venerdì 30 novembre 2012

La gioia dell'unità. A quasi un anno dall'avvio delle attività l'Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro (O.R.)

A quasi un anno dall'avvio delle attività l'Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro

La gioia dell'unità


Washington, 29. «Quello che mi viene anzitutto in mente è la gioia espressa dai loro volti». Quasi un anno è trascorso dall'erezione e inaugurazione (1° gennaio e 12 febbraio 2012) negli Stati Uniti dell'Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro per accogliere gli ex fedeli anglicani, guidato da monsignor Jeffrey Neil Steenson. In alcune dichiarazioni raccolte dall'agenzia Catholic News Agency, Steenson ha offerto le sue impressioni emerse da una serie di incontri che ha avuto con i fedeli delle comunità che hanno scelto di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica. Gli Ordinariati, eretti in conformità alla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus di Benedetto XVI, consentono ai fedeli anglicani di ogni categoria e condizione di vita «di entrare, anche corporativamente, in piena comunione con la Chiesa cattolica», pur conservando quegli elementi della tradizione anglicana che sono consoni al cattolicesimo.

Il reverendo Steenson -- ex vescovo episcopaliano di Rio Grande -- che ha ora il titolo di monsignore ha sottolineato l'entusiasmo che pervade i fedeli di quelle comunità che hanno scelto di confluire nell'Ordinariato, tuttavia osservando che la scelta «non rappresenta un semplice cambio di “abito”», ma richiede «una profonda trasformazione a vari livelli». L'ordinario ha anche spiegato che è importante assicurare che coloro che vogliono entrare in comunione con la Chiesa cattolica facciano questa scelta in sincera consapevolezza «e non per fuggire da qualcosa». L'Ordinariato, ha puntualizzato, non può essere semplicemente «una comunità di rifugiati».
Al 1° novembre, secondi i dati della stessa Catholic News Agency, sarebbero 1.336 i fedeli che risulterebbero accolti nell'Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro: si tratterebbe di 35 comunità, di cui farebbero parte anche 23 sacerdoti e 69 seminaristi. Alcune delle comunità maggiori sono ubicate in Texas, Maryland, Florida e Pennsylvania. Monsignor Steenson ha aggiunto che l'Ordinariato «è finora di piccole dimensioni, eppure l'entusiasmo e il supporto da parte delle persone sono state davvero grandi». L'ordinario in particolare ha evidenziato «il sostegno incredibile dei vescovi cattolici», osservando che con molti di essi «si è iniziata a sviluppare anche una profonda amicizia».
I contrasti a livello te0logico tra i fedeli legati alla tradizione e quelli più liberali all'interno della Comunione anglicana hanno spinto numerose persone ad aderire alla comunità cattolica. La controversa questione della consacrazione delle donne vescovo costituisce attualmente il principale motivo di spaccatura all'interno della Comunione. Dopo la bocciatura al recente Sinodo generale della Church of England della proposta sulla consacrazione delle donne vescovo, il futuro primate della Comunione anglicana, Justin Welby, ha comunque ribadito la sua posizione favorevole alle istanze del clero femminile. L'Archbishops' Council della Church of England ha definito la questione «come materia urgente».
Il centocinquesimo arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana che succederà a partire dal 2013, a Rowan Williams, si è infatti detto «fiducioso che giungerà il momento in cui le donne vescovo verranno consacrate». Welby, attualmente vescovo di Durham, ha parlato durante un viaggio in Nigeria dove ha avuto occasione di partecipare a un'iniziativa per il lancio di un programma per il rafforzamento della cooperazione tra cristiani e musulmani, promosso dalla Tony Blair Faith Foundation, la Fondazione che prende il nome dall'ex primo ministro britannico. Il “no” quasi inatteso era emerso al termine del lungo dibattito che ha visto contrapporsi per tre giorni (dal 19 al 21 novembre) i membri dei tre organismi di governo del Sinodo: le Houses dei vescovi, del clero e dei laici. Proprio il voto determinante di quest'ultimi ha bloccato le speranze dell'ala liberale della Comunione di vedere le donne accedere anche alle cariche ecclesiastiche più alte. Dal 1992, infatti, gli anglicani consentono alle donne di diventare sacerdoti, ma finora l'ordinazione a vescovi è sempre stata ostacolata per regioni teologiche.
Justin Welby -- che verrà intronizzato come nuovo arcivescovo e primate in occasione della cerimonia prevista il 21 marzo 2013 nella cattedrale di Canterbury -- ha definito durante il viaggio in Nigeria «scoraggiante» l'esito della votazione, ma ha comunque confermato la sua posizione: «È chiaro che le donne saranno vescovo all'interno della Church of England». Il futuro arcivescovo di Canterbury si era speso molto al Sinodo per l'accoglimento della proposta: «Voterò per la consacrazione e unirò la mia voce a quella di molti altri per sollecitare questo cambiamento».

(©L'Osservatore Romano 30 novembre 2012)

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