La lenta erosione dei valori cristiani
Mosca, 29. «Osserviamo con dispiacere l'erosione dei principi morali nella vita privata e pubblica che si sta producendo in un Paese con profonde radici cristiane». Per questo, è auspicabile che «i francesi rimasti fedeli alla morale tradizionale non siano rimasti indifferenti a un'iniziativa delle autorità francesi inaccettabile per i cristiani» e che «le forze sane della società» continuino a difendere attivamente tale morale. In una lettera inviata nei giorni scorsi al cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois, presidente della Conferenza episcopale francese, il metropolita di Volokolamsk, Hilarion (Alfeyev), presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha espresso il sostegno e la volontà della Chiesa ortodossa russa di lavorare insieme alla Chiesa cattolica nella difesa dei valori cristiani.
«La mia lettera -- scrive Hilarion -- fa eco all'inquietudine suscitata dalle notizie provenienti dalla Francia sul progetto di legge che prevede la legalizzazione dei matrimoni omosessuali, elaborato dal Partito socialista al potere. Con la presente, vorrei esprimere la mia solidarietà e il mio sostegno alla vostra posizione coerente e senza compromessi che mette in evidenza il punto di vista veramente cristiano su questo problema». Il metropolita, assicurando che il Patriarcato di Mosca è pronto ad agire insieme alla Conferenza dei vescovi di Francia per la difesa dei valori etici del Vangelo, si dice comunque fiducioso anche in virtù delle «numerose manifestazioni che si sono svolte recentemente in molte città della Francia contro la legalizzazione delle unioni fra persone dello stesso sesso».
Com'è noto, il 7 novembre il Consiglio dei ministri francese ha approvato un disegno di legge sui matrimoni omosessuali che riconosce come “matrimonio” l'unione di due persone indipendentemente dal loro sesso ed estende a queste coppie anche il diritto di adozione. L'iniziativa, sostenuta dal presidente della Repubblica, François Hollande, ha suscitato nel Paese numerose proteste. Manifestazioni di massa hanno avuto luogo nelle settimane scorse a Parigi, Marsiglia, Lione, Tolosa, Nantes e in altre città. In alcuni casi, i cortei sono stati organizzati da organizzazioni laiche, in altri per iniziativa della Chiesa cattolica e delle comunità musulmane.
Va inoltre ricordato che sia il presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Mohammed Moussaoui, sia il gran rabbino di Francia, Gilles Bernheim, sono intervenuti sull'argomento esprimendo la loro netta contrarietà al mariage pour tous. Moussaoui, citando il Corano, ha ribadito che il matrimonio, secondo la religione musulmana, è un patto fondato sul reciproco consenso teso a stabilire un'unione legale e duratura fra un uomo e una donna e alla creazione di una famiglia stabile guidata dai due coniugi. Il matrimonio omosessuale non è dunque assolutamente conforme ai principi della giurisprudenza musulmana. Bernheim -- facendo riferimento alla Bibbia, al diritto e all'antropologia -- ha invece sottolineato che il progetto «mette in discussione uno dei fondamenti della nostra società»; per il gran rabbino, che critica il «pensiero dominante», tale disegno di legge potrebbe portare a interferire addirittura con l'aspetto genealogico, con lo statuto del bambino e le identità sessuali.
La Chiesa cattolica francese si è espressa con fermezza anche nella recente assemblea plenaria della Conferenza episcopale. Il cardinale Vingt-Trois, nel suo discorso di chiusura, ha teso la mano verso le persone omosessuali, spiegando che la Chiesa è sempre disponibile ad accompagnare anch'esse sul «cammino verso la santità» ma sottolineando che quello del matrimonio è «un inganno» per gli stessi omosessuali e ricordando, ancora una volta, «i grandi assenti di questo dibattito: i bambini».
(©L'Osservatore Romano 30 novembre 2012)
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