sabato 29 dicembre 2012

Il Papa ai 50mila di Taizé: l'impegno ecumenico è irrevocabile. La sofferenza degli innocenti crea dubbi alla fede. I canti di Taizé riempiono le basiliche romane (Izzo)


PAPA: L'IMPEGNO ECUMENICO E' IRREVOCABILE DICE AI 50 MILA DI TAIZE'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 29 dic. 

"Vi assicuro dell'impegno irrevocabile della Chiesa Cattolica a proseguire la ricerca di vie di riconciliazione per giungere all'unita' visibile dei cristiani". 
Con queste parole Benedetto XVI si e' rivolto agli oltre 50 mila partecipanti all'incontro promosso in piazza San Pietro dalla Comunita' di Taize', salutando "con affetto tutto particolare - ha detto - quanti tra voi sono ortodossi o protestanti".
"Siete venuti molto numerosi, da tutta l'Europa e anche da altri continenti - ha osservato il Papa parlando ai giovani che hanno trovato ospitalita' nelle parrocchie e presso le famiglie della Capitale - per pregare presso le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo. In questa citta', infatti, entrambi hanno versato il loro sangue per Cristo. La fede che animava questi due grandi Apostoli di Gesu' e' anche quella che vi ha messi in cammino". "Durante l'anno che sta per iniziare, voi vi proponete - ha aggiunto riferendosi allo slogan "pellegrinaggio della fiducia" che da 35 anni caratterizza l'iniziativa di questi raduni di fine anno in citta' europee e che giunge per la 4 volta a Roma - di liberare le sorgenti della fiducia in Dio per viverne nel quotidiano. Mi rallegro che voi incontriate in tal modo l'intenzione dell'Anno della fede iniziato nel mese di ottobre".
Nella sua omelia, il Pontefice tedesco ha ricordato che "poco piu' di 70 anni fa, Fratel Roger Schultz ha dato vita alla comunità di Taize'". Questa - ha rilevato - continua a veder venire a sé migliaia di giovani di tutto il mondo, alla ricerca di un senso per la loro vita, i Fratelli li accolgono nella loro preghiera e offrono ad essi l'occasione di fare l'esperienza di una relazione personale con Dio. Per sostenere questi giovani nel loro cammino verso Cristo, Fratel Roger ebbe l'idea di cominciare un 'pellegrinaggio di fiducia sulla terra'". "Testimone instancabile del Vangelo della pace e della riconciliazione, animato dal fuoco di un ecumenismo della santita', Fratel Roger - sono state le parole di Papa Ratzinger - ha incoraggiato tutti coloro che passano per Taize' a diventare dei cercatori di comunione". Benedetto XVI ha anche ripetuto le parole da lui pronunicate all'indomani della morte del fondatore della Comunita' ecumenica, nell'agosto del 2005: "Dovremmo ascoltare dal di dentro il suo ecumenismo vissuto spiritualmente e lasciarci condurre dalla sua testimonianza verso un ecumenismo veramente interiorizzato e spiritualizzato". "Sulle sue orme - ha poi concluso - siate tutti portatori di questo messaggio di unita'". 

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PAPA: LA SOFFERENZA DEGLI INNOCENTI CREA DUBBI ALLA FEDE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 29 dic. 

"A volte il male e la sofferenza degli innocenti creano il dubbio e il turbamento. 
E il si' a Cristo puo' diventare difficile". Benedetto XVI lo ha ammesso questa sera parlando ai giovani di Taize' che gremivano piazza San Pietro per un incontro di preghiera caratterizzato da intensa spiritualita' e concentrazione, specie durante la prolungata adorazione eucaristica che ne e' stato il cuore. "Questo dubbio - li ha rassicurati - non fa di voi dei non credenti! Gesu' non ha respinto l'uomo del Vangelo che grido': 'Credo; aiuta la mia incredulita'!".
"Perche' in questo combattimento voi non perdiate la fiducia, Dio - ha speigato il Papa teologo ai 50 mila ragazzi presenti - non vi lascia soli e isolati. Egli da' a tutti noi la gioia e il conforto della comunione della Chiesa". Nella sua riflessione, il Pontefice tedesco ha rievocato le straordinarie figure di Giovanni Paolo II e di frere Roger, scomparsi entrambi nel 2005, e la loro grande amicizia e sintonia testimoniate dalle parole di Karol Wojtyla al raduno del 1987: "il Papa si sente profondamente impegnato con voi in questo pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Anch'io sono chiamato ad essere un pellegrino di fiducia in nome di Cristo". "Cari giovani amici - ha poi aggiunto - Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda la' dove la luce manca, perche' la portiate ad altri. Si', siete tutti chiamati ad essere delle piccole luci per quanti vi circondano". "Durante il vostro soggiorno a Roma, grazie specialmente all'accoglienza generosa di tante parrocchie e comunita' religiose, voi - ha infine concluso Benedetto XVI - fate una nuova esperienza di Chiesa. Tornando a casa, nei vostri diversi Paesi, vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varieta' delle vocazioni. Lo Spirito Santo plasma e fa vivere questo mistero di comunione che e' la Chiesa, al fine di trasmettere la buona novella del Vangelo al mondo di oggi". 

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PAPA: I CANTI DI TAIZE' RIEMPIONO LE BASILICHE ROMANE


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 29 gen. 

"I canti di Taize' riempiono in questi giorni le basiliche di Roma". 
Benedetto XVI ha descritto con queste semplici parole il grande "pellegrinaggio della fiducia" promosso dalla comunita' ecumenica fondata da frere Roger Schultz, che ha portato a Roma oltre 40 mila giovani di tutta Europa che hanno gremito questa sera piazza San Pietro insieme ad almeno 10 mila partecipanti, i membri delle famiglie romane che ospitano i ragazzi di Taize' nelle loro case. 
"Il canto - ha detto il Papa ai giovani - e' un sostegno e un'espressione incomparabile della preghiera. Cantando Cristo, voi vi aprite anche al mistero della sua speranza. Non abbiate paura di precedere l'aurora per lodare Dio. Non sarete delusi". 

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