(AGI) - CdV, 26 dic.
"Il presepe che si faceva insieme nella nostra casa mi dava grande gioia". Benedetto XVI ha voluto confidarlo su Trwitter subito dopo la messa della Notte di Natale, aprendo cosi' un piccolo squarcio sulla sua giovinezza con 140 caratteri lanciati dall'account @Pontifex.
"Il presepe che si faceva insieme nella nostra casa mi dava grande gioia". Benedetto XVI ha voluto confidarlo su Trwitter subito dopo la messa della Notte di Natale, aprendo cosi' un piccolo squarcio sulla sua giovinezza con 140 caratteri lanciati dall'account @Pontifex.
Anche se privo delle lettere maiuscole RT che la grammatica del social network imporrebbe quando si ripetono parole dei propri fallower, il tweet precedente di @Pontifex riportava una domanda che chiedeva "quale tradizione familiare natalizia della sua infanzia" ricordasse ancora. E il Papa ha risposto: "Il presepe che si faceva insieme nella nostra casa mi dava grande gioia. Aggiungevamo figure ogni anno e usavamo muschio per decorarlo".
Poche ore prima un grande applauso all'indirizzo di Benedetto XVI aveva suggellato l'inaugurazione del presepe in Piazza San Pietro, donato quest'anno dalla Basilicata. Momenti di musica si erano alternati a meditazioni, fino alla preghiera conclusiva guidata dal cardinale Angelo Comastri, arciprete Basilica di San Pietro, che ha parlato del Natale come mistero di puro e gratuito amore, lezione di umilta' di Dio per tutti noi. Quindi, come consuetudine, verso le 18 il Papa dalla finestra del suo studio privato ha acceso il "lume della pace" posto sul davanzale, la cui fiammella e' stata attinta da una lanterna gia' accesa con la fiamma della "Luce di Betlemme", proveniente dalla grotta della Nativita' e diffusa in tanti Paesi e localita' d'Europa.
Ambientato nel paesaggio dei Sassi di Matera, patrimonio dell’Unesco, il presepe presenta scene di vita quotidiana, animate da oltre 100 statuine di terracotta, alte fra i 28 e i 22 cm. A realizzare l'opera, e' stato il maestro Francesco Artese, famoso in tutto il mondo per i suoi presepi, uno dei quali e' esposto in permanenza nel museo di Betlemme. Alla Radio Vaticana che lo ha intervistato, il maestro ha spiegato che "il presepe di piazza San Pietro - che ha una dimensione di circa 160 metri quadri - e' la rappresentazione del Mistero in un ambiente tipicolucano: i Sassi di Matera. La nativita' e' una grotta, una chiesa rupestre, di cui a Matera ce ne sono 154". "Ho realizzato la Grotta - ha rivelato - in una chiesa rupestre, con gli affreschi in stile bizantino del 1300. Quindi i Sassi di Matera diventano la culla della Natività, del mistero che ha cambiato la storia dell’Uomo. Cristo che nasce in mezzo ai nostri contadini, in mezzo alla gente semplice, umile".
Un presepe impegnativo, dunque, anche per dimensioni e numero di personaggi e soprattutto anche per l’ambientazione, quindi per la costruzione delle case, del paesaggio. "Ho iniziato a giugno - ha confidato l'artista - la realizzazione del progetto. Poi, l’esecuzione dalla fine di luglio: ha richiesto diversi mesi di lavoro. Ci sono circa 100 personaggi. E' bello: a fare il presepe si cresce, e quindi si matura. Anche il presepe fa maturare le persone".
© Copyright (AGI)
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