Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
domenica 30 dicembre 2012
Incontro con i giovani di Taizé. Il Papa: siate luci di amore nel mondo, non temete il dubbio (Radio Vaticana)
Incontro con i giovani diTaizé. Il Papa: siate luci di amore nel mondo, non temete il dubbio
Un invito ad essere piccole luci nel mondo. Lo ha rivolto ieri sera, dal sagrato della Basilica di San Pietro, Benedetto XVI ai circa 40 mila giovani giunti a Roma in occasione dell'Incontro europeo della Comunità di Taizé. “Se a volte il male e la sofferenza degli innocenti creano dubbio e turbamento – ha detto il Papa – il sì a Cristo diventa difficile. Ma il dubbio non fa di voi dei non credenti”. Il servizio è di Paolo Ondarza:
Come già Giovanni Paolo II nel 1987, anche Benedetto XVI si fa pellegrino di fiducia in nome di Cristo. Lo fa incontrando i circa 40 mila giovani appartenenti a diverse confessioni cristiane e partecipanti al 35.mo raduno europeo di Taizé, il quarto organizzato a Roma. Accolti in tante parrocchie e comunità religiose hanno fatto in questi giorni una nuova esperienza di Chiesa. Il Papa ricorda loro l’instancabile lavoro di frère Roger, fondatore della Comunità, a servizio dell’ecumenismo e, salutando i tanti ortodossi e protestanti presenti, prosegue:
I assure you of the irrevocable commitment of the Catholic Church…
"Vi assicuro dell’impegno irrevocabile della Chiesa cattolica a proseguire la ricerca di vie di riconciliazione per giungere all’unità visibile dei cristiani”.
La comunione che è il Corpo di Cristo – spiega il Santo Padre ai giovani – ha bisogno di voi e voi avete in esso il vostro posto, corresponsabili nella trasmissione della buona novella del Vangelo al mondo. Da qui l’invito:
Wenn ihr wieder nach Hause in eure Länder zurückgekehrt seid, …
"Tornando a casa, nei vostri diversi Paesi, vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varietà delle vocazioni”. Una chiamata, dunque a rispondere a Cristo senza paura:
Le Christ souhaite recevoir de chacun de vous aussi…
"Cristo desidera ricevere anche da ciascuno di voi una risposta che venga non dalla costrizione né dalla paura, ma dalla vostra libertà profonda”.
Chrystus nie odciąga was od świata. On was posyła tam…
"Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca perché la portiate agli altri. Tutti chiamati ad esser piccole luci per quanti vi circondano, attenti ad un equa ripartizione dei beni della terra, impegnati per la giustizia e una nuova solidarietà umana per aiutare il prossimo a comprendere come il Vangelo chiami al contempo verso Dio e verso gli altri".
Avoir foi en son Fils Jésus Christ et nous aimer les uns les autres…
"Avere fede e amare Dio e gli altri! Che cosa c’è di più esaltante? Che cosa di più bello?”.
Parfois le mal et la souffrance des innocents…
"A volte il male e la sofferenza degli innocenti creano in voi il dubbio e il turbamento. E il sì a Cristo può diventare difficile. Ma questo dubbio – ha proseguito il Pontefice - non fa di voi dei non credenti! Gesù infatti non ha respinto l’uomo del Vangelo che gridò: Credo; aiuta la mia incredulità!".
A salutare il Papa a nome delle migliaia di giovani, il priore della Comunità di Taizé, frère Alois, il quale ha ricordato l’ultima lettera scritta, prima della morte violenta, dal fondatore frère Roger a Benedetto XVI per comunicargli l’intenzione della Comunità di camminare in comunione lui. Un dono, piccolo, ma significativo quello portato da frère Alois a Benedetto XVI: alcuni semi di sorgo, cereale capace di sopportare la siccità, offerti da alcuni giovani africani incontrati il mese scorso a Kigali in Rwanda.
"La grande vitalité de ces jeunes chrétiens est une promesse...
La grande vitalità di questi giovani – ha detto il priore di Taizé - è una promessa per il futuro della Chiesa”.
“Forse questi semi - è stato l’auspicio - potranno fiorire nei giardini Vaticani”.
In Piazza San Pietro erano oltre 40 mila i giovani presenti. Ma cosa rimarrà nei loro cuori di questo incontro? Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro:
R. – Sicuramente un messaggio di speranza per noi ragazzi: infatti, ci sono un sacco di giovani!
R. – L’entusiasmo di questi giovani, come speranza per il futuro della Chiesa …
D. – E a te, invece?
R. – La comunione di questo momento: è stato veramente bello!
R. – E’ stato entusiasmante! Poi, vedere l’incontro tra frère Alois e il Papa è stato emozionante. Non ho parole …
D. – Perché avete deciso di partecipare a questo Incontro di Taizé?
R. – Siamo stati ospitati tante volte, in altre città europee, e quest’anno avevamo la possibilità di ospitare nella nostra casa: è stato un po’ anche un ricambiare tutto quello che abbiamo ricevuto in questi anni. Ma in realtà stiamo ricevendo ancora …
D. – Quanti ragazzi ospitate voi in casa?
R. – In casa, quattro. In tutta la zona della parrocchia, 200 persone.
R. – Sono studentessa di teologia ortodossa, sono venuta da Belgrado per partecipare come volontaria. Siamo arrivati due giorni prima per aiutare: sono molto contenta di aver potuto partecipare a questo Incontro.
R. – Noi siamo vecchi amici di Taizé; anche la storia del nostro fidanzamento è stata un po’ segnata dall’esperienza di questa Comunità. Il fatto di avere avuto, quest’anno, la possibilità di avere Taizé qui, in Italia … non potevamo mancare! Sia pure con mille difficoltà, però abbiamo fatto di tutto per esserci.
D. – Quanto è importante confrontarsi con giovani non cattolici?
R. – Credo che sia fondamentale, anche alla luce di quello che frère Roger ci ha insegnato.
R. – Sicuramente è più facile tra i giovani che hanno meno pregiudizi … La maggior parte di noi è ancora alla ricerca di quello che vuole diventare, è ancora in cerca della fede. E quindi, ogni incontro di questo tipo è un’occasione giusta per trovare quello che ognuno è, dentro di sé.
D. – Quindi, anche dal dubbio può nascere la fede?
R. – Certo! Soprattutto nel dubbio, credo. La fede è un percorso e non si finisce mai di crescere.
© Copyright Radio Vaticana
non mi pare di aver visto nulla sui giornali, per i media ieri sera non è accaduto nulla in piazza San Pietro. Eppure c'era una bellissima luna e molti giovani, moderni e pure belli. Insomma, apparentemente come quelli che in piazza protestano, anche contro la chiesa e il papa, ma il monopolio dell'essere giovani paiono averlo solo loro. Fossero stati a Roma per lady gaga e non per Gesù ce l'avrebbero venduto come un evento spettacolare sotto la luna piena.
RispondiEliminaInfatti, non sapevo assolutamente nulla di questo bell'evento, nè delle belle parole pronunciate dal Papa.
RispondiEliminaGrazie, cara Raffaella.
Grazie a te :-)
RispondiEliminaR.