Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
mercoledì 27 febbraio 2013
Marea di fedeli per l'udienza del Papa. Domani il trasferimento a Castel Gandolfo
Addio Papa, marea di fedeli per udienza. "Non scendo dalla Croce"
In 150mila a piazza San Pietro. Ultima notte da Pontefice in Vaticano. Domani alle 20 decade a Castel Gandolfo
Città del Vaticano, 27 feb. (TMNews)
Autorità poche. Cardinali una settantina, dei 208 molti devono ancora arrivare. Ma l'altro protagonista all'ultima udienza di Benedetto XVI, oltre al Papa stesso, è stata la folla di fedeli.
Centocinquantamila, conferma la sala stampa, sempre molto attenta a non fornire stime campate in aria. Più dell'ultimo Angelus, nonostante non sia domenica. Più di ogni altra udienza generale del Pontificato. Le dimissioni di Benedetto XVI forse non hanno convinto tutti i vescovi e i porporati, ma hanno creato un'ondata di rispetto, curiosità, affetto, ammirazione nel popolo di Dio. Che all'ultimo appuntamento pubblico del Pontificato si è presentato in massa.
"Vi ringrazio di essere venuti così numerosi a questa ultima Udienza generale del mio pontificato", ha detto Ratzinger, subito investito da un boato di applausi. "Grazie di cuore, sono veramente commosso e vedo la Chiesa viva e penso che dobbiamo dire grazie al Creatore per il tempo bello che ci dona anche se è inverno!". Il suo discorso è impastato di riferimenti esegetici e teologici, ma scandaglia, con cenni lievi ma precisi, la storia del suo pontificato, i motivi delle dimissioni, le prospettive del suo futuro. E non manca di rispondere punto su punto alle contestazioni.
"Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e vive nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia", ha detto il Papa che sin dalla via Crucis che precedette la sua elezione denunciò la "sporcizia" presente nella Chiesa. Lo hanno descritto come un Papa solo, zavorrato dal cardinal Bertone (proprio oggi 'Panorama' pubblica nuove notizie su attività di intercettazioni legate al caso Vatileaks), ma lui, ieri, ha scandito, tra gli applausi: "Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino", ed ha poi ringraziato i cardinali e i collaboratori, "ad iniziare dal mio Segretario di Stato che mi ha accompagnato con fedeltà in questi anni". Il cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario personale di Papa Wojtyla, si è lasciato sfuggire - salvo poi smentire - un moto di critica verso Ratzinger quando ha affermato che "dalla croce non si scende?". "La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso", scandisce, tra i battimano, Benedetto XVI.
Non nasconde i problemi dei quasi otto anni di pontificato, Joseph Ratzinger: "Il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo - ha proseguito il Papa - che in quella barca c'è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto". Poi, ribadisce le ragioni della sua rinuncia. "In questi ultimi mesi ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa", ha detto tra gli applausi. E se qualcuno non avesse capito il senso della sua rivoluzione gentile, aggiunge: "Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d'animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte - ha detto tra gli applausi - avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi". L'udienza si conclude con una lunga ovazione della piazza.
Sul sagrato di San Pietro, a sinistra, i cardinali che eleggeranno il suo successore applaudono, chi più chi meno convintamente. Chi, come l'arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn o quello di Boston Sean O'Malley, rimangono più per conto loro, altri, come Giovanni Battista Re e il segretario di Stato Tarcisio Bertone, si intrattengono con gli altri porporati prima che inizi l'udienza. Chi parlotta in piccoli circoli (Camillo Ruini con Bernard Law, Joao Braz de Aviz con Ennio Antonelli). Sorridente il filippino Luis Antonio Tagle, l'arcivescovo di Monaco Reinhard Marx. E poi, ancora, Angelo Bagnasco, Donald Wuerl (Washington), il controverso Roger Mahony (Los Angeles), il ghanese Peter Turkson, l'austrliano Georg Pell, il messicano Norberto Rivera Carrera, John Tong (Hong Kong), l'anziano Bernard Law, arcivescovo emerito di Boston, Salvatore de Giorgi, Julian Herranz e Jozef Tomko, i tre porporati 'detective' del caso Vatileaks. Sulla destra, le autorità civili, tra loro coloro poi ammessi al 'baciamano' nella sala Clementina del palazzo apostolico (il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente slovacco, il presidente bavarese Seehofer, che lo invita a trasferirsi in Baviera, i Capitani reggenti della Repubblica di San Marino, il Co-Principe di Andorra).
Questa sera è l'ultima che Benedetto trascorre da Papa in Vaticano. Domani mattina, alle 11, concede l'ultima udienza ai cardinali, che saluterà dopo un breve discorso introduttivo del decano del collegio Angelo Sodano. Poi chiuderà le valigie. Alle 16:55 lascerà il palazzo apostolico, salutato da Bertone nel Cortile San Damaso, alle 17 si congederà da Sodano all'eliporto vaticano, alle 17:15 arriverà a Castel Gandolfo. Ultimo atto pubblico, si affaccerà dal balcone di Castel Gandolfo per un breve saluto ai fedeli. Poi sparirà. E alle 20:01, decaduto da ruolo di Romano Pontefice, divenuto Papa emerito, gli Svizzeri smonteranno la guardia dal portone del palazzo apostolico.
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grazie grazie grazie, è stata una gioia (ccioia) camminare un pò insieme :)
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