Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
domenica 3 marzo 2013
Castel Gandolfo: l'affetto dei fedeli radunati davanti alla residenza pontificia
Castel Gandolfo: l'affetto dei fedeli radunati davanti alla residenza pontificia
Tanti fedeli si sono radunati oggi davanti alla residenza pontificia di Castel Gandolfo, dove Benedetto XVI si è trasferito temporaneamente come Papa emerito, prima di ritirarsi in preghiera nel Monastero “Mater Ecclesiae” in Vaticano, una volta restaurato. I pellegrini vengono qui per pregare per lui e per la Chiesa, come ci riferisce il parroco di Castel Gandolfo, don Pietro Diletti, al microfono di Federico Piana:
R. - Certo, oggi, di domenica, con tutte le Messe che abbiamo, non diciamo più - purtroppo - “per il nostro Papa”. Certamente però tutti noi abbiamo una preghiera particolare per Benedetto XVI.
D. - Naturalmente non cambierà nulla per Castel Gandolfo? A parte il fatto di avere questo grande Papa, anche se emerito, lì tra voi….
R. - E’ una grande gioia sapere che è qui, come lo è per lui. Ha detto subito: “Che piacere essere in mezzo a voi”. Quindi ha messo in risalto questo sentimento che anche noi abbiamo nei suoi confronti. Noi speriamo - certo è un sogno - di poterlo incontrare in qualche modo… Non sappiamo ancora come si potranno svolgere le cose, ma certamente è un desiderio di tutti: anche oggi lo hanno espresso molti parrocchiani.
D. - Don Pietro, lei ha anche dei ricordi personali con il Papa: ce li vuole raccontare?
R. - Credo che non siano soltanto dei fatti, ma rivelano quello che lui stesso ha rivelato, parlando la mattina ai cardinali e parlando la sera a noi: la sua ricca umanità. Una volta, eravamo insieme a colazione e lui mi ha fatto parlare per tutto il tempo: mi ha fatto domande su tutto, anche sulle cose più particolari e non soltanto teologiche. Voleva sapere come la gente si comportava, se seguiva le mie cure pastorali, se partecipavano, come fosse il nuovo consiglio pastorale. Ho parlato tanto e alla fine ho detto: “Santità, come don Bosco, io ho chiesto il dono della parola nella prima Messa…”. Il Papa si è fermato, mi ha guardato e ha detto: “Sì, il Signore gliela ha concesso!”, perché avevo parlato molto a lungo. Un’altra volta, mi ha preso le mani, me le stringeva e mi ha detto: “Ecco il nostro caro parroco”. Io gli ho risposto: “Ecco il mio caro parrocchiano, che non sempre frequenta…”. Sono due fatti che rivelano questa attenzione, questa delicatezza, questo suo modo di parlare e questa sua umanità, che è venuta fuori pienamente in questi ultimi giorni.
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Non sono profeta né figlio di profeta ma il mondo non vedrà più un Benedetto XVI!
RispondiEliminaLa sua grandezza morale e intellettuale è già consegnata alla storia, la sua grandezza umana noi l'abbiamo vista con i nostri occhi.
Addio Papa Benedetto il più gentile dei Papi,
tu che hai rifiutato il trionfalismo mediatico e hai servito Cristo e la Chiesa
e non altre patrie caduche...prega Dio per noi, non ti dimenticheremo MAI!
Il parroco ha la fede dei semplici e continua sperare d vederlo. Chissa? forse non pubblicamente. Se è un bene per la Chiesa parlare ancora, lo sa il Papa, anche se m isembra davvro improbabile, ma è stato tutto talmente sconvogente che pè meglio pensare come il parroco e illudersi. Forse seve per soffrire meno
RispondiEliminaChissà.......... Se il nuovo Papa glielo permetterà!
Credo che lui non voglia,se il nuovo glielo chiederà,lo farà per spirito di obbedienza,intanto io non mi rassegno a non vederlo più,non so, mi pare di affogare nel dispiacere... più passa il tempo e meno mi rassegno,fortuna che non tutti i blog dedicati a BXVI hanno chiuso,grazie,in primis a Raffy,ovvio,per aspera ad astra(vale soprattutto per lui)...GR2
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