giovedì 28 marzo 2013

Francesco tra i carcerati. Sulle orme di Benedetto XVI (Asca)


Papa: Francesco tra i carcerati. Sulle orme di Benedetto XVI

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 28 mar 

Questo pomeriggio un papa varchera' di nuovo il portone di un carcere romano, sulle orme di Giovanni XXIII e Benedetto XVI, Papa Francesco si rechera' questa volta nel carcere minorile di Casal del Marmo e lavera' i piedi a dodici giovani detenuti, di cui due ragazze e alcuni non cristiani. Un nuovo gesto forte e innovativo, ma soprattutto ricco di significati, che segnera' certamente un nuovo, importante momento di questo inizio pontificato. 
Come il 'papa buono' Giovanni XXIII che, a inizio pontificato, nel dicembre 1958, a due mesi dalla sua elezione volle visitare i carcerati di Regina Coeli, 'storico' carcere romano a due passi dal Vaticano. ''Miei cari figlioli, miei cari fratelli, siamo nella casa del Padre anche qui. Siete contenti che io sia venuto? - chiese papa Roncalli con la sua schiettezza - Venendo qui da San Pietro mi sono rammentato che quando ero ragazzo uno dei miei buoni parenti, andando un giorno a caccia senza licenza, fu preso dai carabinieri e messo dentro. Oh, che impressione! Oh, poveretto lui! Ma sono cose che possono capitare, qualche volta, anche se le intenzioni non sono cattive. E se si sbaglia, si sconta, e noi dobbiamo offrire al Signore i nostri sacrifici''.
L'ultimo pontefice ad entrare a visitare gli ospiti di un carcere e' stato Benedetto XVI il 18 dicembre 2011. Anche in questo caso, un incontro semplice e profondo, questa volta nel grande carcere di Rebibbia, sempre a Roma.
''Vorrei potermi mettere in ascolto della vicenda personale di ciascuno ma non mi e' possibile; sono venuto pero' a dirvi semplicemente che Dio vi ama di un amore infinito'', le sue parole di speranza rivolte ai detenuti.
Quindi, un accenno ai problemi (ancora piu' che vivi) che colpiscono il sistema carcerario italiano.
''Il sovraffollamento e il degrado - ha incalzato Ratzinger - possono rendere ancora piu' amara la detenzione'' e perche' i detenuti non debbano scontare ''una 'doppia pena''', il Papa ha chiesto alle ''istituzioni'' di verificare ''strutture, mezzi, personale'' in relazione alle ''esigenze della persona umana'', con anche ricorso a ''pene non detentive''. 
''So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri - ha detto il Papa davanti a circa 300 detenuti - possono rendere ancora piu' amara la detenzione: mi sono giunte varie lettere di detenuti che lo sottolineano. E' importante che le istituzioni promuovano un'attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una 'doppia pena'; ed e' importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre piu' adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalita' diverse di detenzione''.
Anche quest'oggi, e' grande l'attesa dei giovani detenuti, circa 50, che parteciperanno al rito della 'lavanda dei piedi' a Casal del Marmo. Tra di essi, anche 11 ragazze.

© Copyright Asca

7 commenti:

  1. E intanto sulle televisioni francesi e svizzere, che mai si sono interessate al Papa come in queste due settimane, si parla con entusiasmo del Papa dell`umiltà, del Papa ecumenico( o beata ignoranza) perchè farà la lavanda dei piedi a ragazzi e ragazze musulmane!
    Non uno che ricordi che "cosa" è la Messa in Coena Domini!

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  2. Penso che ci sarà una tacita coabitazione: il papa finalmente sarà amato e rispettato dai media e adorato con calendari e magliette, mentre passeranno senza vera opposizione tutte le leggi civili e progressiste, cambiando costituzioni e rivoltando i referendum. Un latino americano e pure gesuita va benissimo per questo, un africano od asiatico sarebbe stato meno malleabile.Se pensiamo che Ratzinger preferì il protestante Bush piuttosto che l'abortista Kerry o Berlusconi a Prodi per la legge 40, si capisce quanti nemici si è fatto. Eufemia

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  3. No, Eufemia, per favore, Benedetto non preferì nessuno. Il Papa meno "politico" che io ricordi.
    Joseph Ratzinger i nemici se li è fatti difendendo la fede dei semplici, sempre, sostenendo teologicamente il papato di Giovanni Paolo II, dicendo sempre di sì a Cristo dovunque lo chiamasse attraverso coloro che guidavano la Chiesa, nei compiti più ostici e meno popolari che si possano immaginare.
    E, di cancellazione in cancellazione del proprio "io" per lasciar spazio a Dio, ha pagato per tutti. Coscientemente. Ciò che non smette di far male è che, troppi, nella Chiesa non hanno voluto (saputo) vedere che la non mediaticità, la dottrina cristallina, il non far prevalere l'io e i suoi desideri, era un' annullarsi per additare Cristo solo. Troppa luce. Che talora acceca.

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  4. Scusatemi, voglio bene a Papa Francesco ma non ne posso più di tutti i "neo-francescani", Boffo in primis: con quale coraggio va a dire in tv (sentito ieri sera) che negli ultimi anni la Chiesa è stata inguardabile? Ma chi si crede di essere?
    Gabriella

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  5. Purtroppo sì... Ieri sera commentava il gesto della lavanda dei piedi e per esaltare l'opera di rinnovamento del Papa ha usato questa espressione... Sia chiaro, non ha nominato Papa Benedetto, voglio sperare che si riferisse solo alla gerarchia cattolica, ma in questo periodo molte sue frasi suonano stonate!
    Gabriella

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  6. Grazie, Gabriella!
    Prendo atto e agiro' secondo coerenza.
    R.

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