martedì 26 marzo 2013

Joseph Ratzinger: "Paradossalmente, vita pubblica significa anche solitudine. Così avviene anche per Gesù: raccoglie amici, ma la delusione dell'amicizia tradita non gli viene risparmiata..."

Su segnalazione di Alessandra leggiamo questo bellissimo brano che definire profetico non è un azzardo:

VITA PUBBLICA E VITA NASCOSTA

Al tempo del silenzio, dell'apprendimento, dell'attesa fa seguito il lavoro, l'uscita in pubblico.
L'umanità di Gesù significa anche questo: partecipazione alla gioia ed al successo che la vita pubblica può offrire, partecipazione alla gioia del lavoro dell'uomo, che conduce alla riuscita.
Significa certamente anche l'altro aspetto: partecipazione all'onere ed alla responsabilità che sono legati alla vita pubblica. Chi lavora pubblicamente non si acquista solo amicizie; si espone anche alla contestazione, all'incomprensione ed all'abuso.
Il suo nome, la sua parola possono ora essere usate dalle parti, sia a destra, sia a sinistra.
L'Anticristo si serve della maschera di Gesù; ne darà uso, come il demonio che fa uso della parola di Dio, della Bibbia (Mt 4, 1-11; Lc 4, 1-13). 
Paradossalmente, vita pubblica significa anche solitudine.
Così avviene anche per lui: raccoglie amici, ma la delusione dell'amicizia tradita non gli viene risparmiata, come non gli viene risparmiata neanche l'incomprensione dei discepoli bene intenzionati, ma deboli.
Alla fine vi è la solitudine dell'ora di angoscia sul Monte degli Olivi, quando i discepoli dormono: nel suo più intimo rimane incompreso.
Accanto a questa solitudine dell'incomprensione vi è un altro genere ancora di solitudine, l'essere solo di Gesù.
Egli ha vissuto la sua vita, partendo fa un punto nel quale gli altri non possono penetrare, l'essere solo con Dio
Per lui vale totalmente ed in maniera più profonda di quanto possa avvenire negli uomini il detto di Guglielmo di Saint-Thierry: "Chi è con Dio, non è mai meno solo di quando è solo".
Dicendo questo, tocchiamo il centro del mistero cristologico. La fede cristologica della Chiesa si apre nella meditazione della preghiera di Gesù. 
La preghiera è la sua vita nascosta ed è la chiave della sua vita pubblica
La nostra prossima meditazione deve quindi essere incentrata su questa realtà fondamentale, la preghiera di Gesù.

Da Joseph Ratzinger, "Il Cammino Pasquale", Ancora 1985, pag. 76.

Vedi anche:

CICLO DI CATECHESI DI BENEDETTO XVI SULLA PREGHIERA DI GESU'

2 commenti:

laura ha detto...

La convivenza con gli altri e la vta pubbica portano sofferenze inevitabili. L'unico conforto viene dal fatto di sapere che l'Amico vero: Gesù, non tradisce mai. Per questo, chi crede non è mai solo.

sam ha detto...

:*(

Mi fa male e commuove quel che ha passato Benedetto, anche se dovrei rallegrarmi per lui, perchè grande sarà la sua ricompensa nei cieli..