Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
venerdì 1 marzo 2013
L'ultimo giorno del Pontificato di Papa Benedetto (Ansa)
Joseph Ratzinger non e' piu' Papa
Benedetto XVI non è più Papa. Alle 20.00 di giovedi' sera ha avuto termine il suo Pontificato, secondo la storica rinuncia comunicata meno di tre settimane fa, ed è iniziata la "sede vacante". E nel giorno che segna un'epoca, e fa da spartiacque nella storia della Chiesa, Ratzinger rende atto di sottomissione al suo successore, promettendogli "incondizionata riverenza e obbedienza", e si definisce ormai "semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra". Le ultime ore da Pontefice, in una giornata che resterà negli annali, hanno visto Benedetto XVI sereno e sorridente, con un atteggiamento quasi da normale quotidianità, mentre intorno a lui si susseguivano manifestazioni di affetto e commozione. Nella Sala Clementina ai 144 cardinali presenti a Roma, dopo il saluto del cardinale decano Angelo Sodano, ha comunque detto parole venute dal cuore, sì, ma che allo stesso tempo indicano la strada per il dopo-Ratzinger. "Continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all'azione dello Spirito Santo nell'elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui", ha detto. "E tra voi, tra il Collegio dei cardinali - ha proseguito -, c'é anche il futuro Papa, al quale già oggi prometto la mia incondizionata riverenza ed obbedienza". Un'affermazione, questa, che sancisce, dinanzi al Sacro Collegio, come il nuovo Pontefice non dovrà sentirsi limitato né condizionato dalla presenza in vita di un "Papa emerito", come lo stesso Ratzinger ha chiesto di essere chiamato.
"La vostra vicinanza, il vostro consiglio, mi sono stati di grande aiuto nel mio ministero", ha detto ancora il Papa dimissionario. "In questi otto anni abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo - ha aggiunto -. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale che è l'anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo e che solo può illuminare il cammino". E con ricordo anche dell'abbraccio della folla di ieri in Piazza San Pietro ha voluto sottolineare come la Chiesa non sia "un'istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente". Essa, ha spiegato, "vive lungo il corso del tempo in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi, eppure nella sua natura rimane sempre la stessa". Ad uno ad uno Ratzinger ha stretto la mano a tutti i cardinali presenti, con cui ha scambiato parole di saluto. Momenti di grande commozione ci sono poi stati al'atto del congedo dal Vaticano, mentre il Papa, accompagnato da un mons. Gaenswein in lacrime, ha salutato i cardinali vicari Vallini e Comastri, il segretario di Stato Bertone, quindi gli altri presuli e il personale Vaticano prima di salire sull'elicottero che lo ha portato a Castel Gandolfo. E' dalla loggia del Palazzo sui Colli Albani, dove risiederà per due mesi prima di trasferirsi nell'ex monastero di clausura nei Giardini Vaticani, che Benedetto XVI ha pronunciato le sue ultime parole pubbliche da Papa. "Cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del Creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie per la vostra amicizia, il vostro affetto", ha detto ai fedeli che lo applaudivano dalla piazza. "Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti: sono Sommo Pontefice della Chiesa cattolica fino alle otto di sera, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra", ha detto ancora, per poi aggiungere: "ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell'umanità".
Non è mancato, nella giornata di fine pontificato, l'ultimo messaggio via Twitter: "Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita", ha scritto Ratzinger ai tre milioni di fedeli-follower sparsi nel mondo. Il resto sono attestati di omaggio al Papa uscente da ogni angolo del pianeta. "Io e il presidente Obama vogliamo augurare ogni bene a Benedetto XVI e ringraziarlo per la sua leadership e tutto quello che ha fatto", ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry a Palazzo Chigi incontrando il premier Mario Monti. Alle otto di sera, a conclusione dell'era-Ratzinger, tra le grida "Viva il Papa" è stato chiuso il portone di Castel Gandolfo e la guardia svizzera è smontata dal servizio, sostituita dalla Gendarmeria vaticana. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in veste di Camerlengo, ha invece sigillato l'appartamento nel quale il Papa ha vissuto per quasi otto anni. E' stato apposto un sigillo fatto con un nastro adesivo robusto e con sopra il timbro della "sede vacante". Sigillato anche l'ascensore che conduce all'appartamento papale. E' l'inizio della "sede vacante". Domattina partiranno le lettere del cardinale decano Angelo Sodano per chiamare i porporati, lunedì 4 marzo, alle Congregazioni generali pre-Conclave. Già in programma domani consultazioni informali dei cardinali nell'Aula del Sinodo. Sempre più probabile che il Conclave per eleggere il nuovo Papa si apra, nella segretezza della Sistina, l'11 marzo.
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