Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
domenica 18 gennaio 2015
Benedetto XVI annuncia la pubblicazione della sua prima enciclica, la Deus caritas est (You Tube)
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Il 18 gennaio 2006, esattamente nove anni fa, al termine della catechesi dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Benedetto XVI annunciò la pubblicazione della sua prima enciclica, la Deus caritas est.
Grazie a Gemma per il bellissimo lavoro :-)
R.
"In questo senso e con tali sentimenti mi recherò sulle orme di Papa Giovanni Paolo II martedì prossimo, 25 gennaio, festa della conversione dell'Apostolo delle Genti, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per pregare con i fratelli ortodossi e protestanti: pregare per ringraziare di quanto il Signore ci ha concesso; pregare perché il Signore ci guidi sulle orme dell'unità.
Nello stesso giorno, il 25 gennaio, inoltre sarà finalmente pubblicata la mia prima Enciclica, il cui titolo è già conosciuto "Deus caritas est", "Dio è amore". Il tema non è immediatamente ecumenico, ma il quadro e il sottofondo sono ecumenici, perché Dio e il nostro amore sono la condizione dell'unità dei cristiani. Sono la condizione della pace nel mondo.
In questa Enciclica vorrei mostrare il concetto di amore nelle sue diverse dimensioni. Oggi, nella terminologia che si conosce, "amore" appare spesso molto lontano da quanto pensa un cristiano se parla di carità. Da parte mia, vorrei mostrare che si tratta di un unico movimento con diverse dimensioni. L'"eros", questo dono dell'amore tra uomo e donna, viene dalla stessa fonte della bontà del Creatore, come pure la possibilità di un amore che rinuncia a sé in favore dell'altro. L'"eros" si trasforma in "agape" nella misura in cui i due si amano realmente e uno non cerca più se stesso, la sua gioia, il suo piacere, ma cerca soprattutto il bene dell'altro. E così questo, che è "eros", si trasforma in carità, in un cammino di purificazione, di approfondimento. Dalla famiglia propria si spalanca verso la più grande famiglia della società, verso la famiglia della Chiesa, verso la famiglia del mondo.
Cerco anche di dimostrare come l'atto personalissimo che ci viene da Dio sia un unico atto di amore. Esso deve anche esprimersi come atto ecclesiale, organizzativo. Se è realmente vero che la Chiesa è espressione dell'amore di Dio, di quell'amore che Dio ha per la sua creatura umana, deve essere anche vero che l'atto fondamentale della fede che crea e unisce la Chiesa e ci dà la speranza della vita eterna e della presenza di Dio nel mondo, genera un atto ecclesiale. In pratica la Chiesa, anche come Chiesa, come comunità, in modo istituzionale, deve amare.
E questa cosiddetta "Caritas" non è una pura organizzazione, come altre organizzazioni filantropiche, ma necessaria espressione dell'atto più profondo dell'amore personale con cui Dio ci ha creati, suscitando nel nostro cuore la spinta verso l'amore, riflesso del Dio Amore che ci rende sua immagine.
Prima che il testo fosse pronto e tradotto è passato del tempo. Adesso mi sembra un dono della Provvidenza, il fatto che proprio nel giorno nel quale pregheremo per l'unità dei cristiani il testo sia pubblicato. Spero che esso possa illuminare e aiutare la nostra vita cristiana".
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