Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
giovedì 28 febbraio 2013
Il Papa saluta i cardinali: la Chiesa è una realtà vivente, il suo cuore è Cristo
Il Papa saluta i cardinali: la Chiesa è una realtà vivente, il suo cuore è Cristo
Il Papa sta incontrando nella Sala Clementina, in Vaticano, i cardinali presenti a Roma, per il saluto di congedo.
Benedetto XVI "con grande gioia" ha rivolto a ciascuno dei porporati il suo "più cordiale saluto". Ha ringraziato il cardinale Sodano per le sue parole di saluto. Poi, prendendo come spunto l’esperienza dei discepoli di Emmaus, ha detto che anche per lui "è stata una gioia camminare" con i cardinali in questi anni, "nella luce della presenza del Signore Risorto". E come ha detto ieri, davanti alle migliaia di fedeli che riempivano Piazza San Pietro, la vicinanza dei porporati, il loro consiglio, gli sono stati "di grande aiuto" nel suo ministero. "In questo otto anni - ha osservato - abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale, che è l’anima del nostro ministero. Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo e che solo può illuminare il cammino. Insieme possiamo ringraziare il Signore che ci ha fatto crescere nella comunione; insieme pregarLo di aiutarvi a crescere ancora in questa unità profonda, cosicché il Collegio dei cardinali sia come un’orchestra, dove le diversità, espressione della Chiesa universale, concorrano sempre alla superiore e concorde armonia".
"Vorrei lasciarvi un pensiero semplice, che mi sta molto a cuore - ha poi aggiunto - : un pensiero sulla Chiesa, sul suo mistero, che costituisce per tutti noi - possiamo dire - la ragione e la passione della vita". In questo si è ispirato ad una espressione di Romano Guardini, scritta proprio nell’anno in cui i Padri del Concilio Vaticano II approvavano la Costituzione Lumen Gentium, "nel suo ultimo libro con una dedica personale anche per me. Perciò - ha confessato - le parole di questo libro mi sono particolarmente care". Dice Guardini: “La Chiesa non è una istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente. Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi. Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa. Il suo cuore è Cristo”. E ha ricordato l'esperienza di ieri in Piazza San Pietro: "vedere che la Chiesa è un corpo vivo, animato dallo Spirito Santo Santo e vive realmente dalla forza di Dio. Essa è nel mondo, ma non è del mondo: è di Dio, di Cristo, dello Spirito. Lo abbiamo visto ieri". Per questo - ha aggiunto - è vera ed eloquente anche l’altra famosa espressione di Guardini: “La Chiesa si risveglia nelle anime”. "La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo. Offrono a Dio la propria carne e proprio nella loro povertà e umiltà diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi".
"Rimaniamo uniti, cari fratelli, in questo mistero! - ha esclamato il Papa - Nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia quotidiana e così serviamo la Chiesa e l’intera umanità. Questa è la nostra gioia che nessuno ci può togliere".
"Prima di salutarvi personalmente - ha concluso Benedetto XVI - desidero dirvi che continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. Tra di voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa, al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per tutto questo con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica".
Da parte sua, il cardinale decano Angelo Sodano ha rivolto a Benedetto XVI questo indirizzo di saluto:
Santità,
Con grande trepidazione i Padri Cardinali presenti a Roma si stringono oggi intorno a Lei, per manifestarLe ancora una volta il loro profondo affetto e per esprimerLe la loro viva gratitudine per la Sua testimonianza di abnegato servizio apostolico, per il bene della Chiesa di Cristo e dell'umanità intera.
Sabato scorso, al termine degli Esercizi Spirituali in Vaticano, Ella ha voluto ringraziare i cardinali e i Suoi Collaboratori della Curia Romana, ricorrendo a queste commoventi parole: "Miei amici, vorrei ringraziare tutti voi non solo per questa settimana, ma per questi otto anni, durante i quali avete portato con me, con grande competenza, affetto, amore e fede, il peso del ministero petrino". Analoghe e commoventi parole ha rivolto ieri in Piazza San Pietro al popolo presente come ai Suoi Collaboratori.
Amato e venerato Successore di Pietro, siamo noi che dobbiamo ringraziare Lei per l'esempio che ci ha dato in questi otto anni di Pontificato. Il 19 aprile del 2005 Ella veniva ad inserirsi nella lunga catena di Successori dell'Apostolo Pietro ed oggi, 28 febbraio del 2013, Ella si accinge a lasciarci, in attesa che il timone della barca di Pietro passi ad altre mani. Si continuerà così quella successione apostolica, che il Signore ha promesso alla sua Santa Chiesa, fino a quando si udirà sulla terra la voce dell'Angelo dell'Apocalisse che proclamerà: "Tempus non erit amplius ... consummabitur mysterium Dei" (Ap 10, 6-7) "il tempo ormai non c'è più: è compiuto il mistero di Dio! ". Terminerà allora la storia della Chiesa, insieme alla storia del mondo, con l'avvento di cieli nuovi e terra nuova.
Padre Santo, con profondo amore noi abbiamo sempre cercato di accompagnarLa nel Suo cammino, rivivendo l'esperienza dei discepoli di Emmaus, i quali, dopo aver camminato con Gesù per un buon tratto di strada, si dissero l'un l'altro: "Non era forse ardente il nostro cuore, quando ci parlava lungo il cammino?" (Lc 24,32).
Sì, Padre Santo, sappia che ardeva anche il nostro cuore quando camminavamo con Lei in questi ultimi anni. Oggi vogliamo ancora una volta esprimerLe tutta la nostra gratitudine.
In coro Le ripetiamo un'espressione tipica della Sua cara terra natale: "Vergelt's Gott", che Dio La ricompensi!
Radio Vaticana
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