Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
giovedì 28 febbraio 2013
Lettera di membri del clero e fedeli cinesi al Papa: "Non la dimenticheremo"
Lettera di membri del clero e fedeli cinesi al Papa: "Non la dimenticheremo"
Santo Padre, non la dimenticheremo: è quanto scrivono alcuni membri del clero e dei fedeli cinesi in una lettera indirizzata a Benedetto XVI per la fine del suo pontificato. Una lettera apprezzata dal Papa. Di seguito pubblichiamo il testo:
Caro Santo Padre,
Come sapete, da molto tempo noi, clero e fedeli in Cina, nutriamo un particolare affetto verso la Vostra persona. Vi vogliamo bene e offriamo ogni giorno per Voi le nostre preghiere e Messe. Tuttavia, la sera dell’ 11 febbraio, ci è giunta la sconvolgente e triste notizia: a causa dell’età avanzata e della debolezza fisica, Vostra Santità ha deciso di rinunciare, alla fine di questo mese, al suo ministero.
Anche se molti di noi non hanno avuto la possibilità di visitarvi personalmente e Voi non avete avuto alcuna possibilità di visitare la terra di Cina in Estremo Oriente, la Vostra rinuncia ci ha fatto pensare all’affetto e all’amore mostrato da Sua Santità al Popolo cinese e ai Cattolici cinesi. “In questo mondo, tutti i cristiani stanno soffrendo per Cristo, ma solo i cattolici in Cina soffrono, nello stesso tempo, per Sua Santità, il nostro il Papa, Vescovo di Roma”: sono le parole di un ex Delegato Apostolico in Cina, mentre Vi presentava la Chiesa in Cina, alcuni mesi dopo la Vostra elezione al Soglio Pontificio. Poi, Sua Santità sembrava entrata in un lungo, profondo silenzio.
Tuttavia, sappiamo che Vostra Santità ha dedicato una particolare attenzione alla Cina e riservato un posto speciale nel Suo cuore alla Chiesa cattolica in Cina. Ha cercato di promuovere il dialogo e alleviare la croce che portiamo mostrando preoccupazione e benedicendo la Cina e il popolo cinese. Durante gli otto anni del Vostro Pontificato, Vi siete sempre preoccupato per il clero e i fedeli cinesi con profondi sentimenti di amicizia verso il popolo cinese.
Non dimenticheremo che, alla Festa annuale di primavera, non solo avete salutato i popoli di tutte le Nazioni che celebrano il Capodanno Lunare, ma avete anche inviato speciali benedizioni per le centinaia di milioni di nostri connazionali cinesi.
Non dimenticheremo mai che, mentre la staffetta della torcia della 28.ma edizione dei Giochi Olimpici di Pechino era ostacolata da una forte opposizione, Voi avete generosamente e giustamente fatto i migliori auguri alla Cina e al Popolo cinese che si stavano preparando a quei Giochi.
Non dimenticheremo che quando gravi tempeste di neve hanno colpito il Sud della Cina; quando nel 2008 un terremoto scosse Wenchuan nel Sichuan; quando avvenne il terremoto a Yushu, nel Qinghai e frane e inondazioni devastarono Zhouqu nel Gansu, nel 2010, Vostra Santità non solo espresse dolore e pianse la morte dei nostri connazionali, ma rivolse anche un appello alla Chiesa universale perché pregasse per le vittime, per il personale dei vari Governi e le persone di buon cuore impegnate in prima linea nei soccorsi nelle zone sinistrate. Inoltre rivolgeste un appello agli altri Paesi a tendere una mano di amicizia a sostegno delle zone sinistrate in Cina e pregaste perché il Signore aiutasse la Cina e il popolo cinese in quei tempi difficili. Vostra Santità ha poi offerto per quattro volte generose donazioni attraverso le “Jinde Charities” tramite “Cor Unum”.
Non dimenticheremo poi le Vostre benedizioni e i Vostri complimenti per la pubblicazione dei Messali in cinese semplificato. Né dimenticheremo che Vostra Santità ha espresso pubblicamente sentite congratulazioni ai nuovi leader del nostro Paese e ha impartito una generosa benedizione al popolo cinese nel recente Messaggio di Natale dello scorso 25 dicembre.
Non dimenticheremo mai la lunga, storica, lettera al clero e ai fedeli cinesi e la preghiera che ha scritto per la Cina poco dopo essere salito al Soglio pontificio. Non dimenticheremo mai che, negli ultimi otto anni, ci sono stati solo auguri, saluti amichevoli e grandi speranze espresse nei messaggi da Voi inviati alla Cina. Nonostante i conflitti e le difficoltà, nonostante la tristezza e le delusioni che possiamo avervi arrecato, avete sempre abbracciato la Cina e la Chiesa cattolica in Cina con amore paterno e rispettato e mostrato compassione e sollecitudine per il popolo cinese e i cattolici. Ci ricorderemo sempre di questo con affetto nei nostri cuori.
Negli ultimi otto anni, quando ha dovuto affrontare situazioni internazionali complesse e incerte, Vostra Santità ha fatto ogni sforzo per salvaguardare la dignità umana, perseguire la verità, difendere i valori della fede e promuovere attivamente la nuova evangelizzazione. Il 28 febbraio, Vostra Santità lascerà la Cattedra di Pietro con serenità. L'atteggiamento libero e aperto che avete mostrato di fronte al potere, l'onore e lo status, e la Vostra risposta forte, perseverante e umana di fronte alle varie sfide, hanno conquistato il rispetto di tutti. Questo non solo ha commosso il mondo, ma rende anche difficile a noi – clero e cattolici cinesi - dirvi addio.
Perdoni le nostre debolezze e limiti! Santità, ci auguriamo che nella Vostra futura vita ritirata continuerete a prendervi cura del piccolo gregge in Cina e che rimarrete in contatto con il popolo cinese nella preghiera. Anche noi pregheremo per Voi e per il Vostro successore! Grazie, caro Santo Padre! Noi, clero e fedeli cinesi, non vi dimenticheremo mai. Vi ameremo per sempre!
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