martedì 26 marzo 2013

Relativismo nella Chiesa? (Scalese)

Clicca qui per leggere l'interessantissimo commento segnalatoci da Luisa.
Riflettiamoci bene...

30 commenti:

  1. Domanda per Luisa, che mi pare viva in Svizzera. Cosa sta succedendo al vescovo di Coira? Già due volte il suo Vicario Generale, Giuseppe Gracia, è uscito con affermazioni abbastanza strabilianti, sull'aborto e sulla questione del cosiddetto 'sacerdozio femminile' che egli ritiene possa essere in futuro autorizzato in quanto non sarebbe dogma di fede. Mons. Huonder è d'accordo? E' improvvisamente "andà fo del cò" come dicono a Bergamo? (andato fuori di testa, per chi non frequente la pianura e le valli orobiche)

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  2. Ecco. Padre Scalese ha toccato il cuore del problema. Non volevo dirlo, ma dentro il disagio che ho provato e provo continuamente davanti alle 'novità' tanto osannate di Papa Francesco c'è proprio questo: il pericolo del relativismo. Io l'ho chiamato pericolo del 'politicamente corretto' verso il mondo, ma padre Scalese lo chiama col suo nome e lo rende perfettamente tangibile nelle domande finali:
    “a) innanzi tutto, disattendendo le norme esistenti... si rischia di mettere in discussione alcuni valori fondamentali...;
    b) in secondo luogo, potrebbe passare l’idea che le norme ci sono, sí, ma non è poi cosí importante rispettarle...?;
    c) inoltre si potrebbe dare l’impressione che non esista alcuna norma oggettiva e stabile, valida per tutti e per sempre...;
    d) infine c’è il rischio che il relativismo... diventi di fatto la norma suprema anche all’interno della Chiesa”.
    Merito una seconda scomunica?

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  3. Alcuni anni fa, nella parrocchia in cui ero organista da 13 anni, arrivò il classico parroco "anni '70". Quando mi chiese perchè tutti - bambini compresi- cantavano gregoriano (e che bisogno c'era di chiederlo???) gli risposi che quella è la musica della liturgia e che il papa Benedetto ne spronava caldamente l'uso nella liturgia. Lui mi rispose "ma questa non è materia dogmatica" e io, allibito perchè la teologia l'ho studiata meglio di lui e senza ideologie sessantottine, gli dissi che anche il magistero della Chiesa pronuncia decreti non dogmatici ma che non per questo vanno disattesi.
    Ecco l'esaltazione del relativismo: io sono parroco e faccio ciò che voglio, io sono vescovo e faccio ciò che voglio, io sono p.... e faccio ciò che voglio...
    Ognuno fa quello che vuole giocando sul proprio ruolo (alla faccia che la Chiesa è di Cristo e non nostra!!!) e giocando sulla scarsa conoscenza teologica e liturgica del popolo di Dio che, però, è più saggio e capisce subito ciò che va fatto o non fatto.
    Quando ho letto questa notizia mi sono chiesto: ma se uno non è povero, carcerato o latinoamericano può ancora andare in chiesa? Può assistere alle liturgie oppure non è degno? Cosa dice a me questo papa, a me persona normale del mondo occidentale che non sono stato in carcere e che cerco di sopravvivere decentemente? Sono forse troppo ricco per questa Chiesa? Sono colpevole di essere nato in occidente e di amare l'occidente? O forse, più semplicemente, sono troppo innamorato di Benedetto XVI?
    Quanto mi manca... e quanta confusione, mi sento perso e nessuno, se non con slogan da stadio, mi sta dando luce o risposte.
    Pregate per me!
    Giampiero

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  4. Caro Gianpiero leggi il capitolo 25 del vangelo secondo Matteo e avrai la risposta che cerchi!

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  5. a proposito di relativismo, negli USA tutti i media sono in attesa della imminente sentenza della corte suprema sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. sono caricati a pallettoni per quello che si annuncia come una vittoria su tutta la linea della campagna pro gay apertamente appoggiata dall'attuale presidenza degli USA (Obama/ Clinton) e alcune tra le piu' importanti e potenti aziende statunitensi (una per tutte l'Apple). non so perche' ma mi rimbomba in testa quella metafora di "casa senza finestre" usata da Benedetto nel suo discorso al bundestang di berlino. mi viene subito dopo in mente sodano alla messa pro eligendo mentre delinea il profilo del nuovo papa e mi risale in gola uno sbocco di fiele

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  6. Ci stiamo provando Giampiero, ma non stiamo meglio di te, credimi. Addirittura qui molti si erano allontanati da un certo tipo di chiesa ed erano riusciti faticosamente a tornare attraverso Bendetto. Stamattina mi è' capitata una cosa bella, mi sono ritrovata a commentare i libri di Ratzinger su Gesù con una ragazza che non conoscevo, mentre entrambe curiosavamo tra i ripiani di una libreria. Mi sono sentita meno sola in questo delirio collettivo in cui non mi ritrovo e che mi fa tornare indietro tutte le volte che mi sforzo di fare un passo avanti.

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  7. Sarebbe a dire,Gianni che è imminente l'arrivo dello sposo o cosa?Scusa,spiegati meglio,già sto in tilt.GR2

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  8. @ Guido.
    Giuseppe Gracia, se non vado errata, è il responsabile della comunicazione della Diocesi di Mons. Huonder.
    Mi dispiace ma non so a che cosa si riferisce Guido.

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  9. Ci sono molte riflessioni da fare,primo perché insista e persista in questo cambio delle regole,anche i simboli petrini sembra gli siano estranei,ora deve rendersi conto che qui non siamo a Buenos Aires,dove poteva fare ciò che voleva,a Roma non veniva mai,poteva celebrare con vari pastori,farsi dare benedizioni da ebrei e musulmani,accettare di diventare membro onorario del Rotary club,notoriamente non proprio vicino al cattolicesimo,ma adesso è papa,non può continuare a fare come non lo fosse,leggo che il suo libro,con prefazione del'priore'bianchi,sarà presentato da un altro campione dell'ecumenismo,ciotti,raffi(non se tu,carissima))il capo del GOI l'ha salutato con un'enfasi un pochino troppo sospetta,ci sono tante cose che non quadrano,non è questione di essere troppo innamorati di BXVI,qui lo siamo tutti,ma il giudizio resta sospeso e qui rispondo anche a Gemma,mi spiace,io non lo sento e non lo vedo papa come te,non ci posso fare niente,mi trovo disorientato...L'ho già detto,farò peccato,incorrerò nella scomunica latae sententiae,ma non riesco ad accettarlo come papa,è più forte di me,scusatemi,ma è la verità.GR2

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  10. A volte mi capita di pensare a Gesù, quando fece la cena con i suoi...

    sicuramente tutti si aspettavano la celebrazione della Pasqua ebraica ma Lui... spezzò il pane dicendo: - questo è il mio corpo - , sollevò il calice dicendo: -questo è il sangue -

    Insomma, mi domando come restarono i suoi apostoli a quelle parole.

    Gesù li aveva scandalizzati? forse si , forse no, solo Lui può conoscere i cuori, però... restarono fedeli a Lui!
    (forse non tutti...)

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  11. A Gr2 non intendo dire che è imminente la fine del mondo. Intendo soltanto il rimando a Matteo 25 per ricordare che verremo giudicati sulla carità verso tutti gli emarginati, quindi non c'è niente da scandalizzarsi del fatto che il Papa celebri la Messa presso il carcere minorile. Non esiste nemmeno una legge ecclesiastica che vieti questo. Quindi non capisco la posizione di Padre Scalese. Fra l'altro le rubriche del Messale dicono esplicitamente che l'Ordinario può permettere una celebrazione particolare anche la sera del Giovedì Santo: se lo può fare l'Ordinario, non lo può forse fare il Papa?

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  12. Una curiosità, il Card. Vallini cosa farà; può darsi che celebri lui in San Pietro e così sarebbero salvi capra e cavoli, o forse dico una fesseria.
    Comunque sono perplesso sulle critiche del Padre Scalese. Si contraddice, dice e non dice, per far prevalere il suo criterio su quello del Papa e finire addirittura nel "relativismo" che c'entra come... i cavoli a merenda.

    "...non mi pare che al Papa possa applicarsi il principio “Princeps legibus solutus”"
    Invece è proprio così, il Papa non è vincolato alle leggi positive ecclesiastiche, è sovrano assoluto; la Chiesa non è uno stato costituzionale di diritto. Che poi nel caso non si tratta di legge, ma di raccomandazioni del Cerimoniale, derogabilissime da parte del Papa.
    Non certo da parte di chi aspira a "imitarlo" o peggio a sindacarne le scelte.

    gianni

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  13. Io non mi scandalizzo se celebra la messa in un carcere o in qualsiasi altro luogo,io,visto che sono faticosamente rientrato nella chiesa cattolica dopo anni di vagabondaggi,vorrei avere dei punti di riferimento credibili,anche ad alto livello,passim per i preti che celebrano ognuno per conto proprio,quello che mi preme sottolineare,è che con Ratzinger mi sentivo rassicurato,aiutato nella comprensione della fede cattolica e cristiana,attraverso le sue catechesi,omelie,Angelus,trovavo un senso ed una spiegazione esauriente alle mie tante domande,dubbi,incertezze,confortato anche dalla santità che emanava dalla Sua persona,con questo papa qui,non c'è feeling,sarò sbagliato io,mi sforzo di leggere i suoi discorsi,ma non passa niente,mi lascia indifferente,mi sento privo di una guida,quella guida che per me era BXVI,ora non so se è una cosa passeggera o se richiederà tempo e sofferenza,ma io mi sento un orfano lasciato solo a sé stesso,non so se qualcun'altro ha le mie stesse sensazioni o sono io che non so accettare quello che viene proposto,non so se ho reso,scusate la lunghezza.GR2

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  14. Caro GR2, non è il solo a vivere queste sensazioni!...
    Io sto “osservando” dal fatidico 13 marzo…
    Giusta una settimana dopo l’Habemus Papam, ho manifestato le mie perplessità sul blog di Colafemmina:

    Mah!...
    Nella mia mente alquanto confusa, l’unica ipotesi che riesco a realizzare dal fatto che Francesco I continui a definirsi solo Vescovo di Roma e non Papa, quindi Pontefice Massimo - unitamente a tutti i segnali esteriori di rottura con certa tradizione - è che queste mosse siano il preludio a un prossimo passaggio delle Insegne Petrine in mano a un rappresentante di altra Chiesa!…
    Diversamente, non so proprio cosa pensare!!!

    http://fidesetforma.blogspot.it/2013/03/afflizione-nella-delusione.html

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  15. Caro Anonimo delle 18.54 ti capisco davvero e sento lo stesso tuo smarrimento. Non per questo però lascio la Chiesa. Se bastasse questo dovrei pensare che la fede che mi è stata donata tramite Benedetto XVI è ben piccola cosa. Cristo è la mia certezza. In fondo questo ci deve bastare e ci deve riempire. Certo si può pensare, come ha detto qualcuno, Cristo sì, Chiesa no... però se leggi con occhi liberi il Vangelo trovi che tutti siamo chiamati a fare comunità e che il compito di 'mediazione' della Chiesa ha una sua ragion d'essere (dicendolo a te implicitamente lo sto dicendo a me stesso). Discorso lungo, che vale la pena appofondire.
    Guarda in alto allora, guarda oltre, e chiedi... le braccia di Dio sono davvero senza misura.
    A Papa Francesco ci penserà lo Spirito Santo.

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  16. GR2 fai conto che quello che hai scritto tu l'abbia scritto io. dal 13 marzo sto lottando con tutta me stessa per accogliere con benevolenza e affetto Papa Francesco, ma proprio non ci riesco. ogni suo gesto ridondante mi confonde; non è così che io intendo l'umiltà, la semplicità, il "francescanesimo". mi rattrista molto l'idea che in questi giorni possa bestemmiare lo Spirito Santo e che stia facendo il gioco del nemico, disobbedendo persino a Papa Benedetto, ma proprio non riesco a superarmi. tante volte mi dico che non devo collegarmi per un po' al blog perchè forse ci stiamo influenzando tutti, ma come può essere se finora siamo stati sempre liberi e indipendenti di esprimere anche pensieri contrastanti fra noi?
    vi farò sapere quando sarò in grado di pronunciare un tiepido (almeno) Viva il Papa. Che la Pasqua ci aiuti in questo nuovo cammino. Maria Pia

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  17. GR2, tento un'ipotesi. tu per 8 anni hai imparato ad amare la chiesa con Benedetto e hai partecipato con dispiacere e indignazione la sistematica opera di boicotaggio alla sua azione e figura. d'improvviso, digerito con sofferenza le dimissioni di Benedetto, ti ritrovi un nuovo pontefice che, nell'arco di pochi giorni, riesce a raccogliere una onda anomala di ecumenica ed euforica approvazione che, di fatto, segna l'ennesimo (indiretto) oltraggio alla figura di Benedetto. Tra te e Papa Francesco c'e' dunque un muro: quello del senso di disagio (uso un eufemismo) per dei conti che non tornano. come e' possibile che un pontefice come Benedetto e' stato preso a sputazzi dentro e fuori la chiesa (ieri, oggi e probabilmente pure domani) e nessuno fa una piega mentre il nuovo pontefice a un paio di settimane, co 'na collana di ferro, un paio di carezze, un buonasera e buon pranzo, si ritrova con una spasa di tappetti rossi davanti e una torba di avvocati difensori pure tra gli anticlericali? come e' possibile che Benedetto si e' dovuto sorbire l'appellativo di nazista per essere stato coscritto 14enne durante la seconda guerra mondiale, mentre papa Francesco e' gia' stato assolto con formula piena dall'accusa di collusione con un regime dittatoriale avendo all'epoca un ruolo di responsabilita' all'interno della gerarchia ecclesiastica argentina? potrei andare avanti ancora a lungo ma mi fermo qui. ebbene GR2 quando qualcuno ti (ci) rispondera' a questi interrogativi, vedrai che i discorsi di Francesco cominceranno a non lasciarti piu' indifferente.

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  18. Più che il "relativismo" (stiamo passando indebitamente dalla prassi liturgica alla dottrina morale?), a me interroga il crollo di quanti esibiscono identità molto forti, almeno all'apparenza.

    Magdi Allam è un altro che affermava di vedere in Benedetto XVI un riferimento sicuro e poi ha rivelato i proverbiali piedi di argilla.

    Riflettiamoci bene...
    JP

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  19. Anonimo delle 18.04 ti capisco provo i tuoi stessi sentimenti Benedetto 16 mi confermava nella fede di grantiva mi rassicurava questo papa mi disorienta !!!!Capisco Magdi allam una cosa sacrosanta l'ha detta nella Chiesa si dice tutto e il contrario di tutto.

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  20. Penso che possiamo uscirne come dice Gianniz guardando in alto, indietro non si torna. Non è' facile nemmeno per me GR2, si sarà' capito, anche perché talvolta mi accorgo da sola di essere contraddittoria. Un conto sono i propositi, un altro e' l'istinto, che mi porterebbe in altra direzione. Appena vedo Bendetto accanto a Francesco mi sento tranquilla e rassicurata, propositiva, quando comincia a svanire il ricordo mi perdo nuovamente. Credo sia umanamente normale, soprattutto per chi il famoso cammino lo aveva intrapreso ma sicuramente non completato. Io quelli come gianni li invidio, non ho le loro certezze. Sono tornata perché mi sentivo a mio agio, ma varie cose mi stanno facendo sentire a disagio, dal fatto che tutto pare cambiare, e inutile dire il contrario quando gli stessi vescovi sottolineano il cambiamento, al come e' stato trattato Benedetto nel momento in cui non è' stato più papa, e non alludo alla solita stampa e ai fedeli intervistati ma agli uomini che prima gli erano a fianco, alcuni da lui ordinati vescovi, cardinali e a ruoli direzionali. Un famoso vescovo italiano ha detto in un intervista "ora si torna al Vangelo". Questa difficilmente la dimentico, Bendetto non lo si può far passare per uomo che che non è' stato sul Vangelo. Non si sono permessi mai niente di simile con Giovanni Paolo II nel momento del passaggio. Ci sto pensando seriamente a come impostare la mia prosecuzione ora e di uscire dalla Chiesa non se ne parla, anche se sono una di quelli per cui il suo essere sempre uguale a se stessa in un mondo in cui tutto cambia non era un limite ma un valore aggiunto. Quelli come me che si erano allontanati in fondo potevano scegliere un'altra via, quella luterana, della sola scrittura, ma hanno scelto,e sottolineo scelto, la via dove è' importante anche la tradizione della Chiesa, di ciò che puo' capitare di lasciare ma quando si torna si ritrova ad aspettarti. Ogni giorno c'è qualcosa di nuovo, col mondo che fino a ieri la odiava che applaude. Posso essere, io piccola, minimamente disorientata mente comunque guardo in alto in una comunità che scopro meno accogliente di quel che credevo?

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  21. Se posso proporvi una possibile soluzione laica..:)
    Non posso credere che qualcuno di voi possa lasciare la chiesa, e non credo che qui nessuno somigli nei discorsi e nei propositi a magdi allam, che rispetto e di cui condivido qualche preoccupazione riguardo alla convivenza con l'Islam, ma la cui conversione è stata forse presentata da chi di dovere al Papa in maniera frettolosa. Non si dimentichi quanto il Papa fu attaccato per quel battesimo pubblico, e lui stesso farebbe bene a ricordarselo. Credo sia giunta l'ora per alcuni di voi di proseguire ciascuno col proprio parroco e il vescovo della propria città, rispettando il Vescovo di Roma come compete a ciascun cattolico, ma senza seguirlo in ogni discorso o celebrazione. Il fatto che per vari motivi sia stato fatto con Benedetto non vuol dire lo si possa fare con tutti, vi colpevolizzate troppo secondo me. Lui intendeva portarvi in alto, laddove non potete tornare indietro, facendolo gli si darebbe il dolore più grande.

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  22. anonimo delle 20:57, i piedi d'argilla sono una selezione naturale all'interno della chiesa dalla notte dei tempi per togliere di mezzo gli "intrusi" (do you remember il giovane ricco?). il problema e' che con il "relativismo" quelli coi piedi d'argilla hanno mille pretesti per non sloggiare, per annacquare e disinnescare le loro contraddizioni.

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  23. GR2: No, non sei l'unico. A me succede lo stesso e non mi faccio illusioni perché, conoscendo Bergoglio, per me non c'è niente da fare! Farà di testa sua perché lui è così! Continuerò afferrata a BXVI che per me è un santo! La profondità del suo magistero, la sua umiltà m'ispirano! Vivo con sofferenza tutta questa situazione e questo dolore lo porterò con me a lungo! Non capisco quello che succede. A Buenos Aires non aveva folle osannanti, non aveva popolarità! Ma si sa come funzionano certi media... Hanno bisogno di costruire quello che li mancava durante il pontificato di BXVI. No, scusate, ma non ci sto!

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  24. e appoggiare i gruppi tradizionali delle messe in latino?

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  25. Non invidiarmi, gemma, ti assicuro che non è proprio il caso.

    Ognuno di noi si è fatto cattolico/a, oltre e dopo il Battesimo, anche, e in modo decisivo, per il contatto e la vicinanza personale e spirituale di una persona concreta, di un testimone credibile attraverso il quale abbiamo riconosciuto Gesù, come i discepoli di Emmaus.
    E' questo il mistero della conversione, che non accade in un altro modo, non è una teoria e perciò non si può spiegare e non si può ridurre. Accade perché Dio si è fatto carne e ci si comunica in un ambiente di miseri e di santi. Ed è anche qualcosa di precario perché ci riguarda personamente, ci esige di essere altrettanti testimoni, ci dà questa misura che non siamo capaci di portare, se non rinunciando a noi stessi. Per questo se non si va avanti si va indietro, come me non crediate.

    Per poter essere sempre uniti al Papa ci vuole un legame forte con le persone che mi sono più vicine, ci vuole una comunità che io possa scegliere perché lì Cristo mi si mostra, lì posso vivere concretamente la Misericordia che Papa Francesco ci addita. Allora potrò dire davvero "viva il Papa" chiunque esso sia, perché il Papa è di tutti, ma la Vita, la Via alla quale rimanda è di ciascuno.

    gianni

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  26. Ringrazio tutti quanti per le belle parole che mi sono state di conforto,io non voglio lasciare la chiesa,dopo tutti gli sforzi e anche sofferenze che mi sono costati,vorrebbe dire che non ho capito niente di tutto quello che BXI mi ha insegnato;la situazione in ER dove io vivo è semplice da spiegare,i preti fanno tutto fuorché fare i preti,ovvero sono impegnatissimi in opere sociali,culturali(?)che lasciano perplessi ora ci sono mancuso,bettazzi e deluca che tengono conferenze in ogni luogo e lasciamo perdere;qui il 28 febbraio hanno stappato bottiglie di champagne,(finalmente se n'è andato,antipatico,snob,tedesco insopportabile e queste sono le meno virulente),adesso con questo innovatore che non vivrà in vaticano per" sentirsi più libero",che celebrerà in S.Pietro lo stretto necessario e che andrà per periferie e non sarà mai in sede cosicché la curia potrà agire in lungo e in largo a suo piacimento,avete notato che di scandali non ce n'è più nemmeno un accenno en passant?Termino con una frase dell'ex prof.Ratzinger al vat2 'Il mondo non sta aspettando da noi altre sottigliezze di un sistema,ma aspetta la risposta della fede alla non fede'mi ha risollevato un pò,grazie ancora e facciamoci coraggio l'un l'altro @G.Paolo 51 la penso esattamente come lei,imminente passaggio di consegne.GR2

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  27. Caro GR2, vai a trovare il tuo Vescovo, vacci con fiducia e aprigli il cuore come a Gesù in persona. Fatti consigliare da lui sul cammino che più ti conviene per coltivare il tesoro della tua conversione, di quel miracolo guadagnato dalla santità di Papa Ratzinger (ogni conversione è un miracolo); stretto ai suoi insegnamenti e al suo Magistero, come lo siamo tutti noi suoi "Amici".
    Passaggio di consegne è affrettare il passo.
    Perdona l'invadenza, un caro saluto.

    gianni

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  28. A volte mi capita di pensare a Gesù, quando fece la cena con i suoi...

    sicuramente tutti si aspettavano la celebrazione della Pasqua ebraica ma Lui... spezzò il pane dicendo: - questo è il mio corpo - , sollevò il calice dicendo: -questo è il sangue -

    Insomma, mi domando come restarono i suoi apostoli a quelle parole.

    Gesù li aveva scandalizzati? forse si , forse no, solo Lui può conoscere i cuori, però... restarono fedeli a Lui!
    (forse non tutti...)
    26 marzo 2013 17:31

    se con questo commento sono stata poco chiara, allora dirò questo: """Dio si è mosso verso di noi! "La Settimana Santa - ha detto - è un tempo di grazia che il Signore ci dona per aprire le porte del nostro cuore, della nostra vita, delle nostre parrocchie - che pena, tante parrocchie chiuse! – nelle nostre parrocchie, dei movimenti, delle associazioni, ed “uscire” incontro agli altri, farci noi vicini per portare la luce e la gioia della nostra fede. Uscire sempre! E questo con l’amore e la tenerezza di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, ma poi è Dio che li guida e rende feconda ogni nostra azione. """

    Che belle parole, che belle azioni, quanta luce... non iduriamo i cuori!

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  29. Anonimo delle 13.36, per favore vediamo di non esagerare con certi paragoni.

    Gesù è Dio e Legislatore,il Principio stesso dei Sacramenti della Chiesa. Il Papa no.

    Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

    1114 “Attenendoci alla dottrina delle Sacre Scritture, alle tradizioni apostoliche e all'unanime pensiero. . . dei Padri”, noi professiamo “che i sacramenti della nuova Legge sono stati istituiti tutti da Gesù Cristo nostro Signore” [Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1600-1601].

    ...

    1125 Per questo motivo nessun rito sacramentale può essere modificato o manipolato dal ministro o dalla comunità a loro piacimento. Neppure l'autorità suprema nella Chiesa può cambiare la Liturgia a sua discrezione, ma unicamente nell'obbedienza della fede e nel religioso rispetto del mistero della Liturgia.

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  30. Scusami Gianni, ma io non trovo nulla nel Messale che conceda una "deroga" se non questa:

    Nei luoghi in cui sia richiesto da motivi pastorali, l’ordinario del luogo può concedere la celebrazione di un’altra Messa nelle chiese o oratori, nelle ore vespertine e, nel caso di vera necessità, anche al mattino, ma soltanto per i fedeli che non possono in alcun modo prendere parte alla Messa vespertina.

    Si eviti tuttavia che queste celebrazioni si facciano in favore di persone private o di piccoli gruppi particolari e che non costituiscano un ostacolo per la Messa principale.
    Secondo un’antichissima tradizione della Chiesa, in questo giorno sono vietate tutte le Messe senza il popolo.


    Quindi, come vedi, tutto ruota intorno alla Cena del Signore e niente può intralciarla. Se proprio si voleva fare per i detenuti, non andava cancellata quella in San Pietro (o in Laterano, qualora la presa di possesso fosse stata fatta), ma si faceva una celebrazione apposita. Il senso della norma - che credo sia quella cui tu fai riferimento - è questo.
    Poi il Papa fa quello che vuole, è il Papa, chi gli può dire di no? Ma non diciamo che possiamo farci le Messe a testa nostra perché l'Ordinario del luogo le concede...

    Perciò, per favore, non costruiamoci un OGMR a piacere nostro perché quello sì che sarebbe relativismo!

    Ester. :-)

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