martedì 8 gennaio 2013

Il Papa: Non rassegnatevi allo spread sociale (Il Tempo)


«Non rassegnatevi allo spread sociale»

Benedetto XVI ha ricevuto gli ambasciatori presso la Santa Sede L'Italia invitata a essere tenace come le popolazioni colpite dal terremoto

Uno sguardo sul mondo, un invito ad azioni concrete per costruire la pace in tanti Paesi lacerati da odio e divisioni, un appello a ridurre il divario tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, un ammonimento a non mettere da parte la solidarietà tra le Nazioni.
E la rivendicazione della Chiesa a dire la sua e a difendere gli autentici diritti dell'uomo, a cominciare da quello alla vita. 
Era atteso il discorso di Benedetto XVI al corpo diplomatico accreditato presso la S. Sede e ancora una volta le parole del Papa hanno offerto molti spunti di riflessione. Sono 179 i Paesi che intrattengono relazioni diplomatiche con il Vaticano, oltre all'Unione europea, all'Ordine di Malta e alla missione presso l'Olp. Uno dei passaggi più significativi è stato quello dedicato alla situazione economica e al quadro europeo. Il monito del Papa tedesco è sembrato particolarmente indirizzato alla sua Germania e alla cancelliera Merkel: «L'Unione Europea ha bisogno di Rappresentanti lungimiranti e qualificati, per compiere le scelte difficili che sono necessarie per risanare la sua economia e porre basi solide per il suo sviluppo. Da soli alcuni Paesi andranno forse più veloci, ma - ha avvertito Ratzinger - insieme, tutti andranno certamente più lontano!» Poi il richiamo a una maggiore giustizia sociale: «Se preoccupa l'indice differenziale tra i tassi finanziari, dovrebbero destare sgomento le crescenti differenze fra pochi, sempre più ricchi, e molti, irrimediabilmente più poveri. Si tratta, insomma, di non rassegnarsi allo "spread del benessere sociale", mentre si combatte quello della finanza». Benedetto XVI ha anche incoraggiato «la diletta nazione italiana» ha fare propri l'impegno condiviso e la tenacia dimostrati dalle popolazioni del Nord colpite dal terremoto di maggio. Il Papa ha poi sottolineato che gli interventi della Chiesa non rappresentano «un'ingerenza nella vita delle diverse società» ma servono «a illuminare la coscienza retta dei loro cittadini e ad invitarli a lavorare per il bene di ogni persona e per il progresso del genere umano». E in quest'ottica ha ricordato che «purtroppo, soprattutto nell'Occidente, vi sono numerosi equivoci sul significato dei diritti umani e dei doveri ad essi correlati. Non di rado i diritti sono confusi con esacerbate manifestazioni di autonomia della persona». Così Benedetto XVI ha ribadito che «la costruzione della pace passa per la tutela dell'uomo e dei suoi diritti fondamentali». Se pertanto il Pontefice ha espresso apprezzamento per la risoluzione dell'assemblea del Consiglio d'Europa che un anno fa ha chiesto la proibizione dell'eutanasia, ha dovuto però constatare «con tristezza» che «in diversi Paesi, anche di tradizione cristiana, si è lavorato per introdurre o ampliare legislazioni che depenalizzano o liberalizzano l'aborto» che resta «gravemente contrario alla legge morale. Nell'affermare ciò la Chiesa cattolica non intende mancare di comprensione e di benevolenza, anche verso la madre. Si tratta, piuttosto, di vigilare affinché la legge non giunga ad alterare ingiustamente l'equilibrio fra l'eguale diritto alla vita della madre e del figlio non nato». 
Benedetto XVI ha anche riaffermato «il diritto all'obiezione di coscienza. Questa "frontiera" della libertà tocca dei principi di grande importanza, di carattere etico e religioso, radicati nella dignità stessa della persona umana. Essi sono come i "muri portanti" di ogni società che voglia essere veramente libera e democratica. Pertanto, vietare l'obiezione di coscienza individuale ed istituzionale, in nome della libertà e del pluralismo, paradossalmente aprirebbe invece le porte proprio all'intolleranza e al livellamento forzato». Parole che sono suonate come un appoggio incondizionato alla Conferenza episcopale americana, impegnata su questo tema in un duro braccio di ferro con l'amministrazione Obama. Infine riferimenti ai tanti Paesi che vivono situazioni di conflitto, a cominciare dalla Siria per la quale ha rinnovato l'«appello affinché le armi siano deposte e quanto prima prevalga un dialogo costruttivo per porre fine a un conflitto che, se perdura, non vedrà vincitori, ma solo sconfitti, lasciando dietro di sé soltanto una distesa di rovine». 
Benedetto XVI non ha dimenticato le sofferenze dei cristiani in Nigeria dove «l'odio sembra voler trasformare templi di preghiera in centri di paura», mettendo in guardia dal fanatismo religioso considerato «falsificazione della religione». Infine l'auspicio che «Israeliani e Palestinesi s'impegnino per una pacifica convivenza nell'ambito di due Stati sovrani, dove il rispetto della giustizia e delle legittime aspirazioni dei due Popoli sia tutelato e garantito».

© Copyright Il Tempo, 8 gennaio 2013 consultabile online anche qui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito di spread e di finanza,una notiziola che passo dopo averla letta e da prendersi con beneficio di inventario,dunque questo Jovanovic,mi pare si chiami così,sostiene che il blocco delle carte in Vaticano fa parte di una strategia congiunta di varie banche internazionali per togliere liquidità al SCV e costringerlo ad immettere nel mercato il patrimonio consistente in lingotti d'oro e d'argento che servono alla finanza internazionale per ovvii motivi,ve la dò come l'ho letta,no comment.GR2

gemma ha detto...

e la procura di Roma che ruolo avrebbe in tutto ciò?

gemma ha detto...

ps. Io devo dire che proprio non mi rassegno allo spread in generale, al mercato, alla finanza e nemmeno ai diktat europei di un'Europa che ha sostituito le radici cristiane con quelle bancarie. A noi cristiani da sempre viene detto di non omologarci, non dovremmo farlo nemmeno stavolta e cristianamente trovare soluzioni alternative

Anonimo ha detto...

Cara Gemma,io non so che ruolo abbia la procura di Roma,ma questo tizio sostiene che si vuole esautorare la sovranità del Vaticano,privandolo del diritto di entrare a far parte del consesso mondiale delle nazioni,insomma lo si vuole cancellare per impossessarsi dei suoi beni,fa parte di un disegno globale finanziario speculativo per 'globalizzare'(leggasi lobotomizzare)tutto il mondo seguendo ferree regole political correct su vari temi,non solo legati ai soldi,ma anche etico sociali;ha mai sentito parlare del Parenthood planning?Si informi e vedrà che forse questo signore una qualche ragione ce l'avrà pure,io mi rimetto alla notizia; per quel che riguarda lo spread o lo splash,che è più attinente,concordo con lei,ma io conto nulla....GR2