Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
venerdì 15 agosto 2014
Benedetto XVI: Questo, quindi, è il nucleo della nostra fede nell’Assunzione: noi crediamo che Maria, come Cristo suo Figlio, ha già vinto la morte e trionfa già nella gloria celeste nella totalità del suo essere, «in anima e corpo» (YouTube)
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Buona Festa dell'Assunta carissimi amici!
Grazie al lavoro di Gemma abbiamo visto ieri sera la registrazione integrale della Santa Messa celebrata da Benedetto XVI il 15 agosto 2010 (clicca qui).
Oggi ci concentriamo in particolare sull'omelia il cui testo è consultabile a questo link.
Nei suoi quasi otto anni di Pontificato c'era un appuntamento a cui Benedetto XVI teneva particolarmente: la celebrazione della Santa Messa nella Solennità dell'Assunzione di Maria nella parrocchia dell'amata cittadina di Castel Gandolfo.
Rivediamo e riascoltiamo, dunque, l'omelia tenuta dal Santo Padre il 15 agosto 2010 a 60 anni dalla proclamazione del dogma dell'Assunzione ad opera di Papa Pio XII.
In particolare:
"Questo, quindi, è il nucleo della nostra fede nell’Assunzione: noi crediamo che Maria, come Cristo suo Figlio, ha già vinto la morte e trionfa già nella gloria celeste nella totalità del suo essere, «in anima e corpo»".
"Ora, ciò che san Paolo afferma di tutti gli uomini, la Chiesa, nel suo Magistero infallibile, lo dice di Maria, in un modo e senso precisi: la Madre di Dio viene inserita a tal punto nel Mistero di Cristo da essere partecipe della Risurrezione del suo Figlio con tutta se stessa già al termine della vita terrena; vive quello che noi attendiamo alla fine dei tempi quando sarà annientato «l’ultimo nemico», la morte (cfr 1Cor 15, 26); vive già quello che proclamiamo nel Credo «Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà»".
"Tutto l’uomo, tutta la sua vita viene presa da Dio ed in Lui purificata riceve l’eternità. Cari Amici! Io penso che questa sia una verità che ci deve riempire di gioia profonda. Il Cristianesimo non annuncia solo una qualche salvezza dell’anima in un impreciso al di là, nel quale tutto ciò che in questo mondo ci è stato prezioso e caro verrebbe cancellato, ma promette la vita eterna, «la vita del mondo che verrà»: niente di ciò che ci è prezioso e caro andrà in rovina, ma troverà pienezza in Dio. Tutti i capelli del nostro capo sono contati, disse un giorno Gesù (cfr Mt 10,30)".
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