Il Signore mi chiama a "salire sul monte", a dedicarmi ancora di più alla preghiera... (Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)
mercoledì 6 gennaio 2016
Benedetto XVI, i Magi e i Messaggi del Concilio Vaticano II nell'omelia del 6 gennaio 2007 (YouTube)
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Buongiorno e Buona Epifania a tutti, carissimi Amici!
Grazie a Gemma torniamo indietro di nove anni e riascoltiamo un'altra perla del Magistero di Papa Benedetto. Chi erano i Magi? E chi sono oggi?
Il 6 gennaio 2007, Solennità dell'Epifania del Signore, Benedetto XVI tenne una speciale omelia in cui parlò dei Magi interpretando il loro ruolo anche alla luce dei Messaggi del Concilio.
Il testo integrale è consultabile qui.
In particolare:
"Celebriamo con gioia la solennità dell’Epifania, "manifestazione" di Cristo alle genti, che sono rappresentate dai Magi, misteriosi personaggi venuti dall’Oriente. Celebriamo Cristo, meta del pellegrinaggio dei popoli in cerca della salvezza".
"Sorgono allora spontanee alcune domande: in che senso, oggi, Cristo è ancora lumen gentium, luce delle genti? A che punto sta – se così si può dire – questo itinerario universale dei popoli verso di Lui? E’ in una fase di progresso o di regresso? E ancora: chi sono oggi i Magi? Come possiamo interpretare, pensando al mondo attuale, queste misteriose figure evangeliche? Per rispondere a tali interrogativi, vorrei tornare a quanto i Padri del Concilio Vaticano II ebbero a dire al riguardo".
"In verità, tutto il Concilio Vaticano II fu mosso dall’anelito di annunciare all’umanità contemporanea Cristo, luce del mondo. Nel cuore della Chiesa, a partire dal vertice della sua gerarchia, emerse impellente, suscitato dallo Spirito Santo, il desiderio di una nuova epifania di Cristo al mondo, un mondo che l’epoca moderna aveva profondamente trasformato e che per la prima volta nella storia si trovava di fronte alla sfida di una civiltà globale, dove il centro non poteva più essere l’Europa e nemmeno quelli che chiamiamo l’Occidente e il Nord del mondo. Emergeva l’esigenza di elaborare un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso e soprattutto spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo. Con crescente evidenza si imponeva questa constatazione. un nuovo ordine mondiale economico e politico non funziona se non c’è un rinnovamento spirituale, se non possiamo avvicinarci di nuovo a Dio e trovare Dio in mezzo a noi. Già prima del Concilio Vaticano II, coscienze illuminate di pensatori cristiani avevano intuito ed affrontato questa sfida epocale. Ebbene, all’inizio del terzo millennio ci troviamo nel vivo di questa fase della storia umana, che è stata ormai tematizzata intorno alla parola "globalizzazione". D’altra parte, oggi ci accorgiamo di quanto sia facile perdere di vista i termini di questa stessa sfida, proprio perché si è coinvolti in essa: un rischio fortemente rafforzato dall’immensa espansione dei mass-media, i quali, se da una parte moltiplicano indefinitamente le informazioni, dall’altra sembrano indebolire le nostre capacità di una sintesi critica".
Chi sono dunque i "Magi" di oggi, e a che punto sta il loro "viaggio" e il nostro "viaggio"? Torniamo, cari fratelli e sorelle, a quel momento di speciale grazia che fu la conclusione del Concilio Vaticano II, l’8 dicembre 1965, quando i Padri conciliari indirizzarono all’umanità intera alcuni "Messaggi".
"Vorrei oggi fare miei quei Messaggi conciliari, che nulla hanno perso della loro attualità".
"Cari fratelli e sorelle, sostiamo idealmente anche noi dinanzi all’icona dell’adorazione dei Magi. Essa contiene un messaggio esigente e sempre attuale. Esigente e sempre attuale anzitutto per la Chiesa che, rispecchiandosi in Maria, è chiamata a mostrare agli uomini Gesù, nient’altro che Gesù"
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