sabato 26 gennaio 2013

Papa Ratzinger si premunisce contro le sbandate ideologiche nei seminari (Bevilacqua)


Vaticaneide- la sorveglianza alla Congregazione per il clero

Papa Ratzinger si premunisce contro le sbandate ideologiche nei seminari

di Andrea Bevilacqua  

Sono troppi i seminari dove si insegnano dottrine non del tutto conformi all'insegnamento della chiesa. Di qui la decisione del Papa di vigilare maggiormente e di pubblicare (ieri) due Motu Proprio significativi coi quali si trasferiscono la competenza sui seminari dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero e la competenza sulla catechesi dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Con il primo dei due Motu Proprio, quello chiamato «Ministrorum institutio», Benedetto XVI (valutando la rilevanza della formazione sacerdotale e il fatto che essa include sia quella da impartire «ai futuri ministri del Signore» che quella permanente) affida alla Congregazione per il Clero «la promozione e il governo di tutto ciò che riguarda la formazione, la vita e il ministero dei presbiteri e dei diaconi: dalla pastorale vocazionale e la selezione dei candidati ai sacri ordini, inclusa la loro formazione umana, spirituale, dottrinale e pastorale nei Seminari e negli appositi centri per i diaconi permanenti, fino alla loro formazione permanente, incluse le condizioni di vita e le modalità di esercizio del ministero e la loro previdenza e assistenza sociale».
Con questo Motu Proprio, la Congregazione per l'Educazione Cattolica, (dei Seminari e degli Istituti di Studi) cambia il nome in Congregazione per l'Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi) ed è competente per l'ordinamento degli studi accademici di filosofia e di teologia, sentita la Congregazione per il Clero, per quanto di rispettiva competenza, mentre la Congregazione per il Clero assume «quelle materie che riguardano i presbiteri e i diaconi del clero secolare in ordine sia alle loro persone, sia al loro ministero pastorale, sia a ciò che è loro necessario per l'esercizio di tale ministero, ed in tutte queste questioni offre ai vescovi l'aiuto opportuno» e «assiste i vescovi perché nelle loro Chiese siano coltivate col massimo impegno le vocazioni ai ministeri sacri e nei seminari, da istituire e dirigere a norma del diritto, gli alunni siano adeguatamente educati con una solida formazione sia umana e spirituale, sia dottrinale e pastorale. Vigila attentamente perché la convivenza ed il governo dei seminari rispondano pienamente alle esigenze dell'educazione sacerdotale ed i superiori e docenti contribuiscano, quanto più è possibile, con l'esempio della vita e la retta dottrina alla formazione della personalità dei ministri sacri. Ad essa spetta, inoltre, di erigere i seminari interdiocesani e di approvare i loro statuti».
L'idea è una: tornare a formare sacerdoti che non prendano sbandate dottrinali, che insegnino la giusta dottrina senza confondere i fedeli. Il progetto era in cantiere da tempo, Papa Ratzinger l'aveva annunciato già al recente Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e ieri l'ha ufficializzato.

© Copyright Italia Oggi, 26 gennaio 2013 consultabile online anche qui.

5 commenti:

Andrea ha detto...

" ..Su Martin Heidegger, il maestro e l'ispiratore di Karl Rahner, don Ennio (Innocenti) formula alcune considerazioni originali: "Alla scuola trascendentalista di Husserl, egli (Heidegger) ha concepito il suo libro Essere e tempo, che subito apparve come un conato di distruggere tutta la metafisica cristiana, come un tentativo di chiudere l'Essere nel Tempo".

In definitiva don Ennio dimostra che il malessere cattolico ha origine dall'influsso esercitato dalla filosofia di Kant, un oggetto polveroso e obsoleto, che è custodito solamente in conventicole anacronistiche. E dall'opera oracolare di Heidegger, un autore screditato dagli esiti paradossali del suo funambolico pensiero "

(P. Vassallo, su "Riscossa Cristiana", 25/1/2013)

Elmer ha detto...

La colpa non è di Kant o Heidegger ma dei cattivi cristiani che han preteso di manipolare la fede trasmessa dagli apostoli. Per questi nulla è mai certo... aggiornare,aggiornare, ecco il cavallo di Troia attraverso il quale è entratonella Chiesa il fumo di Satana fumo che la sta portando alla dissoluzione. Ma la Chiesa non perirà. Inviterei questo bel Blog ad inviare le belle immagini della cerimonia del Santo Padre a San Paolo ai Superiori della Compagnia di Gesù che hanno ridotto le straordinarie basiliche del Gesù e di Sant' Ignazio a un non luogo, un'orrida landa....le immagini delle cerimonie del Santo Padre sono eloquenti per la loro bellezza ma molti non lo seguono.Nella Compagnia giurano fedeltà al Papa e poi fanno quel che vogliono, eppure moltissimi gesuiti amano il Santo Padre e vorrebbero essere fedeli, purtroppo c'è un buco nero quasi un potere occulto nella Compagnia come un tappo che impedisce ai migliori di prevalere.

Andrea ha detto...

E quel "tappo", caro Elmer, sono proprio Kant, Heidegger, Rahner ; o meglio, quell'ampia fetta del Clero che trema davanti a loro, li venera e considera improponibile San Tommaso: l'unico riferimento per un pensiero che voglia dedicarsi al Reale, e non alla propria autocontemplazione.

Auguri ai Gesuiti - abbiamo davvero bisogno di una Compagnia (militare, come la pensò S.Ignazio) che combatta le battaglie odierne!
E il Papa dovrebbe essere un generale con un esercito, e non pressoché solo nella bufera

Anonimo ha detto...

Cari Andrea ed Elmer,la colpa sta principalmente nella mancanza di fede e nell'incredulità di coloro che hanno insegnato per anni dottrine deviate e devianti nelle università pontificie,Rahner o Von Balthasar insegnati pure male,sono l'ultimo dei problemi,ci sono sicuramente gesuiti in unione col papa,ma tanti altri lo sfidano apertamente e se ne fregano dei suoi insegnamenti,Martini docet;quando non si insegnano dottrine in comunione col successore di Pietro,si è fuori dalla chiesa,il cattolico vero è indissolubilmente legato al papa e gli deve fedeltà assoluta,la chiesa sta nel mondo,non per corrergli dietro con la mania di 'rimodernare'.Le cerimonie di BXVI sono toccanti e perfino commoventi per la loro bellezza,ma nessuno si sognerebbe mai di attenervisi,la tempesta infuria e lui è solo,attorniato da lupi famelici che si mordono anche fra di loro,preghiamo per lui'perchè io non abbia a fuggire davanti ai lupi'ipse dixit nell'omelia di intronazione e ora più che mai ne ha bisogno.GR2

Andrea ha detto...

È come dice lei, caro GR2, tranne che per un aspetto: Rahner &compagnia contano, perché il primo passo del prete "aggiornato e aggiornatore" è sempre, invariabilmente, di tipo intelletualistico. Cioè quel prete parte, come seminarista, giovane sacerdote o anche sacerdote non giovane, dalla struttura di pensiero "Possiamo riproporre la dottrina di sempre? No: oggi "SAPPIAMO" (in senso storicistico, tecnico, politico, delle comunicazioni ecc.) ! ".

E cosa può fare un prete che "SA" per distinguersi dal prete che "NON sapeva" (ad es. quello del XIX secolo che parlava di aggressione al Papa e alla Civiltà Cattolica) ? Può fare l'idealista kantiano "moderato". Può pensare che "Repubblica" e "L'Espresso" non hanno ragione, ma hanno delle ragioni.

Imboccato quel piano inclinato, non c'è più nulla da fare: né voto di fedeltà al Papa, né promessa di obbedienza al Vescovo, né servizio ai fedeli tengono. Egli è ormai uno "spirito libero"