martedì 5 febbraio 2013

Preti pedofili, il nuovo PG della Santa Sede: 600 denunce all'anno. Obbligo morale collaborare con i giudici (Izzo)

PRETI PEDOFILI: NUOVO PG S.SEDE, 600 DENUNCE ALL'ANNO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 5 feb. 

Le denunce per abusi sessuali compiuti in tutto il mondo da ecclesiastici hanno raggiunto nel 2004 il numero di 800, e negli anni successivi si sono attestate sui 600 casi all'anno, ma molte riguardano episodi vecchi fino a 40 anni prima. 

Lo ha reso noto il nuovo promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Robert W. Oliver. 
Incontrando i giornalisti, il successore di monsignor Charles Scicluna, ha ricordato che la Congregazione e' competente per i delitti piu' gravi e che nel 2011  aveva inviato una lettera con indicati i criteri per redigere le "linee guida" da seguire nella lotta agli abusi per aiutare le Conferenze Episcopali "nello spirito di servizio proprio della Curia Romana, secondo quanto stabilisce la "Pastor Bonus". 
E questo, ha precisato, "seguendo la visione di Papa Benedetto che ci ha indicato le priorita' con una  precisa indicazione riguardo alle urgenze: assistenza delle vittime, protezione dei minori, formazione nei seminari, supporto agli abusatori e collaborazione alle autorita' civili. 

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PRETI PEDOFILI: PG S.SEDE, OBBLIGO MORALE COLLABORARE CON GIUDICI


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 5 feb. 


"Anche nei paesi dove questo aspetto non e' regolato da leggi specifiche, resta per la Chiesa un obbligo morale di collaborazione con le autorita' civili".  

Lo ha affermato il nuovo promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Robert W. Oliver, che ha incontrato i giornalisti a margine della presentazione del volume che raccoglie gli atti del Simposio "Verso la guarigione e il rinnovamento", voluto espressamente da Benedetto XVI. "Le linee guida elaborate dalle Conferenze Episcopali - ha detto il sacerdote americano -  manifestano in merito diversi approcci, questo spiega la necessita' di linee guida universali che facciano da guida alla comprensione delle procedure". "E' chiaro - ha scandito padre Oliver - che la legge civile deve essere sempre essere seguita, in particolare per quanto riguarda il  deferimento alle autorita' civili di ogni notizia di reato, salvo ovviamente il foro sacramentale".          
Questa fermezza e' un caposaldo della lotta agi abusi. "Dobbiamo essere fedeli alla nostra vocazione", ha spiegato padre Oliver manifestando soddisfazione per il fatto che come Chiesa "siamo in cammino verso la guarigione".
Secondo il nuovo pg, in tutti i paesi "i programmi di protezione dei minori dovrebbero aiutare a riconoscere i segni di abuso. E le risposte in questo campo mostrano straordinari esempi di impegno da parte delle chiese locali". Dobbiamo far si che si generalizzi, ha spiegato, lo "standard nella protezione dei giovani". E per questo servono "sforzi a lungo termine. E un impegno costante per raggiungere il ivello piu' profondo della prevenzione dei crimini contro i minori". 
"Le linee guida - ha aggiunto - dovrebbero promuovere anche la presenza dei laici nel settore della prevenzione ma anche nei tribunali ecclesiastici".
Per padre Oliver, oggi serve alla Chiesa "un profondo discernimento", per distinguere il male dove c'e' ed estirparlo. "In merito - ha ricordato - il Papa ci ha invitato a un attento esame delle motivazioni che hanno dato origine alla crisi". 
Tra queste il nuovo pg vaticano ha elencato anche "le procedure inadeguate per individuare i candidati al sacerdozio e l'insufficienza della formazione nei seminari". 
In questo settore, ha osservato, serve uno sforzo formativo anche dopo l'ordinazione, cioe' bisogna essere attenti a vita spirituale sacerdoti". 
Infine il giurista scelto da Papa Ratzinger al posto di Scicluna ha ricordato "come comortarsi con accusati, nel rispetto del diritto alla difesa, offrendo un supporto umano, ma anche con una chiara esigenza di giustizia e imponendo dei limiti all'esercizio del ministero sacerdotale. Salvo poi, se le accuse si rivelassero false, fare in modo che si possa essere riabiltati". 

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