lunedì 17 dicembre 2012

Cei, Mons. Crociata: basta con educazione opprimente e triste (Izzo)


CEI: CROCIATA, BASTA CON EDUCAZIONE OPPRIMENTE E TRISTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 dic. 

"Non si puo' pensare di far crescere qualcuno prospettandogli qualcosa di opprimente, di triste". E' questo il monito lanciato oggi dal segretario generale della Cei che ha concluso i lavori del Convegno nazionale degli educatori dell'Azione Cattolica dei Ragazzi e del Settore Giovani di Ac. "Ci e' stato messo nel cuore - ha detto il vescovo - un presentimento di bene, di bellezza, di verita', assecondando il quale puo' soltanto compiersi un'autentica educazione che conduca a maturita' una persona".
"In chi cresce - ha sottolineato il segretario della Cei - si annida un desiderio di vita e si alimenta un sogno che scalda il cuore: il compito dell'educatore - dunque - e' riconoscere quella fiamma, aiutare a individuarla e coltivarla, farla crescere, rafforzarla fino a farla diventare fuoco che scalda e vivifica".
Secondo monsignor Crociata, dunque, "se educare e' accompagnare verso la maturita' umana e la realizzazione della persona, questa non puo' compiersi se non come apertura verso un di piu', tensione verso un ideale". "Educare - ha spiegato - e' favorire una relazione personale con e un cammino verso la figura di una vita corrispondente alle aspirazioni piu' profonde del cuore".
"Il progetto educativo - ha proseguito monsignor Crociata - sta proprio nell'indicare che il cuore di un'autentica e riuscita educazione e' la gioia, ma occorre intendere bene quale gioia, che non e' quella cioe' che risiede nell'educatore, ma una di cui questi puo' essere soltanto testimone e collaboratore; puo', cioe', farla intravedere perche' egli per primo la porta nel cuore e la condivide affinche' essa aiuti chi la sta ancora cercando a riconoscerla in se'". Una gioia, dunque, che "non ha nulla a che fare con l'allegria di un momento o il divertimento sguaiato, volgare e superficiale che tante improbabili compagnie vorrebbero far credere; e', invece, qualcosa che risiede nelle relazioni personali vere, significative, profonde". Una vera relazione infatti e' consapevole che "la vera gioia non si trova nel possesso, nel godimento di qualcosa", ma "si accompagna all’apertura del cuore, allo sforzo di riconoscimento, all'attesa e alla fiducia certa".
Intervenendo alla sessione conclusiva del Convegno, il presidente di Azione Cattolica, Franco Miano, ha sottolineato che per l'associazione "il servizio educativo si fa iniziativa cristiana, sociale e politica, e cioe' impegno per la persona a tutto campo, in ogni angolo del nostro Paese". Infine, il presidente nazionale dell'Ac ha sottolineato che "spesso il nostro educare e' fatto di segni; come questo Convegno nazionale degli educatori, come l'Incontro degli insegnati dello scorso ottobre e come sara' la scuola di formazione degli studenti del prossimo aprile. Tre momenti che dicono ancora una volta il servizio dell'Azione Cattolica alla Chiesa e al Paese". 

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi domando quanto in questi convegni Gesù (Via, Verità, Vita)faccia capolino. Eppure da Lui non si può prescindere.
Alessia