martedì 4 dicembre 2012

Congresso Ecclesia in America. Il card. Ouellet: senza vera unità non c’è forza missionaria

Congresso Ecclesia in America. Il card. Ouellet: senza vera unità non c’è forza missionaria

Sarà il Papa, domenica prossima, a portare il suo saluto di benvenuto nella Basilica di San Pietro ai partecipanti al Congresso internazionale "Ecclesia in America", che avrà luogo in Vaticano dal 9 al 12 dicembre prossimi, organizzato dalla Pontificia Commissione per l’America Latina e dai Cavalieri di Colombo, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Studi Guadalupani. L’evento è stato presentato stamani nella Sala stampa vaticana dal cardinale Marc Ouellet, presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il servizio di Roberta Gisotti:

Un appuntamento di grande rilievo, a 15 anni dal Sinodo dei vescovi per l’America Latina, incentrato sul tema “Incontro con Gesù Cristo vivo, via per la conversione, la comunione e la solidarietà in America”, chiuso il 12 dicembre del 1997. Due anni dopo, il “frutto più maturo” di quell’Assemblea – ha ricordato il cardinale Marc Ouellet – fu l’Esortazione apostolica Ecclesia in America, da cui questo Congresso trarrà ispirazione – ha detto – per “intensificare i rapporti di comunione e di cooperazione tra le Chiese del Continente:

“Il prezioso patrimonio di fede cristiana (…) oggi sottoposto all’erosione provocata dalle ondate di secolarizzazione, all’impatto di una cultura globale sempre più lontana e ostile e al proliferare delle ‘sette’, ha bisogno di essere sempre più rivitalizzato, riformulato e riattualizzato”.

Si tratta, ha proseguito il porporato di “affrontare comuni problemi e sfide” sviluppatisi in questi ultimi 15 anni: dal tema scottante dell’immigrazione, alle “reti del narcotraffico” e al “consumo delle droghe” e alle “politiche per combatterle”, alla “violenza cittadina” specie giovanile, alle aggressioni alla “cultura della vita” e all’“istituzione della famiglia”, alla promozione dell’“educazione” cattolica, alle diffuse “situazioni stridenti di povertà e indigenza”, alla difesa della “liberta religiosa”, così come ha fatto “con vigore e con una presenza pubblica forte” l’episcopato negli Usa. “Questo aiuta – ha spiegato – anche la formazione delle coscienze e la testimonianza della Chiesa nella cultura contemporanea”:

“E tutto ciò si inquadra entro le nuove condizioni di ripensamento delle relazioni politiche, economiche e culturali tra Stati Uniti, Canada e i Paesi latinoamericani, nella ricerca di maggiore dialogo, comprensione e rispetto, solidarietà e giustizia”.

Per questo, ha concluso il cardinale Ouellet, si vogliono “creare reti di amicizia lungo tutto il continente, con fedele senso di appartenenza alla Chiesa”. Qui, vivono oltre il 50 per cento dei cattolici del mondo:

“Senza una vera e forte unità, non c’è protagonismo né missionario né sociale”.

Oltre 200 i partecipanti al Congresso, chiamati da tutto il continente americano, oltre ai responsabili dei Dicasteri vaticani ai superiori e superiore generali di Ordini e Congregazioni e rettori di Pontifici Collegi residenti a Roma. I lavori inizieranno il 9 dicembre con una Messa alle 18.30 nella Basilica Vaticana, cui seguirà l’incontro con Benedetto XVI, e si concluderanno il 12 dicembre con una celebrazione eucaristica alle ore 18.30 nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, nella festa di Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe.

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