PAPA: DON GEORG, GLI VOGLIONO BENE ANCHE I PESCI DELLO STAGNO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 11 dic.
"Ogni volta quando il Papa termina la sua preghiera con un canto mariano davanti alla Madonnina, i pesci si riuniscono alla sponda del laghetto e aspettano un gesto generoso del Santo Padre". E Benedetto XVI prende da un cestino "che una mano invisibile ha preparato" pezzetti di pane, con i quali sfama i pesci (due pesciolini rossi e due grandi carpe).
"Che gioia e che vivacita' quando arriva nell’acqua il gradito dono!”. Sono parole di monsignor Georg Gaenswein, che e' stato festeggiato questo pomeriggio da numerosi curiali e amici in occasione della presentazione del libro "Il mistero di un piccolo stagno" in cui la pittrice russa Natalia Tzarkova, racconta una splendida favola per bambini attraverso i suoi disegni acquerellati e dai colori vivi. Lo stagno, ovviamente, e' quello del Giardino della Madonnina, situato all’interno dei Giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. E la storia e' quella di un pesciolino che attende il Papa, una vicenda tenerissima che ha commosso monsignor Gaenswein, segretario particolare del Papa e da poco anche prefetto della Casa Pontificia, fino a convincerlo a scriverne la prefazione, nella quale confida che il Giardino della Madonnina e' uno dei posti privilegiati per la preghiera di Benedetto XVI.
Il protagonista del libro presentato oggi pomeriggio da don Georg e' Bianco, un pesciolino rosso chiamato cosi' proprio in onore del Pontefice.
Una mattina si sveglia presto e coglie nell'acqua il riflesso della statua della Madonna, che il suo pesce papa' gli spiega chiamarsi "Signora delle Grazie". E poi si emoziona all'arrivo del Papa, che prima snocciola il rosario, e poi getta dei pezzetti di pane. Comincia cosi' l'attesa, ogni giorno, l'emozione di vedere di nuovo quella figura avvicinarsi.
Ma ogni tanto il Papa cambia il percorso della sua passeggiata, ogni tanto parte e poi torna. E poi a un certo punto, se ne va piu' a lungo del solito, resta a Roma per i lunghi mesi dell'inverno. Bianco ovviamente non lo sa, il suo mondo e' lo stagno. Non dorme, si consuma nell'attesa del ritorno della figura vestita di bianco. Ed ecco che arriva un gatto, l'animale che Benedetto XVI ama piu' di tutti. Questi non prova a mangiare i pesci, non infila le zampe nell'acqua per attaccarli. Beve un po' di acqua dello stagno, e fa a Bianco una importante rivelazione.
"E' un libro - commenta il sito cattolico Korazym.org - da leggere, ma anche e soprattutto da guardare (l'autrice e' considerata una delle massime eredi della scuola delle arti figurative russe). E magari da leggere ad alta voce ai piu' piccoli. Per raccontare loro la vita semplice del Papa, lontana dai clamori dei riflettori. Una vita fatta di preghiera e, perche' no, di un po' di tempo passato davanti a un piccolo stagno a dar da mangiare ai pesci rossi".
"Non e' un segreto - ha sottolineato da parte sua il neo arcivescovo Gaenswein - che il nostro Papa ama le creature e piu' sono piccole piu' le ama. Con questo pesciolino rosso ha avuto un contatto molto intenso e poi alla fine quale animale riesce a consolare il pesciolino rosso? E' un animale che in modo particolare sta a cuore al nostro Santo Padre". "Chi legge queste trenta pagine - ha aggiunto don Georg riferendosi al libro della pittrice russa che ha accettato di presentare - lo si puo' fare in venti minuti, legge una volta, una seconda una terza volta e poi comincia a capire che il messaggio non e' neanche cio' che si legge ma il messaggio e' tra le righe.
Davanti ad un pubblico di prelati, amici e giornalisti, don Georg ha raccontato questa sera anche qualcosa della sua esperienza di vice parroco in un piccolo paese della Foresta Nera, dove 28 anni fa era stato vice parroco: "un impegno importante - ha detto - che diventava anche un impegno di cuore, anzi una cosa che mi sta molto a cuore, era la vita pastorale per i bambini e la confessione che devo fare e' la seguente: non e' mai facile preparare una omelia, qualche volta si riesce meglio, qualche volta di meno, dipende da diverse cose. Ma preparare una omelia per i bambini e' massacrante perche' i piccoli non ti perdonano niente: le lacune logiche ti fanno cadere nella trappola, la superficialita' te le fanno capire subito e non ti perdonano se tu non sei sincero. Se sei sincero ti perdonano tutto, ma se non sei sincero hai perso una volta per tutte. E il bello di preparare e anche di tenere l’omelia per i bambini e' che non si predica soltanto per i bambini, ma anche per gli adulti e non mai visto gli adulti cosi' attenti come quando sono presenti alla messa per i bambini".
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