giovedì 13 dicembre 2012

Dopo il gatto Chico il pesciolino rosso: la favola di Natale di Joseph Ratzinger (Giansoldati)

Dopo il gatto Chico il pesciolino rosso: la favola di Natale di Joseph Ratzinger

di Franca Giansoldati

CITTA’ DEL VATICANO

Dopo il gatto Chico, arriva il pesciolino rosso Bianco. Il forte legame di Papa Ratzinger per i bambini viene nuovamente al centro di fiaba. E ancora una volta è il suo segretario personale, don Georg Gaesnwein, appena promosso a Prefetto della Casa Pontificia, a firmare la prefazione di un libro illustrato, destinato ai lettori più piccoli. Se alcuni anni fa don Georg aveva messo il sigillo su «Joseph e Chico», ovvero l’amicizia di Ratzinger per il «suo» gatto - l’unico autorizzato a passeggiare sulla tastiera del pianoforte - nella casa di Maktl sull’Inn in cui viveva con i genitori e i fratelli (pubblicato dalle edizioni Il Messaggero di Padova), stavolta ha dato la benedizione a «Il mistero di un piccolo stagno» (Libreria Editrice Vaticana).
L’autrice delle bellissime illustrazioni oltre che della fiaba è una pittrice russa, Natalia Tsarkova, una delle più apprezzate ritrattiste contemporanee.
Una novella di poche pagine capace però di evocare immagini forti. La storia è quella di un piccolo pesciolino rosso di nome Bianco, che cresce nel laghetto della Villa Pontificia, dove si specchia una statua della Madonna. E’ in quel luogo magico e pieno di armonia che Papa Ratzinger, quando si trova in vacanza ai castelli romani, si reca ogni sera a recitare il rosario sostando ammirato a godersi questa bellezza, immerso nei suoi pensieri, tra lecci secolari e pini marittimi. Bianco scopre che in alcune ore del giorno l’acqua riflette la sagoma della Vergine, e che un uomo vestito di bianco, dopo avere recitato un rosario, getta ai pesci delle briciole «buonissime» di pane. Nella prefazione don Georg «confessa» un piccolo segreto, che la fiaba in realtà è una trasposizione di ciò che accade davvero nei giardini pontifici. Il Papa dopo le preghiere e la passeggiata si ferma ai bordi dello stagno e si diverte a gettare le briciole ai pesciolini rossi. «Questo libro rispecchia un po’ l’anima dell’uomo, del suo bisogno di silenzio e di Dio, tanto che sembra di essere in un tempo escatologico. In questo posto, davanti a questo laghetto fantastico, si può scoprire l’anima del Papa, un uomo attento alle cose più piccole. Chiaramente si capisce poi che in questo stagno di fame non è morto nessun pesce, ci sono pure due carpe che però vivono in armonia con i pesciolini rossi». Le illustrazioni rendono bene la poesia del racconto e arrivano al cuore. Don Georg, presentando il libro all’Augustinianum, rifletteva sulla difficoltà che si incontra a scrivere un libro per bambini, senza correre il rischio di annoiarli. «E’ un lavoro massacrante. L’ho sperimentato quando sono stato vice parroco in un paese della Foresta Nera. A loro devi sempre dire la verità: se i bambini scoprono che non l’hai detta, li hai persi». Natalia Tsarkova ha aggiunto che ci sono voluti due anni di lavoro. Non si sa però se per il testo o per le bellissime tavole illustrative.

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/vaticano_favola_natale_papa/notizie/237502.shtml

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