martedì 18 dicembre 2012

Figli di un Dio vicino. Benedetto XVI in visita alla parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino (O.R.)

Benedetto XVI in visita alla parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino

Figli di un Dio vicino

L'Avvento è tempo di gioia, perché nei cuori dei credenti si risveglia l'attesa dell'arrivo di Gesù, la cui presenza tra gli uomini mostra un Dio vicino «che sta con noi nella Chiesa». 
Lo ha spiegato Benedetto XVI ai fedeli della parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino, dove si è recato in visita pastorale la mattina del 16 dicembre. Il Pontefice vi ha celebrato la messa della terza domenica di Avvento e al termine è rientrato in Vaticano per la recita dell'Angelus.
Anche la preghiera mariana è stata caratterizzata dalla festosa atmosfera natalizia della domenica Gaudete, ma il Pontefice non ha fatto mancare la propria «vicinanza nella preghiera» alle famiglie delle vittime della strage nella scuola elementare negli Stati Uniti d'America. «Sono profondamente addolorato per l'insensata violenza di venerdì a Newtown, nel Connecticut» ha detto, auspicando «ferventi azioni di pace» per contrastare il diffondersi di simili tragedie.
Tra quanti hanno ascoltato le sue commosse parole, anche cinquemila ragazzini del Centro oratori romani, datisi appuntamento in piazza San Pietro per la tradizionale benedizione delle statuine dei bambinelli da collocare nei presepi. Il Papa li ha incoraggiati, così come ha fatto con i fedeli polacchi dell'Opera natalizia aiuto ai bambini, augurandosi che la loro iniziativa caritativa ed ecumenica porti la gioia nei cuori di molti piccoli.
Nella riflessione che precede l'Angelus Benedetto XVI aveva individuato tre regole di buona condotta indicate dalle letture domenicali: giustizia animata dalla carità; onestà nel compiere il proprio dovere, senza approfittarsi del potere per rubare; rispetto per tutti, soprattutto da parte di chi ha maggiori responsabilità. E un commento alla liturgia era stato offerto dal Pontefice anche durante la messa nella parrocchia della periferia romana. All'omelia -- durante la quale ha integrato il testo preparato con diverse considerazioni improvvisate -- il Papa ha sottolineato come «per accogliere il Signore che viene» occorra prepararsi «guardando bene alla nostra condotta di vita». Citando le parole del Battista, lette durante la proclamazione del Vangelo, il Pontefice ha ricordato che Dio «non esige niente di straordinario, ma che ciascuno viva secondo criteri di solidarietà e di giustizia». Perché «senza di esse non ci si può preparare bene all'incontro con il Signore». Del resto -- ha concluso -- «tra poco celebreremo il Natale» e nonostante le difficoltà quotidiane c'è bisogno di un atteggiamento positivo: «Dobbiamo rallegrarci e cercare di capire sempre più che Gesù è vicino e così essere penetrati dalla realtà della bontà di Dio» e dalla gioia.

(©L'Osservatore Romano 17-18 dicembre 2012)

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