sabato 8 dicembre 2012

Il Papa all'Angelus: vivere diventa un inferno se ci lasciamo attirare in basso (Izzo)

PAPA: VIVERE DIVENTA INFERNO SE CI LASCIAMO ATTIRARE IN BASSO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 8 dic. 

"I vuoti che l'egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo e che possono diventare degli inferni, dove la vita umana viene come tirata verso il basso e verso il nulla, perde di senso e di luce". 
Benedetto XVI ha descritto cosi' la situazione di molti uomini di oggi che si affidano "ai falsi rimedi che il mondo propone per riempire questi vuoti", tra i quali, ha detto, "emblematica e' la droga". Queste rrisposte illusorie, ha osservato, "in realta' allargano la voragine", mentre "solo l'amore puo' salvare
da questa caduta, ma non un amore qualsiasi: un amore che abbia in se' la purezza della Grazia di Dio, che trasforma e rinnova".
Prima di compiere il consueto gesto dell'omaggio alla Vergine che veglia sulla citta' dalla colonna di piazza di Spagna, il Pontefice ha poi sottolineato che il messaggio di Maria e' di speranza perche' "ci dice che, per quanto l'uomo possa cadere in basso, non e' mai troppo in basso per Dio, il quale e' disceso fino agli inferi". "Per quanto il nostro cuore sia sviato, Dio e' sempre 'piu' grande del nostro cuore'".
"Il soffio mite della Grazia - ha assicurato - puo' disperdere le nubi piu' nere, puo' rendere la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni piu' disumane". Infatti, "la potenza d'amore di Dio e' piu' forte del male".
Per l'anziano Papa tedesco, invece, "il peccato porta con se' una tristezza negativa, che induce a chiudersi in se stessi". "La Grazia - ha spiegato - porta la vera gioia, che non dipende dal possesso delle cose ma e' radicata nell'intimo, nel profondo della persona, e che nulla e nessuno possono togliere".
"La gioia di Maria - ha detto ancora il Pontefice nel suo intervento - e' piena, perche' nel suo cuore non c'e' ombra di peccato. Questa gioia coincide con la presenza di Gesu' nella sua vita: Gesu' concepito e portato in grembo, poi bambino affidato alle sue cure materne, quindi adolescente e giovane e uomo maturo; Gesu' visto partire da casa, seguito a distanza con fede fino alla Croce e alla Risurrezione: Gesu' e' la gioia di Maria ed e' la gioia della Chiesa".
"In questo tempo di Avvento, Maria Immacolata - ha invocato infine il Pontefice - ci insegni ad ascoltare la voce di Dio che parla nel silenzio; ad accogliere la sua Grazia, che ci libera dal peccato e da ogni egoismo; per gustare così la vera gioia. Maria, piena di grazia, prega per noi". 

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