domenica 9 dicembre 2012

Il Papa: il Vangelo è storia non mito e racconta le vicende dei piccoli (Izzo)


PAPA: VANGELO E' STORIA NON MITO, E RACCONTA VICENDE DEI PICCOLI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 dic. 

Nel suo racconto sulla Nativita', "Luca sfata ogni lettura mitica che spesso si fa dei Vangeli" e colloca storicamente "il vero grande avvenimento, la nascita di Cristo, che i contemporanei non noteranno neppure". Lo ha affermato Benedetto XVI che nella sua breve riflessione prima dell'Angelus e' tornato ad affermare, come aveva fatto anche ieri a piazza di Spagna riguardo alla gravidanza di Maria, che "per Dio i grandi della storia fanno da cornice ai piccoli"
E se ieri il Pontefice aveva attirato l'attenzione sul 'si'' della Vergine,  oggi si e' soffermato su Giovanni Battista, presentato da Gesu' "come il suo precursore", che, ha spiegato, "non solo e' l'ultimo dei profeti, ma rappresenta anche l'intero sacerdozio dell'Antica Alleanza e percio' prepara gli uomini al culto spirituale della Nuova Alleanza, inaugurato da Gesu'".
 Giovanni Battista si definisce come la "voce di uno che grida nel deserto" e Papa Ratzinger ha ricordato che "la voce proclama la parola, ma in questo caso la Parola di Dio precede, in quanto e' essa stessa a scendere su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto". Il Battista quindi "ha un grande ruolo, ma sempre in funzione di Cristo" e come commenta sant'Agostino "e' la voce che passa, Cristo e' il Verbo eterno che era in principio. Se alla voce togli la parola, che cosa resta? Un vago suono. La voce senza parola colpisce bensi' l'udito, ma non edifica il cuore".
"A noi - ha poi continuato il Papa teologo rivolgendosi ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - il compito di dare oggi ascolto a quella voce per concedere spazio e accoglienza nel cuore a Gesu', Parola che ci salva. In questo Tempo di Avvento, prepariamoci a vedere, con gli occhi della fede, nell'umile Grotta di Betlemme, la salvezza di Dio".
"Colpisce sempre e fa riflettere, il fatto che quel momento decisivo per il destino dell’umanita', il momento in cui Dio si fece uomo, e' avvolto da un grande silenzio", aveva detto ieri in piazza di Spagna proponendo queste considerazioni proprio mentre i media sono occupatissimi nel raccontare della gravidanza di Kate, che dara' un erede ai Windsor. Per Benedetto XVI, "l'incontro tra il messaggero divino e la Vergine Immacolata passa del tutto inosservato: nessuno sa, nessuno ne parla". 
"E' un avvenimento -  cioe' - che, se accadesse ai nostri tempi, non lascerebbe traccia nei giornali e nelle riviste, perche' e' un mistero che accade nel silenzio".
Secondo il Pontefice, "cio' che e' veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si rivela piu'
fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre citta'".
E dopo l'Angelus, nel saluto ai polacchi, il Pontefice tedesco ha ripetuto che "Giovanni Battista trasmise al mondo la parola udita da Dio ma non tutti accolsero la sua parola, non tutti credettero". "Anche oggi - ha osservato - sono molti coloro che non credono. Come san Giovanni cerchiamo di essere per loro, nell'Anno della Fede, i messaggeri del Vangelo e i testimoni fedeli di Cristo".
Prima di congedarsi dai fedeli, infine, Benedetto XVI ha rivolto infine il suo "cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai partecipanti al congresso dell'Unione Giuristi Cattolici, accompagnati dal cardinale Francesco Coccopalmerio". 
"Saluto - ha quindi concluso - anche il gruppo della parrocchia della Cattedrale di Cerreto Sannita, nel 50esimo di fondazione, la corale 'Dalmistro' di Coste in provincia di Treviso, i ragazzi di Carugate e Bussero con i loro catechisti e i fedeli di Altavilla Irpina. A tutti auguro una buona domenica". 

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