giovedì 20 dicembre 2012

Il Papa: No palazzi sontuosi e potere ma umiltà ed obbedienza di fede. Il termine grazia ha la stessa radice della parola gioia (Izzo)

PAPA: NO PALAZZI SONTUOSI E POTERE MA UMILTA' E OBBEDIENZA FEDE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 19 dic. 

Dobbiamo vivere nel mondo di oggi con "umilta' e obbedienza di fede". 
Benedetto XVI ha concluso con questa esortazione la catechesi all'Udienza Generale di oggi. "La gloria di Dio - ha spiegato ai 6 mila fedeli presenti - non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non risplende in una citta' famosa, in un sontuoso palazzo, ma prende dimora nel grembo di una Vergine, si rivela nella poverta' di un bambino". "L'onnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce - ha aggiunto il Papa - con la forza, spesso silenziosa, della verita' e dell'amore. La fede ci dice, allora, che l'indifesa potenza di quel Bambino alla fine vince il rumore delle potenze del mondo".

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PAPA: IL TERMINE GRAZIA HA LA STESSA RADICE DELLA PAROLA GIOIA


Salvatore Izzo

 (AGI) - CdV, 18 dic. 


L'Udienza Generale di oggi, l'ultima prima di Natale, poteva essere l'occasione per annunciare la concessione della grazia al maggiordomo Paolo Gabriele, che sta scontando la sua pena (18 mesi) nella caserma della Gendarmeria Vaticana. Ma non e' andata cosi', anche se il Papa ha pronunciato sia il nome Gabriele (riferendosi all'arcangelo) che il termine "grazia", per ricordare che essa in greco ("charis") ha la stessa radice linguistica della parola "gioia". "La gioia - ha spiegato riferendosi alla Vergine - proviene dalla grazia, cioe' dalla comunione con Dio, dall'avere una connessione cosi' vitale con Lui, dall'essere dimora dello Spirito Santo, totalmente plasmata dall'azione di Dio". 

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1 commento:

Andrea ha detto...

Ma siamo ridotti a questo?

a dare per scontato che Gabriele DEBBA essere graziato, cioè che il processo sia stata una sceneggiata, e che il Papa debba mediatizzare l' "evento" usando un'udienza generale?