domenica 16 dicembre 2012

Laicità, Vian: non all'altezza le reazioni al discorso del card. Scola (Izzo)


LAICITA': VIAN, NON ALL'ALTEZZA LE REAZIONI AL DISCORSO DI SCOLA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 16 dic. 

"Le reazioni al discorso dell'arcivescovo milanese sono state per lo piu' polemiche ma in genere non all'altezza del suo ragionamento". 
Lo scrive il direttore dell'Osservatore Romano, professor Giovanni Maria Vian, in un editoriale pubblicato da Avvenire nel supplemento diocesano "Milano 7". 
Ordinario di storia del cristianesimo all'Universita' La Sapienza di Roma, Vian ricorda che l'intervento del cardinale Angelo Scola prendeva le mosse dalla legge emanata nel 312 dal solo Costantino che rappresento', scrive, "la prima affermazione pubblica dei concetti che oggi sono identificati come liberta' religiosa e laicita' dello Stato".
Nell'articolo, il professor Vian conviene con il porporato milanese che si tratto' pero' di un vero e proprio "inizio mancato causa soprattutto della indebita commistione tra il potere politico e la religione". 
Ed anche oggi dopo "la svolta costituita dal Concilio Vaticano II e dalla dichiarazione Dignitatis humanae sulla liberta' religiosa", ricordata da Scola nel suo intervento, assistiamo, sottolinea il direttore dell'Osservatore, a "ripetute e crescenti violazioni di questo diritto basilare". 
Il cardinale Scola, rileva Vian, "ha ricordato la ferita, denunciata dai vescovi statunitensi, della riforma sanitaria voluta dall'amministrazione Obama, affermando poi che il modello francese di laicita',basato sulla neutralita' nei confronti delle diverse fedi, nei fatti si sta rivelando maldisposto verso il fenomeno religioso, mentre si va diffondendo in Occidente una cultura fortemente secolarizzata che, se fatta propria dallo Stato, finirebbe per limitare la liberta' religiosa". 
"Un riconoscimento di questa stessa liberta' religiosa per le diverse comunita' in un orizzonte propositivo piu' largo, e nel contesto di una sfida molto piu' vasta, e' invece - conclude Vian - la proposta del Cardinale. E non a caso Scola ha parlato per Milano e Lombardia della presenza di 'tanti nuovi italiani', tornando sul concetto positivo di meticciato di civilta' e di culture lanciato quando era Patriarca di Venezia, e sottolineando l'importanza e l'utilita' della dimensione pubblica della fede". 

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9 commenti:

Andrea ha detto...

Meticciato di sangue (se di Cattolici) sì;
meticciato di civiltà no (semmai, civiltà italiana sempre in azione per approfondirsi e migliorarsi);
multireligiosità NO (è l'esaltazione del "Cristo fra i tanti idoletti" di cui parlava tempo fa un Domenicano su Radio Maria)

Anonimo ha detto...

mamma mia andrea........

Anonimo ha detto...

La Chiesa cattolica salvò la civiltà alla fine dell'Impero Romano oggi concorre alla distruzione..cosa abbiano in comune Cristo e Belial non si sa .Questa confusione è frutto di quel concilio innominabile!
Solo Cristo è il Salvatore ,solo Cristo e non gli idoli.
Se volevamo restar pagani tanto valeva continuare ad adorare gli dei dell'Olimpo, almeno erano nostrani!
Se lui vuol diventare meticcio lo diventi ma non costringa gli altri!

Fabiola ha detto...

Ma sapete leggere?
Il cosiddetto meticciato non è un programma o un progetto ma un fatto (Scola lo dice esplicitamente).
E, si sa, i fatti sono ostinati.
Riconoscerli è servire la verità, riconoscerli non significa negare l'unicità salvifica di Gesù Cristo insieme all'impeto di annunciarlo a tutti. Scola lo fa.

Anonimo ha detto...

il razzismo serpeggia...

Andrea ha detto...

Ma i fatti sono anche -dico anche- voluti e gestiti da alcuni, molto potenti e poco trasparenti, cara Fabiola.

Pochi anni fa il Cardinale di Bologna (Biffi, se ben ricordo) disse una cosa semplicissima: se siamo in tempi di ondate migratorie, cerchiamo almeno di far venire tanti Cristiani e pochi Musulmani, che per loro mentalità intrinseca si sentono comunque avanguardie di un'islamizzazione del mondo (specie cristiano).
Dobbiamo citare l'esempio dell'Africa subsahariana?

Per essere sintetici, il riferimento del card. Scola è il melting pot statunitense, considerato "più avanzato" della nostra situazione.
Siamo sempre allo stesso punto: è il Cattolicesimo a dovere svecchiarsi grazie alla Massoneria/Protestantesimo/Liberalismo, o siamo noi ad avere dei preziosissimi brandelli di verà Civiltà (Famiglie, Corpi intermedi, individualità diocesane, regionali e comunali ecc.) ?

Anonimo ha detto...

il razzismo continua a serpeggiare...

Andrea ha detto...

Sa, caro Anonimo (13:20 e 13:09)?
Lei ha ragione.
Ha ragione se la parola "razzismo" è usata nel senso che le danno le associazioni progressitiche, tipo "SOS Racisme" (Francia), che è quello di "distinzione fra una persona umana e l'altra in base alla sua storia e alla sua adesione o meno alla Chiesa". Oggi l'etichetta più usata, in luogo di "razzismo", è "discriminazione".

Vogliamo forse discriiminare fra omo e etero, fra Bene e Male, fra Dio e Satana? Mai sia!
Vedi l'articolo di L.Scaraffia sull' "Osservatore", dove si dice che il "matrimono" omosessuale è impossibile, ma si rende omaggio alla sacra Trimurti Liberté-Egalité-Fraternité .

Per chi invece vuole ragionare, faccio notare che l'unico "melting" (senza "pot") che mi è caro è quello di sangue, quando vi sono le basi spirituali. Mi sono commosso, mesi fa, vedendo due splendidi ragazzi iitalo-filippini sull'autobua, insieme ai loro genitori

Anonimo ha detto...

la maggior parte dei razzisti pensa di non esserlo.