sabato 22 dicembre 2012

Preti pedofili, il Papa chiama da Boston il nuovo Promotore di Giustizia del Vaticano. Chi è il nuovo PG, Robert W. Oliver (Izzo)

PRETI PEDOFILI: PAPA CHIAMA DA BOSTON NUOVO PG VATICANO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 dic. 

Nessun arretramento nella lotta contro gli abusi sessuali e di potere compiuti da ecclesiastici: Benedetto XVI ha chiamato da Boston, diocesi prima quasi annientata dagli scandali e oggi al primo posto nella lotta alla pedofilia, il nuovo promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede, che sostituisce monsignor Charles Scicluna. 
Si tratta di don Robert W. Oliver, fidato collaboratore del cardinale Sean O'Malley, campione della lotta contro gli abusi insieme allo stesso Scicluna e a Joseph Ratzinger.
La filosofia che ha ispirato il rinnovamento della diocesi di Boston (anche attraverso l'azione di don Oliver che presumibilmente continuera' a seguire la stessa linea alla guida del pool di giudici ecclesiastici della Congregazione per la Dottrina della Fede, competente su tutti i "delicta graviora") e' stata illustrata recentemente da O'Malley in una lettera. "Con i chiarissimi codici di comportamento in vigore, se un vescovo e' indifferente alla protezione dei fanciulli, credo che sia qualcosa che esige attenzione da parte della Santa Sede. Se non sai fare cose difficili, non devi essere vescovo", ha spiegato il cardinale cappuccino che e' arcivescovo di Boston dal 2003, quando fu nominato al posto del cardinale Bernard Law costretto a dimettersi per aver sottovalutato il problema. Allora, ricorda O'Malley, "c'erano tante ferite e rabbia, e c'erano conseguenze economiche talmente disastrose. C'era un calo delle vocazioni. Da qualsiasi parte ci giravamo, c'era crisi e sofferenza".
Per ripartire e' stato avviato quello che il porporato definisce un cammino di "ricostruzione della fiducia, il cercare cioe' di aiutare le vittime a fidarsi ancora di noi". "Voleva dire che prendevamo la cosa con serieta' e che non avremmo piu' permesso il ripetersi di tali cose", ha spiegato il porporato. "Il mio deciso intento - ha confidato O'Malley nell'intervista - e' stato far capire alla gente quello che era successo, i comportamenti che mettevamo in atto, e la nostra determinazione a far rispettare quei codici per far si' che le nostre parrocchie e le nostre scuole siano le piu' sicure possibili per i giovani". Secondo il cardinale cappuccino, "la trasparenza e' stata una parte importante per la ricostruzione". "Abbiamo pubblicato - ha assicurato - tutto quanto riguarda le nostre finanze. Abbiamo pubblicato piu' di qualsiasi altra diocesi nel mondo. Abbiamo voluto farlo perche' il denaro speso per i casi di abuso sessuale era un argomento molto scottante". "Volevo dimostrare - ha detto O'Malley - che non usavamo i fondi delle parrocchie, che alcune parrocchie venivano chiuse si', ma non per pagare i risarcimenti degli abusi sessuali. Il denaro infatti lo abbiamo ricavato dalla vendita della residenza episcopale". Per quanto riguarda l'accertamento dei fatti, il cardinale ha sottolineato che le vittime possono dare un grande contributo per aiutare altri a rivelare le offese subite. "Una grande risorsa - ha spiegato - e' stata la commissione d'indagine, che ho sempre istituito in ogni diocesi in cui sono stato". "In tale commissione - ha concluso - ho voluto che ci fossero vittime e loro famiglie insieme a giudici, preti ed altri. Questo consente una lettura indipendente, ed e' di grande aiuto anche quando un'accusa e' senza fondamento". 

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PRETI PEDOFILI: CHI E' IL NUOVO PG VATICANO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 22 dic. 

Quando nel 2002 i reportage del Boston Globe segnarono l'inizio dello scandalo della pedofilia negli Stati Uniti, Robert W. Oliver, sacerdote, professore di Diritto Canonico e di Teologia Sistematica al seminario di Saint John, fu chiamato a gestire la situazione. E fu il primo a metterci la faccia. Scrivendo lui stesso articoli sul Boston Globe, in cui spiegava come la diocesi si stesse muovendo per affrontare la crisi. Delineando e collaborando con il comitato di otto laici che avrebbe analizzato ogni denuncia di abusi del clero e si sarebbero coordinati con l'arcivescovo. E persino superando gli scossoni che erano seguiti nella diocesi, quando il cardinal Bernard Francis Law era stato rimosso dalla guida della diocesi e Boston era passata sotto la guida del cardinale cappuccino Francis O'Malley. "Ora - scrive il sito cattolico Korazym.org - Oliver dovra' portare le sue competenze alla Congregazione della Dottrina della Fede, di cui e' stato appena nominato promotore di Giustizia" al posto di Charles J. Scicluna, che era stato colui che dal Vaticano aveva dovuto gestire la seconda ondata di scandali di abusi del clero sui bambini nel 2010. Scicluna e' diventato vescovo ausiliare de La Valletta, a Malta, nella sua terra, ma - grazie a una decisione senza precedenti del Papa - continuera' a portare il suo contributo e la sua esperienza a Roma, come membro della Congregazione per la Dottrina della Fede". Secondo Korazym, "la scelta di Robert W. Oliver sembra lanciare un segnale preciso. E cioe' che la Santa Sede vuole portare avanti la strada della trasparenza che fu promossa da Oliver allo scoppiare dello scandalo degli abusi. Una linea della trasparenza che mirava al coinvolgimento dei laici nella vita delle parrocchie, come strumento di garanzia. E che allo stesso tempo si preoccupava di dare tutte le garanzie giuridiche necessarie ai sacerdoti accusati, finche' questi non fossero stati riconosciuti realmente colpevoli degli addebiti". Contro la pedofilia, conclude il sito, "Benedetto XVI ha portato avanti iniziative senza precedenti. Lui, per primo, ha voluto incontrare le vittime degli abusi: lo ha fatto negli Stati Uniti, in Australia, a Malta, e ha sottolineato piu' volte la necessita' che queste vittime siano accompagnate nel processo di guarigione. Perche' il risarcimento, per quanto doveroso, non basta. C'e' necessita' di ascolto". 

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Alla faccia di chi temeva una normalizzazione. Papa Benedetto non è uomo da tornare indietro.
Il cardinale di Boston si chiama Sean Patrick non Francis.
Alessia