Benedetto XVI e l'amore per Maria, Madre di Dio nel silenzio e nell'umiltà
“Seguiamo ed imitiamo Maria” e “tutta la nostra vita diventerà un Magnificat”. E’ l’amore per la Madre di Dio uno dei tratti distintivi della dimensione spirituale del Pontificato di Benedetto XVI. Un Papa mariano, proprio come il suo amato predecessore Giovanni Paolo II. Un amore filiale che nasce da lontano. Se, infatti, nella vita e nel Pontificato di Karol Wojtyla ha avuto un grande ruolo il Santuario mariano di Częstochowa, altrettanto si può dire per Joseph Ratzinger e il Santuario di Altötting, cuore mariano della Baviera. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Lasciamoci guidare da Maria all’incontro con Gesù. In ogni udienza, discorso, omelia Benedetto XVI affida sempre i fedeli alla Vergine. E’ Lei con la sua umiltà, ripete in mille occasioni, ad indicarci la via per raggiungere il cuore di Suo Figlio. Sono Maria e il suo Bambino, con la loro “indifesa potenza”, sottolinea, a vincere il “rumore delle potenze del mondo”:
“La gloria di Dio non si manifesta nel trionfo e nel potere di un re, non risplende in una città famosa, in un sontuoso palazzo, ma prende dimora nel grembo di una vergine, si rivela nella povertà di un bambino. L’onnipotenza di Dio, anche nella nostra vita, agisce con la forza, spesso silenziosa, della verità e dell’amore”. (Udienza generale, 19 dicembre 2012)
Benedetto XVI si reca pellegrino nei principali Santuari mariani del mondo. Da quello a lui familiare di Altötting ai Santuari di Lourdes, Fatima, Częstochowa e ancora Mariazell in Austria e Aparecida in Brasile. Prega la Vergine a Pompei e a Loreto. Il Papa rileva che questi Santuari non sono “cattedrali nel deserto”, ma oasi dello spirito inserite nel loro territorio quale esempio di “una civiltà dell’amore”. Maria, ci ricorda il Papa, è la prima ad aver accolto Cristo e vive anche una relazione speciale con lo Spirito Santo e la Chiesa:
“Nella Pentecoste, la Vergine Madre appare nuovamente come Sposa dello Spirito, per una maternità universale nei confronti di tutti coloro che sono generati da Dio per la fede in Cristo. Ecco perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: ‘Vieni Signore Gesù’” (Chiusura del mese mariano, 31 maggio 2009)
Benedetto XVI invita tutti i fedeli, specie i giovani, a pregare Maria, in particolare con il Rosario che, sottolinea, “ci fa ripercorrere gli eventi della vita del Signore in compagnia della Beata Vergine, conservandoli, come Lei, nel nostro cuore”. Rammenta dunque che il “sì” di Maria ha sconfitto il male. Ecco perché anche nelle prove della vita che ci fanno vacillare possiamo trovare in Lei un sostegno sicuro:
“Cari amici, che gioia immensa avere per madre Maria Immacolata! Ogni volta che sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, possiamo rivolgerci a Lei, e il nostro cuore riceve luce e conforto”. (Angelus, 8 dicembre 2009)
Alla Vergine Maria affida l’Anno della Fede, nel 50.mo dell’inizio del Concilio Vaticano II. Significativo, poi, che il suo ultimo viaggio pastorale in Italia sia proprio ad un Santuario mariano, quello di Loreto. La tradizione vuole che il cuore di questo luogo sia la casa in cui ha vissuto Maria. Ma Papa Benedetto parla di un’altra casa, che va ben oltre le pietre di un edificio. E’ Maria la “casa vivente” che accoglie Gesù:
“Dove abita Dio, dobbiamo riconoscere che tutti siamo ‘a casa’: dove abita Cristo, i suoi fratelli e le sue sorelle non sono più stranieri. Maria, che è madre di Cristo è anche nostra madre, ci apre la porta della sua Casa, ci guida ad entrare nella volontà del Figlio”. (Visita a Loreto, 4 ottobre 2012)
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