venerdì 8 febbraio 2013

Guarigione e rinnovamento. A un anno dal Simposio sugli abusi nella Chiesa Cattolica (Robert W. Oliver)

A un anno dal simposio sugli abusi nella Chiesa cattolica

Guarigione e rinnovamento

Si è svolto il 5 febbraio scorso presso la Pontificia Università Gregoriana l'incontro «In cammino verso la guarigione e il rinnovamento. A un anno dal simposio per vescovi e superiori religiosi sugli abusi nella Chiesa cattolica». Pubblichiamo ampi stralci dell'intervento tenuto dal promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede.

di Robert W. Oliver

Dopo il motu proprio del Pontefice, la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva inviato una “lettera circolare” nel maggio 2011 per aiutare le conferenze episcopali nel preparare delle linee guida per quanto riguarda il trattamento degli abusi sessuali di minori da parte di chierici. 
La lettera è stata inviata nello spirito della costituzione apostolica Pastor bonus, in cui si afferma che compito proprio della Congregazione che rappresento è quello di promuovere e tutelare la dottrina sulla fede e i costumi in tutto il mondo cattolico. A ogni conferenza episcopale è stato chiesto di inviare le sue linee guida alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che raccoglierà le informazioni e le “buone pratiche” già messe in atto nelle varie parti del mondo, offrendo ai vescovi suggerimenti e indicazioni per una migliore e uniforme prassi ecclesiale. In questo modo, la Congregazione rende un servizio alla realizzazione della visione di Papa Benedetto XVI su questa dolorosa materia nelle Chiese particolari di tutto il mondo.
La circolare è stata inviata alle 112 conferenze episcopali del mondo. Il maggior numero di esse si trova in Africa, 36. Sono 33 in Europa, 24 in America e 19 tra Asia e Oceania. Più di tre quarti delle conferenze hanno già inviato alla Congregazione le loro linee guida, o sono prossime a farlo. I più alti tassi di risposta vengono da Sud America, Nord America, Oceania ed Europa. Le altre conferenze sono in contatto con la Congregazione per completare questo processo. Di recente, la Congregazione ha iniziato a inviare commenti e osservazioni alle singole conferenze, al fine di migliorare il lavoro fatto da esse.
Il tema intenzionalmente al primo posto nella lettera circolare è di aiutare le vittime di abusi sessuali a trovare assistenza, guarigione interiore e riconciliazione. Papa Benedetto esorta costantemente la Chiesa a che le voci delle vittime siano ascoltate e il loro profondo dolore riconosciuto. Le linee guida delle conferenze episcopali devono esprimere, quindi, una reale volontà di ascoltare le vittime di abuso e le loro famiglie. Devono anche includere un chiaro impegno per la loro assistenza spirituale, psicologica e in ambito canonistico.
In primo luogo, è evidente che l'esempio personale del Santo Padre sta avendo grande effetto. Attraverso incontri personali con le vittime e i pensieri espressi nelle sue lettere, Papa Benedetto XVI fa sapere alle vittime che condivide la loro grave sofferenza. Ha ascoltato le loro storie e capisce con dolorosa partecipazione il senso di tradimento e violazione che essi hanno sperimentato e ancora provano. Parlando a tutta la Chiesa, il Papa chiede a tutti di riconoscere che noi, il popolo di Dio, abbiamo tragicamente fallito nei confronti delle vittime di abusi. Le grida dei nostri fratelli e sorelle hanno troppo spesso incontrato la negazione e la mancanza di supporto. Questo riconoscimento porta a dolore sincero e vera contrizione. Quindi il Santo Padre afferma chiaramente che dobbiamo riconoscere gravi errori di giudizio e difetti gravi in come spesso si è comportata la leadership della Chiesa. Nella lettera alla Chiesa in Irlanda, il Papa ha scritto che tali carenze hanno contribuito in gran parte a far perdere a molte persone il rispetto per la Chiesa e la fiducia nei suoi pastori. Con grande chiarezza, Papa Benedetto afferma che dobbiamo affrontare la situazione attuale, compresi i nostri fallimenti, con coraggio e determinazione, con piena onestà e trasparenza.
Il secondo tema indicato per la formulazione delle linee guida riguarda la protezione dei minori e la prevenzione degli abusi sessuali. Le conferenze episcopali devono mostrare grande attenzione, a esempio, ai programmi di educazione, alla prevenzione e alla realizzazione di “ambienti sicuri” per i minori. Tutti i programmi dovrebbero aiutare adulti e giovani a riconoscere i segni di abuso e ad adottare misure idonee a prevenirne la comparsa. Sempre a titolo di osservazione, le risposte inviate alla Congregazione manifestano i notevoli sforzi compiuti in tutto il mondo in questo ambito. Si può notare che le diocesi e le organizzazioni cattoliche hanno fatto straordinari ed esemplari passi in avanti. Dobbiamo ricordare, anche, l'esortazione del Santo Padre che «tutte le istituzioni, senza eccezioni, sono tenute al rispetto degli standard nella protezione dei bambini e dei giovani». È anche chiaro, però, che gli sforzi per la protezione dei bambini sono un «processo a lungo termine», che richiede uno «sforzo concertato» e un «impegno costante».
La terza area riguarda la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi. La lettera circolare si riferisce alla Pastores dabo vobis e alle relative istruzioni dei dicasteri della Santa Sede. Gli esempi includono un profondo discernimento delle vocazioni, la sana formazione umana e spirituale, il necessario scambio di informazioni in caso di candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che effettuassero un trasferimento ad altre entità ecclesiastiche. Una osservazione in merito a questi orientamenti è l'importanza del richiamo del Papa alla profonda attenzione alla formazione. Il Santo Padre ha invitato a un attento esame degli elementi che hanno dato origine alla crisi attuale. Nella lettera alla Chiesa in Irlanda, a esempio, ha scritto della necessità di «una chiara diagnosi delle sue cause», tra cui ha individuato le «procedure inadeguate per determinare l'idoneità dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa» e l'«insufficiente formazione umana, morale, intellettuale e spirituale nei seminari e nei noviziati».
In quarto luogo, le linee guida devono affrontare come comportarsi con i chierici accusati di abusi sessuali. Le accuse devono essere trattate in accordo con il diritto canonico e il diritto civile, nel rispetto accurato dei diritti di tutte le parti coinvolte. La Congregazione per la Dottrina della Fede si trova in una posizione unica per offrire una prospettiva circa i casi di abuso sessuale da parte di chierici in tutto il mondo. Il maggior numero di casi segnalati in un solo anno è stato di 800 nel 2004. Nel corso degli ultimi tre anni, 2010-2012, il numero di casi si è aggirato sui 600 ogni anno. I casi provengono da ogni parte del mondo, senza grandi distinzioni culturali; la maggioranza dei grandi crimini riguarda fatti accaduti tra il 1965 e il 1985. Le linee guida devono tener conto della necessità di un miglioramento continuo nella risposta alle accuse, con particolare attenzione a quanto indica Papa Benedetto XVI circa l'integrità, la verità, la trasparenza e la responsabilità.
Il quinto settore riguarda la conformità con i requisiti del diritto civile. L'abuso sessuale di un minore è un reato anche per la legge civile. Le linee guida possono riguardare settori come: i mezzi specifici per la cooperazione con le autorità civili nelle loro specifiche responsabilità, l'obbligo di notificare alle autorità civili in una nazione particolare, i diritti legali e le responsabilità della Chiesa e dei suoi membri. I documenti inviati alla Congregazione manifestano i diversi approcci della legislazione civile in tutto il mondo e, di conseguenza, i diversi modi in cui la Chiesa fa riferimento al potere civile. Questo fatto dimostra la necessità di linee guida nazionali e regionali, che completino la legge universale e affrontino le condizioni locali.

(©L'Osservatore Romano 8 febbraio 2013)

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