venerdì 15 febbraio 2013

“Ho visto un uomo libero”. L’addio e la mistica del Papato. L'analisi del teologo teologo Schindler

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Eufemia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quanto mi sento piccolina dinanzi all'analisi di Schindler. non ho pensato per un solo momento alle tesi di complotti, costrizioni e fallimenti vari: troppo grande Papa Benedetto per essere piegato da questi insulsi fatti umani. Ma neppure ero riuscita a cogliere la profondità, il senso di Infinito che ha realmente il suo gesto; troppo piccola la mia mente per arrivarci. anche il mio dolore di questi giorni adesso mi sembra solo un atto di puro egoismo, ma non posso farci niente ... c'è, nonostante il sorriso e la serenità del Papa, a cui tutte le chiacchiere di questi giorni, tra improbabili profezie e paragoni sempre più assurdi, scivolano addosso, mentre io trasudo bile da ogni poro quando qualcuno vi accenna.
credo che dal primo marzo il "silenzio" del Papa debba essere urlato dai tetti, perchè altrimenti, se perdiamo la sua voce saremo tutti ancora più poveri. Maria Pia

sam ha detto...

http://www.piazzolanotizia.it/il-papa-lo-aveva-gi-scritto-N126.html
Giuseppe Reguzzoni:

"Oggi questo grande Papa dà un segnale forte anche in questa direzione. Non desacralizza il ministero del Pontefice, così come non desacralizza alcun ministero nella Chiesa, ma, certamente, lo riconduce con un atto senza precedenti al suo scopo ultimo, che è quello di «segno dell’unità», anche nel dolore di una rinuncia, e, più precisamente, come scrive a Damaskinos «in vigile dolore in base al quale può nuovamente riprendere vigore l’autentico zelo ecumenico». Ora, finalmente, torna a essere chiaro quanto importante sia l’applicazione, e non solo la teoria, del Primato del Vescovo di Roma. Benedetto XVI ci lancia anche (si badi e si sottolinei: anche) un messaggio teologico su che cosa è correttamente il Papa e su quale sia la sua funzione. Il Papa può rinunciare al Pontificato perché quest’ultimo è un “ministero”, un servizio particolare nella Chiesa, anzi, il più particolare, ma non coincide in maniera indissolubile con la persona che lo ricopre. Con la sua decisione Benedetto XVI ha, di fatto, avviato quella revisione del Primato, nel segno della tradizione del primo millennio, cui accennava nel lontano 2001 al Patriarca Damaskinos."

Anonimo ha detto...

E' vero quanto scrive Reguzzoni. Con il suo gesto Benedetto XVI ha spalancato le porte alla rinnovata comprensione teologica del ministero Petrino e del primato universale del Papa, e quindi alla possibile ricostituzione dell'unità visibile in primo luogo con le Chiese Ortodosse se saranno capaci di ritrovare la dottrina integra anche circa l'infallibilità e la costituzione gerarchica della Chiesa.

L'ecumenismo di Papa Benedetto non è uno scherzo, si fa concretamente, proprio perché, come disse nel suo primo discorso, non è mai stata sua intenzione fare la propria volontà. E il Signore fece di Pietro la Roccia dopo la sua professione di Fede il Lui, non perché fosse particolarmente "bravo".

Resta comunque che, temporalmente, il Papa è sovrano assoluto in senso proprio nel suo Stato.

gianni