Un atto di servizio
La decisione di Benedetto XVI rappresenta «un ultimo atto di servizio» e «un buon esempio che abbiamo doverosamente sottolineato». Il riconoscimento viene da un'importante personalità del mondo islamico, Mustafa Cerić, che dal 1993 al 2012 è stato gran muftì della Bosnia. In un testo diffuso a nome di «A Common Word» -- l'iniziativa lanciata il 13 ottobre 2007 con la lettera aperta scritta da 138 guide religiose musulmane a Benedetto XVI e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane -- e del Royal Aal Al-Bayt Institute for Islamic Thought, Cerić scrive tra l'altro che il gesto del Pontefice «ha colpito molto tutti i musulmani che hanno dialogato con lui. Prima come cardinale Joseph Ratzinger, e poi come Papa Benedetto XVI dal 2005 al 2013, sarà ricordato come un eminente teologo cattolico e un pastore sincero per i fedeli». Pur riconoscendo le incomprensioni sorte dopo il discorso di Ratisbona del 2006, il leader musulmano afferma che gli studiosi islamici hanno apprezzato le «visite amichevoli a Paesi musulmani e moschee, particolarmente alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme», e «la sua disponibilità a impegnarsi nella storica iniziativa “A Common Word”», così come l'istituzione del forum cattolico-musulmano, costituito nel 2008 dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dai rappresentanti dei 138 leader islamici autori della lettera aperta. In conclusione l'auspicio che anche in futuro prosegua «lo spirito di amichevole dialogo tra cattolici e musulmani» e «le comunità cattoliche e musulmane possano vivere in armonia in tutto il mondo».
Nessun commento:
Posta un commento