domenica 24 febbraio 2013

La rinuncia del Papa si afferma come un gesto che con la forza dirompente della sua semplicità rivoluziona la Chiesa (Partipilo)

Una storica rinuncia per una rivoluzione silenziosa

di MICHELE PARTIPILO


Come era prevedibile, dopo la storica rinuncia di Benedetto XVI si è scatenata la più fantasiosa dietrologia. Da sempre il Vaticano con i suoi segreti, i suoi «riti» e il suo potere accende l’immaginazione. 

Dan Brown con il «Codice da Vinci» ne è un esempio. Figurarsi adesso, nel clima di incertezza, dubbio e smarrimento, quali spazi si aprono per congetture di ogni tipo. Vengono passati al setaccio i discorsi di Benedetto XVI e ogni parola da lui pronunciata. Si scoprono legami, paralleli e riferimenti per affermare una tesi che in realtà ciascuno ha già precostituito. Tutti ci sentiamo un po’ esegeti a caccia della chiave semantica che porti a scoprire il «vero» senso della decisione del papa. Meraviglia soltanto che nessuno abbia ancora dato spago alla profezia dello pseudo Malachia che dopo Benedetto XVI prevede solo un altro papa - Pietro II - e poi la fine della Chiesa. Sulla Rete qualcosa già c’è, tra un po’ è probabile che se ne occupino la grande stampa e i salottieri di Vespa. 
La rinuncia di Benedetto XVI è indubbio che abbia motivazioni che vanno oltre gli acciacchi provocati dalla vecchiaia. 
Al di là del fatto se sia stata determinata da cricche e congiure all’interno dei Sacri Palazzi, si afferma come un gesto che con la forza dirompente della sua semplicità rivoluziona la Chiesa. 
Chiunque sarà il nuovo papa dovrà fare i conti con un problema che fino all’11 febbraio era rimasto sullo sfondo. Anzi, è molto probabile che le dimissioni del papa diventino uno dei temi più spinosi all’attenzione dei cardinali durante i lavori delle cosiddette «Congregazioni». Sin dalla pubblicazione - sgradita - del motu proprio di Paolo VI Ingravescentem aetatem del 1970, con cui si fissava l’età della «pensione» per vescovi e cardinali, si sono accumulati dubbi e interrogativi. Che per forza di cose oggi devono trovare risposte. 
Intanto c’è un problema immediato che occorre risolvere e riguarda l’apertura del Conclave: può sbloccarlo solo Benedetto XVI in questa manciata di giorni di regno. Potrebbe aggiungere una postilla interpretativa alle norme che ne prevedono l’apertura non prima di 15 giorni dall’inizio della sede vacante. Solo che in questo caso la sede non è vacante per morte del papa, cioè per un evento imprevisto, ma è vacante per una rinuncia comunicata con largo anticipo e che quindi rende inutile quell’attesa di 15-20 giorni. L’altra questione che dovrà essere affrontata subito riguarda come considerare e come rivolgersi a Benedetto XVI. «Nella Chiesa non c’è posto per un papa emerito», aveva detto Giovanni Paolo II a un medico del Gemelli durante uno dei suoi ricoveri. Aveva ragione. Ma dall’11 febbraio, per paradossale che possa sembrare, la Chiesa cambia. E si dovrà inventare lo spazio per un papa emerito. 
Perché la questione «banale» di come rivolgersi a Benedetto XVI e di come considerare la sua persona diventa terribilmente seria. Soprattutto se si dovesse tornare a discutere sulla figura del pontefice, tema che nei secoli passati ha acceso dispute feroci che hanno determinato scismi e guerre. È riduttivo limitarsi a dire che Benedetto XVI non è più il vescovo di Roma e dunque non è più il papa. Ma proprio perché il vescovo di Roma non è uguale agli altri vescovi non può così semplicisticamente essere considerato alla pari dei vescovi «pensionati» delle altre diocesi. E con la discesa dello Spirito - se ci crediamo - come la mettiamo? 
La questione non è semplice da risolvere né dal punto di vista teologico né da quello canonico. Tanto vero che fino a oggi si era sempre preferito non affrontarla, appoggiandosi a una tradizione più che consolidata che affidava a sorella morte la fine di ogni pontificato. 
Il «conservatore» Ratzinger ha invece dimostrato di essere il più progressista di tutti ponendo la Chiesa di fronte a un duplice problema: il suo ruolo nella società contemporanea; la trasparenza come nuova cifra etica
La rinuncia di papa Benedetto vale più di molte encicliche e avrà sulle gerarchie vaticane effetti molto profondi, poiché scuote dalle fondamenta un sistema di potere rimasto sostanzialmente inalterato negli ultimi cento anni. Fino all’elezione del nuovo papa i credenti devono prepararsi a vivere lunghi giorni di smarrimento e di confusione. La macchina del fango - come si usa dire adesso - è già in funzione e ogni virgola è buona per scrivere di misteri, scandali e intrighi. Dan Brown avrebbe solo da imparare.

© Copyright La Gazzetta del Mezzogiorno, 23 febbraio 2013


In realta' chi vuole bene a Papa Benedetto non si stupisce di questa ondata di fango che sta investendo il collegio cardinalizio. In questi otto anni ci siamo abituati a combattere con tale fango prodotto nella chiesa e portato fuori da monsignori anonimi o da corvi piu' o meno interessati.

Direi che la misura e' colma. Io, per esempio, mi sono assuefatta e non reagisco nemmeno piu'. In questi giorni sembra che io abbia un tic: mi si alzano le spalle a ripetizione e mi si forma un ghigno sulla faccia. 
Ovviamente assuefazione, alzata di spalle e ghigno cessano immediatamente se qualcuno osa toccare Papa Benedetto. 
Il resto passera'...ci pensi chi di dovere!
Ecco il dramma della Chiesa! Ora la gerarchia e' davvero sola: senza parafulmine e senza fedeli disposti a comprendere ed a difendere. La preghiera ci aiuti a superare questo momento!
R.

3 commenti:

Andrea ha detto...

Finché gli attachi fioccano, cara Raffaella (vedi l'articolo di Introvigne), vuol dire che c'è qualcosa da attaccare, cioè che la Chiesa -anche senza il Capo visibile- è Presenza di Cristo oggi.

Se la Chiesa "rinunciasse", cioè dicesse "Cristo è un ideale umano" (in luogo di "Geù Cristo è Vero Dio e Vero Uomo"), tutto si placherebbe: la pace dei cimiteri

grazia2 ha detto...

Sono d accordo un gesto moderno, umile e forte.. anticonvenzionale ma semplice e deciso....

grazia2 ha detto...

Sonodaccordo con iltuo pensiero un gesto moderno e trasparente ...... umile e forte come lui....