mercoledì 13 febbraio 2013

La rinuncia di Papa Benedetto nel bellissimo commento di Mario Calabresi

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Leggo:

"Benedetto XVI sa che il prezzo del calvario del suo predecessore fu anche un’assenza di governo della Chiesa, lo sa perché ne ha ereditato tutti i problemi irrisolti, insieme alle lotte intestine. Li ha affrontati con coraggio, a partire dalla pedofilia, ma forse anche questa consapevolezza lo ha spinto a ricordarci che ci vuole forza per governare, lo ha indotto a fare un passo indietro, ora, per non lasciare un altro percorso in salita al suo successore. E’ forse questo il gesto più rivoluzionario che ha fatto".

Di tutte le parole lette ed ascoltare finora, quelle di Calabresi si sono fatte largo nel mio cuore (ed aperto il solito rubinetto delle lacrime, ma quello non si ferma...). La mia testa sa che Calabresi ha colto nel segno e che Papa Benedetto ha ben ponderato la sua decisione. E' il mio cuore che non ha ancora metabolizzato lo scossone di lunedi'.
R.

6 commenti:

rosadeldeserto68 ha detto...

Papa Benedetto ti amooooooooooooo!!!

mariateresa ha detto...

anch'io faccio fatica a metabolizzare ma proprio tanta.

raffaele ibba ha detto...

Raffaella,
questo gesto del papa è certamente pieno delle cose che scrive Calabresi.
Ma c'è anche una riflessione profonda e densa su cosa significa "essere sacerdoti" e "testimoni di Cristo".

" Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede ..."

La vita della fede e la vita spirituale sono preghiera, presenza dello Spirito di Dio, ma anche un agire nel mondo nel senso di quella preghiera e di quella fede.
Benedetto XVI continua a riformare la Chiesa ed il clero nell'unico modo che ha: agire sulle "prime" consapevolezze pubbliche, quindi prendendo su di sé il compito - doloroso e bello - della testimonianza.
Il papa (come ogni vescovo) è assistito dallo Spirito Santo, ma deve contribuire di suo a questa assistenza.
Questo è quello che ha fatto con i vescovi, questo è quello che adesso testimonia sulla sua carne e sulla sua preghiera. E la sua testimonianza continuerà nel tempo di vita che Dio gli dona perché lui ne faccia dono a noi. Come ha fatto finora.
Non essere triste.
Gesù continua a vincere in e con Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI ancora regnante.
ciao r

laura ha detto...

Come si fa a metabolizzare la rinuncia di un Padre?
Ti capisco profondamente. Orovo gli stessi sentimenti el a stessa profondissima sofforenza e continuo a non volerci credere. Com'è possibile che ci sia un nuovo Papa con Benedetto vivo e così straordinariamente lucido?
Com'è possibile che si senta inadeguato a guidare la Chiesa? Devo fermarmi. Gli voglio troppo bene e non riesco ad essere lucida. Non riesco a crederci. Devo pregare con Lui e per Lui per aiutarLo, ma sto troppo male

Luisa ha detto...

Il Papa è la guida spirituale della Chiesa, da quel punto di vista le capacità del nostro amatissimo Papa Benedetto sono intatte, il suo vigore spirituale e intellettuale è intatto, non sono quelle le debolezze che lo hanno spinto a prendere la sua grave e difficile decisione.
È solo la mia opinione, ma sono convinta che se si ritira è perchè la Chiesa è ingovernabile.
Troppe le opposizioni, l`anarchia non si è calmata, il Papa si è trovato con una pila di dossier scottanti lasciati sotto il tappeto durante decenni e ha dovuto fare pulizia, non è stato aiutato, anzi, è stato ignorato, contestato, contrastato e disobbedito, il clero ribelle ha bloccato tutte le sue iniziative ( vedi riforma della Liturgia e lotta contro gli abusi liturgici), per un uomo come lui, più di conciliazione e mediazione che di governo direttivo e impositivo, quella lotta incessante, con il suo corteggio di scandali e tradimenti, ha logorato un fisico già non più giovane, come ha scritto un vaticanista, Papa Benedetto ha somatizzato i problemi della Chiesa!
Dalla sua bocca sentiremo solo parola di ringraziamento ai suoi confratelli, ma loro sanno, e noi sappiamo, quanto grave sia la loro responsabilità nella scelta che il Papa si è sentito di fare.
A causa loro perdiamo (anche se ci resterà sempre il suo Magistero) la nostra guida spirituale sicura e fidata, un uomo integro, dolce e mite, che ha accompagnato i nostri passi in questi ultimi otto anni.

Andrea ha detto...

La struttura "passo indietro.. per fare un gesto davvero rivoluzionario" è interamente anticristiana, cara Raffaella.

Il Papa (che ha dovuto fare "tutto da solo", è verissimo) non è "il capo della Curia", ma una Persona sottratta alle normali situazioni umane perché è Presenza Vicaria di Gesù Cristo.

Se un Papa sanasse tutti i problemi della Curia, della Chiesa, del mondo, non per questo avrebbe compiuto "un grande gesto rivoluzionario". L'unica rivoluzione di cui abbiamo necessità è l'abbandono di qualunque fascinazione per la "Rivoluzione", che purtroppo continua ad agire, in quanto processo plurisecolare di stravolgimento della Civiltà.

In altre parole: guardiamo in Alto (a Cristo e a Maria Ss.), e non in basso (alle macerie di una Chiesa e di un mondo fortemente secolarizzati)