domenica 24 febbraio 2013

Massimo Cacciari: Il Papa ha criticato una Chiesa impura (Zurlo)

«Il Papa ha criticato una Chiesa impura»

SteZu 

Non lo si può certo catalogare fra i clericali. Ma è un grande estimatore del cristianesimo e come i pensatori raffinati va subito al punto «La Chiesa deve riscoprire il messaggio originale, la parola di Gesù. I miei amici con il dono della fede sono tute persone che hanno incontrato la parola di Cristo. Non un'ideologia, non il catechismo, non la morale. No, hanno respirato l'origine. Come, nei secoli, Francesco, Domenico, Ignazio e gli altri santi».

Massimo Cacciari è spiazzante come sempre. E non si lascia fasciare dai luoghi comuni del politcally correct. La Chiesa naviga a vista, dopo le dimissioni di Papa Benedetto, presto ci sarà un conclave e non è un momento facile per il popolo cristiano. Forse ci si aspetterebbe da Cacciari, filosofo e tante altre cose, un' analisi dotta e spietata delle dinamiche politiche e sociologiche della fase di smarrimento vissuta in Vaticano, ma lui non si lascia imbrigliare da schemi a la page.

Perché Benedetto si è dimesso?

«Cercherei di miscelare, di contemperare ipotesi, per così dire, diverse. Certo, il Papa è affaticato e il suo è un gesto di grande umiltà».

Ma poi?

«Però credo che la sua scelta sia anche l'espressione di un'impotenza. E costituisca una critica alla Chiesa che non si rinnova e non si purifica».

Dunque, quel che è accaduto si può leggere a vari livelli?

«Sì. Quello di Ratzinger è un gesto complesso».

Come reagirà la Chiesa?

«Può essere che reagisca facendo finta di niente. Mettendo nel dimenticatoio, con tante nobili parole di circostanza, la scossa che il Papa ha dato».

Oppure?

«Mi auguro che invece si vada verso il cambiamento».

E che cosa è che deve cambiare?

«La Chiesa deve tornare ad essere un vulcano».

Un vulcano che ricopre il mondo con la parola di Dio?

«Il cristianesimo deve cercare un difficile equilibro. Deve essere nel mondo, ma senza cedere alla logica del mondo. Deve avere i piedi in terra, ma ponendosi come segno di contraddizione per la logica mondana».


E questo non accade?

«Mi pare che la Chiesa riduca, comprima, annacqui il messaggio del fondatore. Lo si fa diventare una morale, un'ideologia una somma di nozioni, tutto fuorché l'essenziale».

L'essenziale?

«Per quanto mi riguarda il cristianesimo non è nemmeno una religione, non è una filosofia che mette a posto il mondo ricavando un spazio adeguato per Dio. Il cristianesimo è la proposta di Cristo, il suo messaggio, la sua forza dirompente. Di certe questioni teoriche, tutto sommato, ai cristiani interessa poco o nulla».

I Papi hanno sempre parlato di Cristo.

«Certo, ma si fa fatica a cogliere la forza e il fascino di questa predicazione. Certi discorsi sembrano arrivare dalla luna. Svuotati, fiacchi, ridotti a regole astratte di vita. Il cristianesimo invece narra dell'amore, l'amore di Dio per l'uomo, e il giudizio non è mai una condanna. Voglio dire che viene prima il perdono e il giudizio è l'abbraccio che ti attende e ti offre una nuova chance.. Invece oggi viviamo sprofondati nel chiacchiericcio del giudizio che non ha il respiro del perdono. Ma chiude, bolla, etichetta».

Lei che cosa mette in cima alle sue meditazioni?

«Le parabole. La parabola de Buon Samaritano,quella del Figliol Prodigo, in generale tutte le parabole. Pensi che ricchezza straordinaria. Il cristianesimo rovescia, o meglio dovrebbe rovesciare l'idea antica del sacro».

Il cristianesimo contro il sacro?

«No, non mi fraintenda. È che capovolge il significato della parola alla radice. Sacro come separato. Eh no, Cristo unisce, collega, mescola. Terra e cielo insieme. Una scommessa vertiginosa».

Che Papa si aspetta?

«Non lo so. Forse un Papa straniero. Mi piacerebbe un Papa nordamericano: per tante ragioni, perché il mondo è cambiato, e come segno dei tempi. Chissà. Ratzinger ha dato la scossa, ora vedremo se quel che ha fatto diventerà un compito per la Chiesa di domani o se sarà dimenticato».

© Copyright Il Giornale, 24 febbraio 2013 consultabile online anche qui.

8 commenti:

Fabiola ha detto...

La Chiesa non è mai impura. Non può esserlo: è la bella Sposa di cristo.
Gli impuri siamo noi uomini, siamo noi cattolici, clero e laici.

Ho trovato nella liturgia delle Ore ambrosiana questa intercessione, nei primi Vespri della II Domenica di Quaresima:
"Tu che santifichi la Chiesa, purificandola nell'acqua e nello Spirito, monda la sposa di Cristo da tutte le NOSTRE ingiustizie."
Sarà la mia intercessione in quest'ora delle tenebre.

Anonimo ha detto...

Cacciari afferma che il messaggio originale di Cristo non è nel catechismo,ma nel Vangelo! E il catechismo allora cosa sarebbe? Una deformazione dell'insegnamento di Cristo? Cacciari si tenga le sue idee, come io mi tengo il "mio" catechismo, quello chiarissimo e conciso di san Pio X.

gemma ha detto...

Ma lo sappiamo, loro sono per un Vangelo interpretabile dal singolo, a suo modo, senza tradizione, senza dogmi che durano nel tempo, senza depositi di fede custoditi e difesi dal Papa. Una chiesa adattabile e fai da te, insomma, che non disturba, che cambia ogni giorno a furor di popolo. Peccato che il furor di popolo ogni tanto abbia generato qualche mostro

Anonimo ha detto...

Basta con questi "riconoscimenti" ai Massimo Cacciari, ai Severino, ai Mancuso: NON ME NE IMPORTA UN FICO SECCO DI QUEL CHE DICONO.

Non credono a Gesù vero Dio e vero uomo. Non credono alla Chiesa CORPO di cui Cristo è CAPO, cioè un insieme vitale inscindibile, per quanto possa essere malato (nel corpo, perchè la VOLONTA' DEL CAPO E' SEMPRE LA STESSA, QUELLA DEL PADRE).

Questi personaggi sono i preferiti dai "dialogatori" con il mondo, sono i cavalli di Troia che ti iniettano il Nemico in casa.

La Chiesa comunque non è un fortino assediato, ma una madre e una sposa accogliente e tuttavia assai radicata nelle proprie convinzioni.

Se la madre asseconda troppo i cattivi maestri dei figli o se come sposa indulge ad amicizie pericolose, ella cessa di essere se stessa, snaturandosi nel relativismo.

Ai Cacciari non interessa la Madre, ma interessa il "figlio" (minuscolo), per trasformarlo in un suo studente, in un suo concittadino, usandolo al meglio per costruire la sua città.

Per questo vuole che sia tolto di mezzo il katechon! E se così vorrà Iddio, così sarà: non ci saranno risparmiati il venerdì e il sabato santo, il Giuda traditore e suicida, il Pietro che rinnega e piange, Maria sotto la croce con Giovanni, il terremoto e lo squarcio del velo del tempio...
Forse diremo anche noi, in fuga verso Emmaus, "speravamo che..."

Non comunque per la vittoria e per il bene di Cacciari, Mancuso e dei prometeici, ma per le Nozze dell'Agnello che chiudono la Sacra Scrittura. Non per le nozze gay o nella fantasia delle 7 (!!) varietà di gender, ma per le uniche nozze che il catechismo ammette! E sarà bello. Una Pasqua! Convertiamoci, finchè c'è tempo e BASTA CON I CONSIGLI DEI ROTTAMATORI! Abbiamo il vangelo e il catechismo, nella Chiesa, Sposa di Cristo.

rs

montmirail ha detto...

Sì , il papa ha criticato una chiesa impura, ma la chiesa "pura" di Cacciari è quella senza katechon. Per la precisione quella dove "il papa deve smettere di fare il katechon".

Anonimo ha detto...

Dell'ultimo katechon,l'impareggiabile Cacciari parlò subito dopo l'elezione di BXVI,'ecco-disse-questo sarà l'ultimo katechon'poi smentì,ovvio,mai esporsi in prima persona in questi casi,sed barba philosophum non facit,e lui con la sua pretesa di essere l'epigono di Heidegger,non fa eccezione,parla bene,per carità,ma essendo un'filosofo agnostico'non capirà mai la'follia della croce'e la fede sarà sempre per lui un freddo argomento da trattare scientificamente,un postulato,fra tanti,niente più....GR2

Anonimo ha detto...

Basta con questi "riconoscimenti" ai Massimo Cacciari, ai Severino, ai Mancuso: NON ME NE IMPORTA UN FICO SECCO DI QUEL CHE DICONO.

Non credono a Gesù vero Dio e vero uomo. Non credono alla Chiesa CORPO di cui Cristo è CAPO, cioè un insieme vitale inscindibile, per quanto possa essere malato (nel corpo, perchè la VOLONTA' DEL CAPO E' SEMPRE LA STESSA, QUELLA DEL PADRE).

Questi personaggi sono i preferiti dai "dialogatori" con il mondo, sono i cavalli di Troia che ti iniettano il Nemico in casa.

La Chiesa comunque non è un fortino assediato, ma una madre e una sposa accogliente e tuttavia assai radicata nelle proprie convinzioni.

Se la madre asseconda troppo i cattivi maestri dei figli o se come sposa indulge ad amicizie pericolose, ella cessa di essere se stessa, snaturandosi nel relativismo.

Ai Cacciari non interessa la Madre, ma interessa il "figlio" (minuscolo), per trasformarlo in un suo studente, in un suo concittadino, usandolo al meglio per costruire la sua città.

Per questo vuole che sia tolto di mezzo il katechon! E se così vorrà Iddio, così sarà: non ci saranno risparmiati il venerdì e il sabato santo, il Giuda traditore e suicida, il Pietro che rinnega e piange, Maria sotto la croce con Giovanni, il terremoto e lo squarcio del velo del tempio...
Forse diremo anche noi, in fuga verso Emmaus, "speravamo che..."

Non comunque per la vittoria e per il bene di Cacciari, Mancuso e dei prometeici, ma per le Nozze dell'Agnello che chiudono la Sacra Scrittura. Non per le nozze gay o nella fantasia delle 7 (!!) varietà di gender, ma per le uniche nozze che il catechismo ammette! E sarà bello. Una Pasqua! Convertiamoci, finchè c'è tempo e BASTA CON I CONSIGLI DEI ROTTAMATORI! Abbiamo il vangelo e il catechismo, nella Chiesa, Sposa di Cristo.

rs

giuseppe ha detto...

Devo dire che Cacciari é sicuramente più rispettoso di tanti che si dicono cattolici.E' molto critico, e non sempre sbaglia, nei confronti di una certa debolezza manifestata da mlti cristiani, ma spesso sostiene la chiesa e parla in sua difesa. Anche rispetto a Benedetto XVI é stato sempre tra quelli che lo hanno esaltato. Meglio lui che i vari Mancuso, don Gallo, don Vitaliano