mercoledì 13 febbraio 2013

Osservatore: la rinuncia del Papa cambierà molte cose (Izzo)

PAPA: OSSERVATORE, RINUNCIA CAMBIERA' MOLTE COSE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb. 

Il Papa, prendendo la decisione di dimettersi, "ha avuto a cuore il futuro della fede cristiana sulla terra e per questo ha creduto necessario fare un passo che cambiera' molte cose". 
Lo scrive l'Osservatore Romano in un editoriale a firma del vicedirettore Carlo Di Cicco che ricorda come "la rinuncia di Benedetto XVI avviene nell'Anno della fede e nel cinquantesimo anniversario dell'inizio del concilio Vaticano II". Per il giornale vaticano "non e' una casuale coincidenza, ma un segno dei tempi, che il Pontefice ha letto per il bene della Chiesa".
"Joseph Ratzinger, da giovane teologo ha dato molto alla riuscita del concilio contribuendo a elaborare importanti testi della storica assise", continua l'articolo. E "in seguito si e' adoperato in ogni modo per ricomporre i conflitti accesi intorno all'interpretazione dell'evento conciliare, prospettando da Papa la via della riforma della Chiesa", rileva ancora il giornale vaticano sottolinenando infine che "il Concilio non ha inteso cambiare la fede cristiana ma ripensarla in un linguaggio aggiornato e comprensibile nel mondo di oggi".      
"Papa Benedetto - si legge ancora nell'editoriale - lo ha fatto con tolleranza, semplicita' e coerenza ricorrendo perfino alle tecniche di comunicazione piu' innovative pur di annunciare Gesu' Cristo a tutti  si pensi al Cortile dei gentili  e in particolare alle nuove generazioni". Infine, l'Osservatore smentisce ancora che la rinuncia arrivi a causa di difficolta' nella Chiesa.
"I momenti difficili - conclude -  non sono mancati nei suoi otto anni di pontificato", ma il Papa "li ha affrontati e superati con pieno affidamento a Dio e avviando a soluzione questioni annose ricevute in eredita'". 

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3 commenti:

Luisa ha detto...


Cambierà molte cose...la modernità entra in Vaticano ... relativizzazione del Papato, si legge di tutto sui media, ma la parola "modernità" è una delle più gettonate.
Non ci sono solo i media ad impadronirsi della decisione di Benedetto XVI traendone conclusioni che non fanno presagire nulla di buono.
Il card. Vingt-Trois ha dichiarato alla Associated Press
che Benedetto XVI con la sua abdicazione « ha rotto un tabù », ha rotto una pratica vecchia di secoli » , aggiungendo che « non solo è legittimo, ma probabilmente utile per un papa rinunciare e ritirarsi dalle sue funzioni », e che « per il secolo a venire, penso che nessun successore di Benedetto XVI si senta moralmente obbligato a restare fino alla morte ».
Purtroppo si sta assistendo, anche da parte di prelati, ad una "banalizazzione" del ruolo del Papa, non penso sia un buon segnale per i tempi futuri.

gemma ha detto...

non è stato nemmeno un buon segnale la malattia di un papa strumentalizzata mentre la corte e non più lui governava la chiesa
Su una cosa sono d'accordo con Ferrara in questi giorni, una delle poche, con questa decisione Benedetto ha relativizzato se stesso, non il papato. Proprio perchè il Papa possa continuare, nel pieno delle sue forze e delle sue facoltà, ha deciso questo. Anche questo è stato uno spostarsi di lato mettendo Cristo al centro

Anonimo ha detto...

Ritengo che il gesto di papa benedetto sia errato. Cosi si mette al centro l'uomo e il suo vigore fisico e non Cristo e la sua mano invisibile che accompagna sempre il suo vicario. Cosi facendo, papa Benedetto ha come voluto dire a Gesù: lascia stare, lascia fare a noi, cercheremo fra di noi uno più forte e in salute. E cioè come se Cristo non si potesse servire anche di un vecchio malato. Il gesto è tanto più anomalo se si considera solo per un attimo la storia bimillenaria della Chiesa che ha sempre resistito ad ogni intemperia anche con papi vecchi, malati o addirittura di dubbia moralità. Molti hanno dipinto il gesto come sintomo di umiltà, ma chi ha letto Ratzinger, e chi conosce il suo modo di lavorare ed organizzarsi, invece, nin può non scorgervi il suo esatto contrario.