giovedì 14 febbraio 2013

Questa mattina ultimo incontro del Papa con i "suoi" preti di Roma. Lectio sul Concilio vaticano II


Papa: "Per mondo rimarrò nascosto". Don Georg con lui in futuro

Questa mattina ultimo incontro con i "suoi" preti di Roma. Lectio sul Concilio vaticano II

Città del Vaticano, 14 feb. (TMNews) 

"Anche se mi ritiro adesso, in preghiera sono sempre vicino a tutti voi e sono sicuro che anche tutti voi sarete vicini a me, anche se per il mondo rimarrò nascosto". 
Il Papa si è rivolto con queste parole ai parroci romani, che ogni anno incontra in Quaresima, ma che quest'anno, dopo l'annuncio della sua rinuncia, assumono il valore del commiato del vescovo di Roma dal suo clero. Benedetto XVI non parteciperà al Conclave per l'elezione del suo successore, rimarrà prevedibilmente a Castel Gandolfo nel periodo dell'elezione e chiarisce, con il suo discorso odierno, di volersi ritirare a vita privata, senza interferenze con il prossimo Pontefice. Nel monastero sulla collina vaticana dove andrà a vivere, peraltro, vivrà - contrariamente a quanto emerso in precedenza - con don Georg e le "memores domini" che governano attualmente l'appartamento pontificio.
Benedetto XVI ha pronunciato, nel corso dell'incontro mattutino in aula Paolo VI, una lunga "lectio" sul Concilio vaticano II. A poche centinaia di metri, una lunga fila di pellegrini si è spontaneamente creata per tutto il giorno in piazza San Pietro per entrare nella basilica vaticana. Benedetto XVI ha parlato a braccio per oltre un'ora, ripercorrendo la sua esperienza di giovane perito teologico del cardinale Josef Frings nella grande assemblea di vescovi di tutto il mondo che si è svolta a Roma dal 1962 al 1965.
Il Concilio è stato un tema ricorrente del Pontificato di Benedetto XVI. "Per i media, il Concilio era una lotta politica, una lotta di potere tra diverse correnti nella Chiesa - ha detto Ratzinger - c'erano quelli che cercavano la decentralizzazione della Chiesa, il potere per i vescovi e poi, tramite la parola 'popolo di Dio', il potere del popolo dei laici". Ma "queste traduzioni, banalizzazioni dell'idea del Concilio sono state virulente nella prassi dell'applicazione della riforma liturgica, che era nata nella visione del Concilio fuori dalla chiave della fede. Il libro sacro era da trattare storicamente. Sappiamo che questo Concilio dei media, accessibile a tutti, ha creato tante calamità, tanti problemi tante miserie, seminari chisusi conventi chiusi, liturgia banalizzata...".
Il portavoce vaticano, il gesuita Federico Lombardi, intanto ha aggiornata con un briefing divenuto quotidiano la stampa internazionale delle ultime novità. Dopo le dimissioni del 28 febbraio, "il Papa viene accompagnato a Castel Gandolfo e poi al monastero (sul colle Vaticano, ndr.) da mons. Georg, che continua a seguirlo, e dalle 'memores domini'. Il nucleo fondamentale della famiglia pontificia lo accompagna in questa fase". In precedenza era emerso che don Georg, nominato di recente Prefetto della Casa pontificia ed elevato a dignità vescovile, avrebbe lasciato Ratzinger. Invece "penso che svolgerà le funzioni di prefetto - ha precisato Lombardi - ma come sua abitazione risiede accompagnando Papa Benedetto XVI".
Lombardi, poi, non ha smentito un un incidente incorso a Papa Ratzinger nel viaggio in Messico dello scorso marzo, durante il quale - come ha scritto oggi la 'Stampa' - Benedetto XVI cadde di notte, battendo la testa e perdendo un po di sangue. "Non ho da smentire che ci sia stato questo episodio e - ha aggiunto Lombardi - ho da affermare che non è stato rilevante né per il viaggio, che si è svolto normalmente, né nella decisione come tale (di dimettersi, ndr.)". Lo stesso, ha detto il portavoce vaticano, vale per altri motivi indicati dalla stampa come motivo delle dimissioni, a partire dal rapporto cardinalizio su Vatileaks. "E' una questione di cui abbiamo riferito al Papa esclusivamente", ha detto a 'Radio24' il presidente di quella commissione 'ad hoc', il cardinale dell'Opus dei Julian Herranz.
"Certo si è parlato anche di questa ipotesi dietro alle dimissioni del Papa, ma io credo che bisogna rispettare la coscienza delle persone". Rimane l'incertezza, invece, su molte questioni di un futuro inedito. Il Conclave dovrebbe iniziare attorno alla metà di marzo. Ma su come verrà chiamato Benedetto XVI dopo le dimissioni, ad esempio, "'disputant auctores', ci sono autori di diversa opinione, lecite, ma non hanno ancora trovato un consenso definitivo", ha spiegato Lombardi.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Un testo incredibile. Che eredità ci lascia!

E l'ultimo paragrafo sui media... finalmente, pur con l'usuale eleganza, il Papa si è tolto un sassolino dalla scarpa!

JP