sabato 9 febbraio 2013

Rafael García de la Serrana Villalobos vigilerà sugli appalti in Vaticano (Bevilacqua)

VATICANEIDE - Fecero la cresta persino sul presepio di piazza San Pietro

Uno spagnolo con un nome lungo un km vigilerà sugli appalti in Vaticano

di Andrea Bevilacqua

Rileva giustamente vatican insider che la sua nomina è stata quasi ignorata, ma è la prova che la grande fiducia che ha Benedetto XVI per la prelatura dell'Opus Dei come parte della strategia di pulizia silenziosa nella curia romana dopo la bufera dello scandalo dei Vatileaks.
Gli appalti dello Stato della Città del Vaticano hanno un nuovo controllore: Rafael García de la Serrana Villalobos. Lo scorso 26 gennaio, il sacerdote è stato nominato sotto direttore della Direzione dei Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato più piccolo del mondo.
Una scelta tutt'altro che casuale, poiché fino a qualche giorno fa era il responsabile della logistica della casa generale dell' Opera a Roma. Quasi cinquantenne, ha ricevuto l'ordinazione come presbitero il 23 maggio 2009.
Una classica «vocazione adulta», nata all'interno della realtà fondata da San Josemaría Escrivá de Balaguer. Ingegnere ha unito le capacità necessari per il suo nuovo compito ad una forte dimensione spirituale.
Arriva a una struttura che lungo il 2012 ha vissuto un anno nero, per i vatileaks, lo scandalo per la pubblicazione delle carte riservate che ha rubato l'ex maggiordomo Paolo Gabriele dall'appartamento del Papa. Tra i rapporti filtrati dal corvo pubblicati da Gianluigi Nuzzi nel suo libro «Sua Santità», si fa riferimento alla denuncia di monsignor Carlo Maria Viganò al Papa, sulla «corruzione» nella direzione, dei Servizi Tecnici. Nonostante il Vaticano avesse negato la situazione descritta nella lettera, Viganò scrisse che «la direzione dei servizi tecnici era quella più compromessa da evidenti situazioni di corruzione: lavori affidati sempre alle stesse ditte, con costi di, almeno, il doppio di quelli praticati fuori il Vaticano. Un regno diviso in piccoli feudi: edilizia interna, edilizia esteriore, gestione caotica delle botteghe, una situazione inimmaginabile, ma ben nota a tutti nella Curia».
Altro episodio citato, le spese troppo alte del presepe della Piazza San Pietro che, nel 2009, era costato 550 mila euro e nel 2010, dopo un'operazione di tagli, il prezzo è stato quasi dimezzato con il montaggio che, grazie al supporto finanziario della Regione Basilicata, al Vaticano è costato solo 21 mila euro.
Con questi precedenti, la nomina di Rafael García de la Serrana è tutt'altro che casuale. Come ingegnere offre la garanzia che non sarà ingannato con dei prezzi elevati; come prete, invece, porterà avanti una maggiore resistenza alla tentazione, ma anche più fiducia al Papa e alla Chiesa. Onestà. Con il nuovo vicedirettore dei Servizi Tecnici, l'Opus Dei non solo ha rinforzato la sua presenza in Curia, nella quale alcuni dei suoi membri occupano posti di rilievo. Ha anche dimostrato di essere una delle realtà più vicine al Papa. Il cardinale Julián Herranz è stato il capo della commissione che ha indagato sull'origine della filtrazione di notizie mentre il giornalista numerario statunitense, Greg Burke, ha preso in mano la strategia di comunicazione della Segretaria di Stato. Tutti uomini dell'«Opera». Tutti impegnati nel trovare una via d'uscita alla crisi per il «vatileaks».

© Copyright Italia Oggi, 9 febbraio 2013 consultabile online anche qui.

1 commento:

Michel ha detto...

Forza, don Rafael! Basta che sia onesto e fedele al Papa