sabato 16 febbraio 2013

Rinuncia del Papa. È la gente semplice quella oggi più implacabile. Il duro atto di accusa di Dino Boffo alla curia. Riflessione (R.)

Su segnalazione di Mariateresa leggiamo:


È la gente semplice quella oggi più implacabile

Cari Amici,

l’11 febbraio per noi non è mai un giorno qualunque. Ci ricorda non solo la firma – nel 1929 − di quei Patti Lateranensi tra Italia e Santa Sede che chiusero ufficialmente la cosiddetta «questione romana». Più spiritualmente quel giorno è la festa della Beata Vergine di Lourdes, festa molto sentita nel nostro Paese e in particolare per la comunità che è legata alla nostra emittente. Non per nulla alle 10 abbiamo trasmesso in diretta la Messa da quella località, presieduta dal nuovo vescovo della diocesi pirenaica e con la partecipazione di tantissimi italiani. A sconvolgere presto e in modo ineguagliabile la giornata è stato l’annuncio dato in diretta dal Papa che, parlando in latino ai suoi confratelli cardinali, in modo pacato e senza fronzoli annunciava alla Chiesa e al mondo la sua decisione di rinunciare al mandato petrino che aveva ricevuto quasi otto anni fa il 19 aprile 2005. Di questo fatto ormai si sa tutto quello che è stato possibile sapere, ossia della stanchezza di cui Benedetto XVI si sentiva come afflitto, del suo desiderio di lasciare il timone ad energie più giovani, della sua determinazione a concludere i propri giorni nel nascondimento e nella preghiera. Intrecciata a ciò, è emersa la sua grandezza spirituale, la sua finezza d’animo, la sua santità di vita. Se ci fosse dell’altro, se cioè motivazioni più circostanziate l’abbiano determinato non si è saputo nulla, ma molto semplicemente perché nulla c’era in realtà ancora da sapere. L’essenziale era detto. E bisogna dire che calza a pennello con la personalità di Joseph Ratzinger, la sua ritrosia agli onori, la sua allergia al potere, la sua aspirazione a concludere i propri giorni nello studio e nell’orazione. Eppure, si potrà dire?, la sua coerenza interiore e la maestosità spirituale dell’atto compiuto non alleviano in nulla l’eccezionalità che il gesto ha immediatamente svelato, l’irriducibile carattere di novum che esso ha acquisito senza che il trascorrere delle ore potesse minimamente ridimensionarlo. Anzi. Più le ore e i giorni passano, più si resta come incantati e attoniti dalla scelta fatta, inattesa oltre ogni misura: le migliaia e migliaia di telefonate ricevute finora dalla nostra emittente ci fanno persuasi di una scossa enorme impressa nel corpo ecclesiale e nella coscienza dei più. 
Solo il tempo probabilmente ci aiuterà a valutare l’accaduto nella spogliazione di ogni suo accidens. E c’è da pregare che anche allora non vi saranno elementi che portino a considerare con maggior circospezione di come avrebbe potuto essere diverso l’andamento delle cose qualora attorno al Papa il clima fosse stato più sereno, se qualche inutile bega gli fosse stata risparmiata, se non si fosse avuta l’impressione di un gruppo di potere che manovrava non dirò a sua insaputa ma certo nella sua non piena consapevolezza delle conseguenze in gioco. 
Un Papa grande, grandissimo, servito dalla struttura così così. Questo ci resta dentro come un’impressione sgradevole e invincibile. I ripetuti inviti del Papa a smetterla, con la rincorsa al potere, alle rivalità, al carrierismo, ripensati oggi (e magari c’entrano davvero poco), danno un aspetto inquietante all’inatteso scenario. 
Osiamo augurarci che, nel caso, qualche esame di coscienza servisse, venisse tempestivamente fatto, prima che a imporlo siano non tanto i padri del conclave in arrivo a Roma da tutto il mondo, ma il popolo semplice che non sembra per nulla assecondare la rapida emarginazione a cui i media stanno imprimendo alla materia. É la gente umile che non s’acquieta, la cui spiritualità è Eucarestia, Madonna e Papa: nell’amore sconfinato per Benedetto XVI, telefonandoci ci pone una domanda all’incirca riassumibile in questi termini, forse fin troppo elementari: ma il per sempre esiste ancora nella vita della Chiesa?
Dino Boffo

http://www.tv2000.it/newsletter/content/master.php?id=108

Ottimo! Dino Boffo da' voce a tutte le nostre domande e, consentitemelo, alla nostra rabbia.
Ha perfettamente ed assolutamente ragione. A patto di non limitare il discorso alla curia romana ma di allargarlo a tutti gli episcopati, compreso quello italiano.
La sgradevolissima sensazione che il Papa sia stato lasciato solo, troppo solo, e' ben presente nella mente e nei cuori di tutti noi.
Forse il trattamento ricevuto dai suoi stessi "fratelli nell'episcopato" non e' stata la causa diretta della rinuncia del Papa ma tanti dispiaceri gli potevano essere risparmiati. Bastava un po' di buona volonta'.
La curia avrebbe dovuto sostenere ed aiutare Benedetto nel suo lavoro di Pastore Universale mentre i vescovi diocesani avrebbe potuto evitare di criticare ogni decisione del Santo Padre con l'intento di ottenere un applauso mediatico in piu'. 
Tutti sono responsabili ed io mi attendo il mea culpa di tutti.
Cosi' come io stessa faccio mea culpa per tutte le volte in cui sono stata eccessiva nei toni e per non avere pregato a sufficienza in questi anni.
Anche io avrei potuto fare di piu' e per le mie omissioni chiedo pubblicamente perdono a Dio ed al Santo Padre.
L'ultima domanda di Dino Boffo interroga tutti noi.
Raffaella

15 commenti:

laura ha detto...

Non l'abbiamo aiutato abbastanza non abbiamo pregato abbastanza. ora dobbiamo fare penitenza

Luisa ha detto...

Quando leggo qua e là che il Papa non è esausto a causa di tutte le lotte che ha dovuto affrontare, degli scandali e dei tradimenti, ho solo voglia di dire: ma se su un fisico giovane quelle prove avrebbero avuto comunque effetti e ripercussioni, che effetto potevano avere su un uomo già anziano?
Abbiamo visto tutti il degrado progressivo,e accellerato negli ultimi tempi, della salute del Santo Padre, difficile non fare il legame con tutti gli scossoni subiti, quelli che conosciamo e quelli che non conosciamo, forse i più violenti.

Gianpaolo1951 ha detto...

Sono pienamente d’accordo con te, cara Raffaella!
Non sempre ho sostenuto certe scelte del Santo Padre Benedetto XVI con la totale fede e fiducia che Gli era dovuta e di ciò - lo dico con la massima sincerità -, me ne pento amaramente!...
Chiedo umilmente perdono a Lui e a Dio, per tale mancanza!!!

Michela ha detto...

Si va bene ma il Dino Boffo non mi piace anche lui predica bene razzola male intanto potrebbe impegnarsi di più con TV2000.I vescovi in Italia con qualche piccolissima eccezione sono dei burocrati del Sacro più propensi ad assecondare i mass media e la mondanità che Cristo il Vangelo e il Papa più propensi ad avere visibilità mediatica che essere presenti nelle loro cattedrali vuote a pregare a insegnare a guidare nelle nostre parrocchie preferiscono "eretici" che vengono a pontificare con troppa facilità indisturbati mentre il Papa dove non è contestato apertamente è ignorato.Ma una cosa ha detto giusto noi non ci stiamo a questi giochetti noi non siamo stupidi e queste cose le vediamo tutte che se lo mettano bene in testa Lor Signori. TV2000 è sale scipito con il beneplacito dei vescovi italiani.Infatti da quest'anno mi dispiace non darò più l'otto per mille alla Chiesa Cattolica se questi soldi vengono usati per esempio TV2000 che si andassero a guadagnare lo stipendio altrove Viva il Papa unica luce in questo tempo di tenebra ci mancherai

Anonimo ha detto...

Anche lui dovrebbe mettersi in fila per Canossa ed è una fila interminabile di quelli che dovrebbero cospargersi il capo di cenere,ma in pochi lo faranno;tu Raffy hai fatto di tutto e di più,in fondo noi siamo il popolo invisibile e senza voce, ma forse siamo quelli che abbiamo sempre amato Benedetto disinteressatamente,per amore,solo per amore di questo immenso pontefice,piccolo per statura ed umiltà,gigantesco per profilo morale ed intellettuale,un vero spreco in questo mondo di mezzi uomini boriosi e tronfi,spero facciano la fine della rana della favola,chiudo con una espressione corale di bloggers anglofoni:Wherever you go,whatever they will call you,you will always be our Pope Benedict,for ever and ever.(ovunque andrai,in qualsiasi modo ti chiameranno,per noi sarai sempre il nostro papa Benedetto,per sempre)GR2

Raffaella ha detto...

Michela, come certamente saprai questo blog non ha mai lesinato critiche a Tv2000.
Personalmente non ho mai digerito la decisione di tagliare l'udienza generale e di non trasmettere alcuni eventi presieduti dal Papa.
Ultimamente non ho apprezzato per nulla la mancata diretta della Messa del 2 febbraio e della lectio del Papa ai seminaristi (non so se e' stata trasmessa quella al clero romano).
Ho sempre consigliato la visione di Telepace per l'altissimo impegno profuso in questi otto anni.
Ora discutere di tagli all'udienza generale o di mancate dirette non ha piu' importanza visto che il Papa ha deciso di rinunciare al suo Ministero.
L'intervento di Boffo mi e' piaciuto e l'ho commentato.
Cio' non significa che il mio giudizio su Tv2000 sia meno severo.
Avrei voluto fare questa precisazione nel post ma non mi sembrava il caso.
Grazie, quindi, Michela, per avermi dato la possibilita' di spiegarmi.
R.

Andrea ha detto...

Non bastava un po' di buona volontà da parte dei fratelli nell'Episcopato, cara Raffaella.
È in corso una vera lotta ereticale, che si manifesta, ad esempio, nel voler ridurre il Papa a "uno di noi".
E questa lotta riguarda molto più l'alto Clero che i "bassi strati"

Fabiola ha detto...

Boffo dice chiaramente quello che alcuni Vescovi (pochi ma ci sono) hanno adombrato nei loro messaggi alle Diocesi.
Ben venga.
Avevo subito intuito che questo gesto, non in sé, ma per lo scenario che evoca, avrebbe turbato soprattutto i semplici. La gente dei Santuari, il popolo di Radio Maria...quelli cui non interessa, e nemmeno potrebbero, seguire le sottili distinzioni di "quelli che sanno". E l'abbraccio al Papa, pur nell'incomprensione, testimonia di una fede limpida e coraggiosa che è la forza autentica della Chiesa. Quei semplici che Benedetto ha sempre amato e che oggi, misteriosamente, mette alla prova, certo della loro fedeltà a Cristo.

Una nota a margine. Questo Papa non ce lo meritavamo e continuiamo a non meritarcelo. Abbiamo disprezzato, alcuni, sopportato, altri, davvero seguito, in pochi, questo dono di Dio alla Chiesa. Persino alcuni che ne hanno fatto una bandiera (non parlo del blog) non l'hanno seguito davvero, strumentalizzandolo perché si affermasse la "loro" idea di Chiesa,come tutti quelli che lo hanno osteggiato perché, pregiudizialmente, non corrispondeva ad "un'altra" idea di Chiesa. La loro. Il trionfo dell'ideologia che è l'opposto dell'Incarnazione.
La posizione vera, di fronte a tutto questo, è quella di Laura. "Ora dobbiamo fare penitenza" e mendicare il perdono.
Accompagnare Benedetto nel suo nascondiglio e fin nel cuore del suo silenzio è la prima penitenza che dobbiamo abbracciare, con gioia.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, mi ci sono voluti 5giorni per riuscire a scriverti.
Grazie a te ho imparato giorno dopo giorno ad amare questa Papa che per me è davvero come un padre. Gli voglio bene.
Immagino quanto tu sia rimasta colpita da questi giorni e nel ringraziarti voglio anche consolarti. Questo Papa è "santo già" e questo atto di governo (perchè di questo si tratta) mentre lo umilia e lo fustiga della critica di molti, lo innalza mentre disperde i superbi nei pensieri del loro cuore. Abbondano ipocrisie e lacrime di coccodrillo, speriamo che abbondi la consapevolezza dei peccati e degli errori, con la conversione dall'abbondante "sporcizia" alla capacità di stare con Gesù sotto o sulla croce.
Per il futuro non so che cosa attendermi: credo che Benedetto XVI sappia perfettamente a che cosa andremo incontro. Ha sparigliato le carte ai giocatori sotterranei, ma noi non sappiamo quanti siano. Il prossimo conclave andrà alla conta. Non è escluso che emergano in gran numero quelli che hanno ostacolato questo papato. In ogni caso sarà positivo. Se sarà Papa un degno superiore di Benedetto XVI, anch'egli dovrà molto soffrire per fare pulizia. Se sarà Papa chi vorrebbe una "chiesa diversa" sarà un momento di una durezza estrema, da non escludere a priori, anche se necessario, a maggior gloria di Dio. La sola cosa che resterà.
Questo ho imparato da questo pontificato e non ci sarà vicenda vaticana che me lo toglierà dal cuore. Potenza di un magistero buono e lucidissimo, tutto proteso verso Dio, che in Gesù vive e regna nei secoli dei secoli.

rs

Gattorusso ha detto...

in modo sorprendente... appare noi tutti abbiamo pensieri simili. grande dolore e senso di colpa. Anch'io ho potuto fare di piu.

Anonimo ha detto...

anche Boffo avrebbe un po' di penitenza da fare...

Mauro ha detto...

Cara Raffaella non vorrei girare il dito nella piaga, ma hai pensato al fatto che dal 28 Febbraio dovrai cambiare nome al blog???

Raffaella ha detto...

Il titolo non cambiera' molto.
R.

Anonimo ha detto...

A mio parere, se posso permettermi, non c'é nessuna ragione di cambiare. Benedetto XVI sarà sempre, dopo il 28 febbraio e negli anni successivi, uno dei più grandi papi della storia. Pertanto si potrà benissimo continuare a intitolarGli il blog e a utilizzare il suo altissimo Magistero, CHE ANZI ANDRA' MOLTO DIVULGATO. Il che non impedirà di sicuro di seguire, in modo altrettanto filiale, le attività e il Magistero del nuovo Papa.

Non farebbe altrettanto un blog che si intitolasse, per esempio, "Amici di Papa Montini"? Quindi...

gianni

Raffaella ha detto...

Non ho ancora deciso se lasciare il titolo cosi' o aggiungere qualcosa.
Comunque non cambiera' molto :-)
R.