venerdì 8 febbraio 2013

Sant'Egidio, mons. Paglia: ha dato buoni frutti (Izzo)

SANT'EGIDIO: MONSIGNOR PAGLIA, HA DATO FRUTTI BUONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 feb.

"La vicenda della Comunita' di Sant'Egidio e'una storia di quarantacinque anni di ascolto della Parola di Dio che ha portato frutti buoni sia personali che comuni alla Chiesa e al mondo". Lo ha affermato l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, che ha celebrato questa sera nella Basilica Lateranense per l'anniversario del Movimento, "nato il 7 febbraio del 1968, quando un piccolo gruppo di studenti liceali con Andrea Riccardi - ha ricordato Paglia - inizio' a raccogliersi attorno al Vangelo e a spendere la propria vita al servizio dei piu' poveri, con la profonda intuizione che era questa la via per cambiare se stessi e il mondo". 
"Nessuno - ha osservato - poteva allora immaginare quel che questa sera stiamo celebrando, tuttavia in quel primo seme c'era gia' l'intera pianta della Comunita' che oggi vediamo estendere i suoi rami nel cuore di tanti popoli del mondo".
"Il Concilio - ha continuato Paglia - era terminato da poco piu' di due anni e, con quel piccolo germoglio, apparivano i frutti di una nuova primavera nella Chiesa", che in realta', per Paglia, rappresentava una riscoperta del Vangelo che chede agli apostoli di ogni tempo di "portare solo il bastone e calzare un paio di sandali, senza neppure una tunica di ricambio, una indicazione piuttosto radicale, tanto da "suscitare perplessita': cosa si puo' fare con mezzi cosi' poveri in un mondo cosi' grande e complesso come quello in cui viviamo?". 
La risposta - ha sottolineato monsignor Paglia - e' nel Vangelo per il quale "la fede, anche se piccola come un granellino di senape, che sposta le montagne, che sconfigge l'inimicizia, che guarisce le malattie e che libera gli uomini dalle catene pesanti del male". 

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