giovedì 14 febbraio 2013

Un’enorme pressione sui cardinali (Menichini). Riflessione personale (Raffaella)

Un’enorme pressione sui cardinali

Stefano Menichini

Lunedì Joseph Ratzinger li ha messi tutti davanti a una situazione unica, impensabile, difficilissima. 
La notizia di ieri è che non sembra aver intenzione di aiutarli a renderla più leggera. Al contrario.
Per i cardinali del conclave, e soprattutto per gli uomini della curia romana, la sfida è drammatica. Non solo colui che loro pensavano di aver eletto a vita al Sacro Soglio ha deciso di lasciare la sede vacante. 
Molto peggio: colui che rimarrà anche in futuro una presenza viva nel cuore della Chiesa non attenua minimamente la gravità del momento e mette allo scoperto davanti al mondo i mali dell’istituzione.
Il corpo della comunità ecclesiale attraversato da divisioni e rivalità. Il volto deturpato. L’egoismo di chi è bravo a denunciare gli scandali altrui ma non è disposto a mettere in discussione se stesso. Il dovere di servire la Chiesa e non di servirsi di essa.
Ieri, nella solennità di San Pietro e davanti a una folla ammutolita prima, e osannante poi, Benedetto non ha risparmiato nulla ai suoi ex pari. Certo, riprendendo temi e parole già usate nel passato con altrettanta durezza. Ma facendo capire che ora la sua stanchezza fisica è la ragione delle dimissioni ma evidentemente anche la conseguenza di una situazione estrema, di uno stato di conflitto che il Papa non è riuscito né a risolvere né a placare.
Sono soprattutto i media anglosassoni in questi giorni a proporre la crisi vaticana come l’apoteosi di un aspro scontro interno, mettendo una parte almeno della Curia nello scomodo ruolo di chi avrebbe «remato contro» la crociata di trasparenza e moralizzazione voluta da Ratzinger.
Che sia davvero così o no, sta di fatto che l’umore del popolo di San Pietro sta entrando in sintonia con questa interpretazione. Lo si capisce dagli applausi (che prima il Papa non avrebbe accettato e ai quali ieri ha sorriso), dalla tensione palpabile.
Ratzinger vittima dei Sacri Palazzi: una rappresentazione da incubo, alla vigilia del conclave. Sarà romanzesca, sarà estranea alle logiche che poi effettivamente presiedono alla scelta di un pontefice, sta di fatto che questa narrazione è destinata a imporre sui cardinali una pressione fortissima e sconosciuta prima d’ora. Non è una fiction, è la realtà, la storia che si fa sotto i nostri occhi con una velocità alla quale non riusciamo ad abituarci.

© Copyright Europa, 14 febbraio 2013

Mi riprometto di commentare piu' diffusamente la notizia della rinuncia del Papa nei prossimi giorni, ma questo articolo mi offre l'occasione di tentare un primo bilancio della situazione guardando al passato.
Si dice che ci sia una enorme pressione sui cardinali. Ah si'? Bene!
La tensione e' palpabile? Ovvio!
Si meritano fino in fondo questo stato di cose.
In questi anni NESSUNO si e' mai fatto avanti per assumersi un briciolo di responsabilita'. Si e' permesso che i media infangassero la veste bianca di un uomo puro e buono!
Nessuno ha ritenuto opportuno offrirgli il suo aiuto anche solo per portare la croce per un attimo.
Povera Chiesa!
Nessuno l'ha difeso a dovere nemmeno quando sarebbe stato facilissimo mostrare a tutti il lavoro che questo straordinario Pontefice stava facendo.
In tante occasioni non solo non c'e' stato aiuto ma in tanti hanno ben pensato di mettere i bastoni fra le ruote al Santo Padre.
Eppure, nel nostro piccolo, ci eravamo permessi di suggerire il rischio.
Tante volte abbiamo detto: fate attenzione, vescovi, cardinali, preti! Permettendo a chiunque di attaccare impunemente il Papa, vi infilerete in un vicolo cieco perche', quando Benedetto non ci sara' piu' e verra' meno il parafulmine, la Chiesa sara' cosi' indebolita dal rendere impossibile tornare indietro.
Ora siamo alla resa dei conti! La storia presenta il suo conto...inesorabilmente!
Mi dispiace? Certo che mi dispiace! Il Papa ha deciso di rinunciare perche' anziano e stanco ma dopo avere sopportato di tutto e di piu'.
Non posso rallegrarmi perche' vedo realizzato cio' che ho sempre immaginato.
Soffro moltissimo per Benedetto, capisco il suo incredibile atto di coraggio, di umilta' ed il suo estremo sacrificio anche se ancora non ho metabolizzato la sua decisione. Non so nemmeno se riusciro' a farlo!
In questo momento mi preme solo la serenita' del nostro amatissimo Papa. Di tutto il resto, in particolare dello stato d'animo dei cardinali, francamente, mi interessa poco o nulla.
E' arrivato il tempo della responsabilita' e di un serio esame di coscienza.
Ho sentito e letto tante parole, tanti omaggi ma nessuno ha ancora chiesto perdono in ginocchio a Joseph Ratzinger, professore, vescovo, cardinale e Papa per tutto cio' che ha fatto o che non ha fatto.
Sono troppo dura? Mi rincresce ma non ho intenzione di fare l'ipocrita.
R.

15 commenti:

Caterina63 ha detto...

Leggerò volentieri le tue riflessioni cara Raffaella perchè.... quante volte da queste pagine hai GRIDATO DAI TETTI che nessuno dalla Curia si metteva a nudo per difendere il Papa quando veniva brutalmente colpito...

Non dimentichiamo le ostilità persino rilasciate nelle interviste di MOLTI VESCOVI contro il Summorum Pontificum e il silenzio agghiacciante della Curia, o se parlavano era per giustificare il gesto di un "matto nostalgico"... l'abbiamo forse dimenticata la Lettera ai Vescovi? tremende quelle parole del Papa:
Sono rimasto rattristato dal fatto che anche cattolici, che in fondo avrebbero potuto sapere meglio come stanno le cose, abbiano pensato di dovermi colpire con un’ostilità pronta all’attacco.

e ancora denunciava il Papa sempre ai Vescovi:
A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.

A tirare fuori dagli interventi del Papa le denuncie di una persecuzione a lui ed al suo ruolo, ne uscirebbe fuori un libro... e quante volte lo hai fatto notare cara Raffaella, e quanti silenzi sono seguiti...
Questi pensavano di avere a che fare con uno che avrebbe sempre abbozzato....
Ratzinger è fatto così: è radicale, se decide una cosa la fa. Qui è tutto evidente il grado di esasperazione al quale lo hanno fatto arrivare....
Lui se ne assume tutta la responsabilità, che facessero loro, ora, vediamo cosa sanno tirare fuori!!

Anonimo ha detto...

"...colui che rimarrà anche in futuro una presenza viva nel cuore della Chiesa non attenua minimamente la gravità del momento e mette allo scoperto davanti al mondo i mali dell’istituzione."
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Non si può non condividere. Situazione completamente inedita, un'accelerazione formidabile - e incontrollabile - della storia.

Solo chi ama sa usare le maniere forti, e solo lo Spirito che guida Benedetto a questo Amore, e che ha preso le redini, determinerà gli eventi che non possiamo immaginare prima, durante e dopo il Conclave.

gianni

Gianpaolo1951 ha detto...

Troppo dura?!?
Cara Raffaella, per quanto tu voglia essere dura…,
nel caso in questione non lo sarai mai abbastanza!!!

laura ha detto...

Sono d'accordo con te. Dovrebbero baciarGli i piedi e chiedere perdono e poi arrangiarsi.

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella grazie per questo intervento...lei non sa l'opposizione che gli hanno fatto alla Gregoriana in quella che dovrebbe essere la più fedele Università Pontificia.Ormai non ho più nulla da perdere e a suo tempo farò nomi e cognomi dei novelli farisei. Pensi che sul Summorum Pontificum nellelezioni di Liturgia mai una parola, semplicemente ignorato si parlava solo di Bugnini e Crispino valenziano.
L'hanno combattuto e odiato e quel che è peggio ignorato.
Il Papa era un faro per tutti noi e per i seminaristi che lo amavano e lo amano ma per questi rincoglioniti delpostconcilio fossilizzato era solo un ingombro!

gianniz ha detto...

A leggere certe cose mi viene solo il magone. Comincio ora, come te Raffaella, a metabolizzare il trauma della rinuncia di Papa Benedetto. Un vero lutto! Ma un lutto in presenza. Come si fa ad elaborare un’assenza in presenza? Difficile! Inimmaginabile. Come si fa a non provare la sensazione dell’abbandono?
Certo! So perfettamente che, sul piano della ragione, Papa Benedetto ha voluto evitare che si ripetesse l’ultimo periodo di Papa GPII. Quando il Papa non era più in grado di decidere, ma, non si sa come, le decisioni uscivano lo stesso (che 'teologia'! inaccettabile davvero!). Sul piano della ragione, so anche che Papa Benedetto con questa rinuncia ha inteso amplificare al massimo il suo grido alto verso gli uomini di Chiesa, chierici o laici, per reclamare una chiesa più spirituale, profetica, testimoniata nella vita, fedele a Cristo e al Suo mandato. So, lo so, che Papa Benedetto ha 85 anni e da qualche tempo è molto dimagrito, ha difficoltà nella vista, nel passo, ha un sistema circolatorio border-line… So che è un anziano fragile come tutti i grandi anziani. So…, anzi, lo vedo! Eppure…, eppure non riesco a superare lo choc!
Oggi mi ha consolato un solo pensiero: è impossibile rinchiudere una ‘brezza leggera’ dentro un barattolo. Presto o tardi, dopo averti accarezzato i capelli, dopo averti rincuorato con la sua freschezza e dopo aver disperso le nubi momentanee, la brezza se ne va.
Come Elia che, chiamato, ha dovuto uscire dalla caverna per poter ‘respirare Dio’, nella brezza, così anche Papa Benedetto ha avuto bisogno di uscire! Dopo otto anni di accompagnamento, di pazienza, di proposte, di stimoli, di indirizzi (non avendo ottenuto nemmeno che i suoi ‘quadri’ mettessero una croce in mezzo agli altari), davanti al calar delle forze, ha avuto bisogno di uscire per cogliere e farci cogliere la brezza leggera.
Ha smesso di fare il parafulmine, e l'ha lanciato lui, il fulmine, a ciel sereno (seguito - per caso? - da quello che ha davvero solcato il cielo, dietro al cupolone?).
Papa Benedetto è stato il soffio che mi ha permesso di sentire la ‘brezza leggera’. E continuerà ad esserlo. Non mi interessa proprio quale sarà il suo nuovo nome o altro. Per me, e per tanti altri che conosco, è Padre (e Santo davvero). Continuerò a pensarlo e a leggerlo, per continuare a respirare. E a credere.

Miserere ha detto...

Ma ti scherzi? I cardinali chiedere perdono a Benedetto? Semmai ci sarà un giorno in cui vedremo un mea culpa simile,sarà dal Cielo (se Dio ce lo concede ;-) tra 500 anni quando lo faranno i loro posteri!

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Cara Raffaella,
il Santo Padre ha dato a PIENE MANI Magistero e indicazioni per superare il relativismo attuale: adesso tocca a chi ha la responsabilità per carica ministeriale di far passare il suo insegnamento.
Egli si ritira e non gli resta che pregare: a vescovi, cardinali, sacerdoti,... spetta di far passare il suo Magistero senza DISTINGUO o LIMITAZIONI!
Ognuno faccia la parte che è tenuto a fare.

Titta ha detto...

Concordo in pieno carissima R, sempre lucida e puntuale. Grazie del bellissimo lavoro svolto a sostegno di BXVI

silvano ha detto...

anche Svidercoschi non è tenero con la curia romana

http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2013/02/13/844815-verso_resa_conti_palazzo.shtml

e a proposito del cardinale Schomborn, di cui l'intervistatore suggerisce la candidatura, dice: «...qualche tempo fa si scontrò duramente con Sodano»
E Sodano è uno che non dimentica. «Per niente».
Qualcuno di voi sa cosa accadde fra lui e Sodano e perchè sarebbe così inviso al decano?

Raffaella ha detto...

Ciao Silvano, ci siamo occupati a lungo su questo blog dello scontro fra l'arcivescovo di Vienna e il cardinale decano.
Ovviamente io sono dalla parte del primo :-)
Trovi tutto a questo link:

http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.it/2010/05/chiesa-e-pedofilia-il-caso-groer-e-lo.html

Grazie per la segnalazione :-)
R.

Anonimo ha detto...

Perché Sodano, da bravo diplomatico, sta sempre dalla parte del più forte, e ne ho avuto la testimonianza diretta ad un convegno di circa un mese fa.Un altro cardinale dannoso è Mahony,da sempre il cocchetto dei liberal, che viene a Roma a votare, pur se a L.A, il nuovo vescovo ha dovuto in pratica interdirlo.
Secondo me un problema è che è difficile fare il Papa ed essere santo (nel senso vero e non in quello di "santo subito"). Il Papa è comunque depositario di vari poteri terreni che spesso sono in conflitto con i principi del cristianesimo. Infatti, dal san PIO V fino al novecento i Papi non sono stati santificati, mentre lo sono stati molti dei papi prima di Costantino.
I Cardinali dovrebbero, visto il rosso della porpora, fare da scudo al Papa, ma ci sarebbe voluto un sicario come Stasiu, che aveva mutuato tante cose dal comunismo.
Anche la Chiesa, finché è così potente e diffusa sarà sempre soggetta a scandali ed accuse varie, vere o pretestuose, rischiando di venire travolta.
Per fortuna che la maggiorparte dei preti sono più affidabili della maggioparte dei cardinali.Eufemia

Anonimo ha detto...

No,il dolore non si metabolizza,no,col tempo si sedimenta,scende in fondo,ma cancellarlo proprio no;chi come me,è legato a papa Benedetto da un rapporto'd'amore'speciale non riuscirà mai,mai a dimenticare,casomai qualche spigolo verrà lievemente smussato,niente più.Del nuovo papa che verrà eletto,mi frega poco o niente,io il papa ce l'ho e ce l'avrò per sempre;men che meno le beghe della curva ,non curia,sì,perchè sono peggio degli ultrà del calcio,quelli più beceri.La brezza forse rimarrà sospesa nell'aria,forse svanirà,ma basterà riaprire uno dei suoi splendidi testi per respirare etere puro,con in sottofondo una melodia mozartiana,magari una di quelle un pò malinconiche,che a me piacciono di più;attendo con ansia la tua lucida disanima,Raffy,grazie per ciò che hai fatto e che vorrai fare,grazie per lo spazio che mi hai sempre dato,grazie infinito a Sua Santità Benedetto XVI, meus pontifex maximus per omnia saecula saeculorum.GR2

Gattorusso ha detto...

io invito voi di essere miei amici nel Skype - mio skype Zepp-Hexer.
Questo dolore e incomportabile.

Karin ha detto...

Assolutamente d'accordo! E come non esserlo, era davanti ai nostri occhi... Abbiamo potuto osservare che il Papa rifioriva appena fuori dal Vaticano.