mercoledì 13 febbraio 2013

Vescovi europei: continuare sulla linea di Ratzinger. Il Capo dei Gesuiti: ringraziamo Benedetto XVI per il suo amore alla Chiesa (Izzo)

PAPA: VESCOVI EUROPEI, CONTINUARE SULLA LINEA DI RATZINGER

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb. 

La volonta'  di "continuare a servire la Chiesa con lo stesso entusiasmo e la stessa fede" insegnata da Benedetto XVI e' espressa in un messaggio indirizzato al Papa, dalla presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. 
Il cardinale presidente, l'arcivescovo di Esztergom-Budapest, Peter Erdo, e i suoi due vice, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, e l'arcivescovo di Przemysl
dei Latini, Jozef Michalik, rendono grazie al Signore per il dono di 8 anni di Pontificato di Joseph Ratzinger, "per il suo ricco magistero, per i suoi messaggi, la cura con cui ha sempre accompagnato i vescovi europei e la sua testimonianza personale di fede e fiducia nel Signore, nella quale ha espresso un cosi' grande amore per tutta la Chiesa".
Nel testo quello di Benedetto XVI e' definito un "servizio fedele e coraggioso" ed e' assicurata una "vicinanza spirituale" al Papa dimissionario.
Da parte sua, inoltre, il cardinale arcivescovo di Monco e Frisinga, cardinale Reinhard Marx, presidente della Commissione degli Episcopati della Comunita' Europea, ricorda in una nota l'importanza e la chiarezza della riflessione teologica del Papa, "che ha sempre cercato di coniugare fede e ragione, la Chiesa e la politica" e che "ha permeato i piu' importanti discorsi teologici e filosofici alla Westminster Hall a Londra, davanti al Bundestag tedesco o a Washington". Benedetto XVI, ricorda il suo  successore nella sede bavarese, "era preoccupato in maniera particolare per il rischio che l'Europa corre di dimenticare le proprie radici cristiane e di perdere cosi' la propria anima". 
"Siamo pieni di riconoscenza al Santo Padre - confida il cardinale di Monaco - per la sua azione piena di benedizioni alla guida della Chiesa Cattolica, ricordando i numerosi e preziosi incontri con lui durante il suo Pontificato. Vogliamo continuare a lasciarci ispirare dalla significativa teologia del Papa Benedetto XVI per il futuro della Chiesa". "Noi, vescovi della Comece - assicura Marx -  siamo uniti a lui nella preghiera. Resteremo in comunione spirituale con lui anche dopo il suo ritiro".
"Sentimenti di particolare gratitudine" vengono espressi anche dai vescovi tedeschi. Il presidente dell'Episcopato, l'arcivescovo di Friburgo, monsignor Robert Zollitsch, sottolinea invece, sull'Osservatore Romano, che il Papa ha dato "a tutto il mondo un esempio luminoso di autentico senso di responsabilita' e di amore vivo per la Chiesa". Noi vescovi tedeschi, rileva, "ringraziamo il Santo Padre per il servizio reso sul soglio petrino e siamo pieni di grande rispetto e ammirazione per la sua decisione'. Per monsignor Zollitsch, la Chiesa tedesca e' "profondamente riconoscente a Papa Benedetto per le sue opere e per il suo instancabile impegno. Il Papa tedesco consegnera' ora il remo della Chiesa a qualcun altro. Ci manchera' ma - assicura il presule - ci restera' molto di lui, poiché egli ha forgiato la teologia e la Chiesa in modo durevole, come costruttore di ponti, come pastore del suo gregge, come studioso e docente". 

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PAPA: CAPO DEI GESUITI, LO RINGRAZIAMO PER SUO AMORE ALLA CHIESA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb. 

"Abbiamo accolto questo annuncio del Santo Padre con rispetto e ammirazione per la sua liberta' spirituale, la sua umilta', e il suo profondo amore per la Chiesa". Padre Adolfo Nicolas, preposito generale della Compagnia di Gesu', interpreta cosi' i sentimenti di "gratitudine" verso Benedetto XVI di tutti i membri dell’ordine, "per l’attenzione che ha dimostrato nei confronti della Compagnia, in particolare in occasione della 35a Congregazione generale del 2008 quando, proprio come ieri ha fatto Benedetto XVI, l'allora padre generale ha rassegnato le dimissioni". 
La Compagnia di Gesu', infatti, e' l'unico ordine religioso cattolico il cui superiore generale e' nominato a vita come il Pontefice e solo in due casi nella sua storia secolare (e' nata nel 1540) i Prepositi generali si sono dimessi.
La prima volta nel 1981, quando , colpito da un ictus, padre Pedro Arrupe, superiore dal 1965, ha rassegnato le dimissioni, come previsto dalla Costituzioni in caso di malattia invalidante e la rinuncia e' stata pero' accolta solo due anni piu' tardi, dopo un breve periodo gestito dal delegato papale Paolo Dezza. Al posto di padre Arrupe e' stato poi nominato il gesuita olandese Peter-Hans Kolvenbach che nel 2006 ha poi manifestato a papa Benedetto XVI l'intenzione di abbandonare la carica al raggiungimento degli ottant'anni di eta'. "Il Pontefice - ricoda oggi una nota della Compagnia - ha concesso l'autorizzazione a presentare le dimissioni alla Congregazione generale. Il 14 gennaio 2008 la 35a Congregazione generale ha accettato la richiesta. Padre Kolvenbach ha lasciato l'incarico mantenendo pero' il titolo di preposito emerito".
A lui e' succeduto lo spagnolo padre Adolfo Nicolas che oggi ricorda in una lettera ai suoi confratelli di tutto il mondo "l'esperienza consolante di incontro con Benedetto XVI durante la 35esima Congregazione Generale,  cinque anni fa, "quando il Santo Padre ha espresso la sua fiducia e la sua vicinanza alla Compagnia di Gesu', esortandone i membri a "raggiungere i luoghi geografici e spirituali dove altri non arrivano o hanno difficolta' ad arrivare". "Siamo profondamente grati - conclude padre Nicolas - per la fiducia e l'ispirazione che Papa Benedetto ci ha dato negli anni del Suo pontificato. Nello spirito del quarto voto che unisce la Compagnia in modo particolare al Romano Pontefice, preghiamo per il Papa Benedetto XVI e ci impegniamo nella missione che Egli ha affidato alla Compagnia". 

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