domenica 7 luglio 2013

Benedetto XVI: Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 14.02.2010 

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

l’anno liturgico è un grande cammino di fede, che la Chiesa compie sempre preceduta dalla Vergine Madre Maria. Nelle domeniche del Tempo Ordinario, tale itinerario è scandito quest’anno dalla lettura del Vangelo di Luca, che oggi ci accompagna "in un luogo pianeggiante" (Lc 6,17), dove Gesù sosta con i Dodici e dove si raduna una folla di altri discepoli e di gente venuta da ogni parte per ascoltarLo.
In tale cornice si colloca l’annuncio delle "beatitudini" (Lc 6,20-26; cfr Mt 5,1-12).
Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, dice: "Beati voi, poveri… beati voi, che ora avete fame… beati voi, che ora piangete… beati voi, quando gli uomini… disprezzeranno il vostro nome" per causa mia. 
Perché li proclama beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti di ogni falsa accusa, in una parola, perché li accoglie fin d’ora nel suo regno.
Le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (cfr Lc 14,11). 
Infatti, l’evangelista Luca, dopo i quattro "beati voi", aggiunge quattro ammonimenti: "guai a voi, ricchi… guai a voi, che ora siete sazi,… guai a voi, che ora ridete" e "guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi", perché, come afferma Gesù, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi (cfr Lc 13,30).
Questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel "Regno dei cieli", o "Regno di Dio", che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia. Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta la giustizia di Dio.
E’ questo il compito che i discepoli del Signore sono chiamati a svolgere anche nella società attuale. Penso alla realtà dell’Ostello della Caritas Romana alla Stazione Termini, che stamani ho visitato: di cuore incoraggio quanti operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore.

Al tema della giustizia ho dedicato quest’anno il Messaggio per la Quaresima, che inizierà il prossimo mercoledì, detto delle Ceneri. Oggi desidero, pertanto, consegnarlo idealmente a tutti, invitando a leggerlo e a meditarlo. Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, ma in modo inatteso e sorprendente.

Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore.

Cari amici, rivolgiamoci ora alla Vergine Maria. Tutte le generazioni la proclamano "beata", perché ha creduto nella buona notizia che il Signore ha annunciato (cfr Lc 1,45.48).
Lasciamoci guidare da Lei nel cammino della Quaresima, per essere liberati dall’illusione dell’autosufficienza, riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, della sua misericordia, ed entrare così nel suo Regno di giustizia, di amore e di pace.

DOPO L’ANGELUS

In vari Paesi dell’Asia, penso, ad esempio, alla Cina e al Vietnam, e in molte comunità sparse nel mondo si celebra oggi il capodanno lunare. Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Auguro a tutti di mantenere e accrescere la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura di quei popoli.

Chers pèlerins francophones, soyez les bienvenus ! Je salue particulièrement les membres de la délégation du Groupe d’amitié France Saint-Siège du Sénat, qui ont tenu à être présents à cet Angélus, ainsi que les jeunes de l’Institution Saint-Joseph de Draguignan. Alors qu’il est souvent difficile à nos contemporains d’ouvrir leur cœur et leur esprit au Christ, puisse le Carême qui commence dans quelques jours permettre à Dieu de purifier nos désirs et nos vies. Que ce temps béni soit réellement une occasion de conversion et d’approfondissement de notre foi ! Bon dimanche et bonne semaine d’entrée en Carême !

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer. In today’s Gospel Jesus heals the sick, proclaims the Beatitudes and invites us to open our hearts to God’s Kingdom. May you and your families be truly "blessed" with the spiritual freedom and peace which the Lord promises to all who imitate his poverty and trust in his promises!

Von Herzen grüße ich alle Gäste deutscher Sprache, die mit uns heute den Engel des Herrn gebetet haben. Wenn wir uns im Gebet an Gott wenden, bringen wir damit zum Ausdruck, daß unser Streben und unsere Hoffnung über diese Welt hinausgehen. Die irdischen Güter und selbst unsere menschlichen Beziehungen reichen nicht aus, uns in jeder Lebenslage Halt zu geben. Gerade angesichts von Leid und Tod hilft uns der „Blick zum Himmel". Dabei schauen wir voll Vertrauen auf Gott, der sich in der Auferstehung Christi als Herr des Lebens offenbart und seine ewige Liebe zeigt. Jesus Christus lasse euch und euren Familien seinen fortwährenden Beistand erfahren.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración del Ángelus, en particular a los fieles de la Parroquia de Santa María la Blanca, de Sevilla. Cercanos ya al comienzo de la Santa Cuaresma, invito a todos a acoger la Palabra de Dios con humildad y docilidad de espíritu, y a levantar los ojos hacia Cristo, resucitado de entre los muertos. Él es nuestra salvación y nuestra gloria. Confiemos en Él, que se complace en habitar en los rectos y sencillos de corazón, y pidámosle vivir de su gracia, de tal manera que merezcamos tenerlo siempre con nosotros. Que la Virgen María aliente y sostenga con su amor de Madre nuestros propósitos de vida cristiana. Feliz domingo.

A minha saudação estende-se também aos peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente ao Senhor Cardeal Dom José Policarpo com os seus fiéis do Patriarcado de Lisboa, a quem agradeço a visita de hoje e a oração diária pelo Sucessor de Pedro. Possam irradiar a santidade de Cristo pelos caminhos da vida, particularmente no seio da família e comunidade cristã, que de coração abençoo.

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Dzisiejsza niedziela to także święto patronów Europy, świętych: Cyryla i Metodego. Wartości, które krzewili na naszym kontynencie: znak Krzyża, Ewangelia Chrystusa i życie według niej, niech pozostaną trwałym fundamentem duchowej mocy narodów i jedności Europy. Są to wartości ważne także dla nas współczesnych. Prośmy, by święci apostołowie Słowian przewodzili nam nadal na drogach wiary. Życzę wszystkim dobrej niedzieli.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. L’odierna domenica è anche la festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa. I valori che essi hanno propagato nel nostro continente, cioè il segno della Croce, il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo, rimangono il solido fondamento della forza spirituale dei popoli e dell’unità dell’Europa. Sono valori importanti anche per noi contemporanei. Chiediamo che i santi apostoli degli Slavi continuino a condurci sulle vie della fede. Auguro a voi tutti una buona domenica.]

Rivolgo infine il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai bambini di Mariano al Brembo, con i genitori e i catechisti, ai cresimandi di Galzignano Terme, Saccolongo e Creola, come pure ai fedeli venuti da Napoli, Guarcino e Tecchiena, e a quelli della parrocchia romana della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. A tutti auguro una buona domenica.

© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buonanotte a te Raffaella .Buonanoette a tutte le persone che in qualche misura possono sentirsi sole come mi sento io questa sera .Questa omelia mi conforta e mi da speranza che un giorno ci sarà un mondo più giusto .Rita

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
questi sono i giorni in cui cade l'anniversario del meraviglioso dono di Papa Benedetto: il Summorum Pontificum, il motu proprio che ha fatto scoprire/riscoprire la bellezza, il mistero e la solennità del Vetus Ordo Missae. Un'elevazione accompagnata dalla terzietà della lingua latina che ci aiuta a staccarci dalla vita di tutti i giorni. Ho cominciato ad assistere solo di recente alla messa tridentina, rimanendone conquistato anche perchè ogni gesto aiuta al raccoglimento. Quell'"Introibo ad altare Dei. Ad Deum qui laetificat iuventutem meam" fa venir voglia di salire quelle scale fino all'altare. Mi spiace, però, rilevare che non sempre le omelie aiutano il raccoglimento e l'immersione nel mistero del Sacrificio. Sono, francamente, ancora depresso da un sermone tutto incentrato sulla sessualità dei gay incomprensibilmente mischiato alla critica sull'ermeneutica della discontinuità. La dolcezza di Papa Benedetto sapeva trasmettere ben altro, soprattutto la bellezza della Parola del Signore. Non servono cronachistici richiami alla situazione della moderna società quando è ben spiegata la Sacra Scrittura, perchè tutto sarà chiaro a chi ascolta. Non nascondo che, dopo tali parole, l'elevazione spirituale era precipitata, colpita dalle disquisizioni sull'IMU pagata dalle coppie omosessuali. Ciao e grazie di tutto. Marco F.