mercoledì 19 dicembre 2012

A Roma i giovani di Taizé (Fratel Alois)


A Roma i giovani di Taizé

Pellegrini di fiducia

fratel Alois

È da oggi in libreria il volune «Pellegrini di fiducia» (Bologna, Emi, 2012, pagine 127, euro 10) scritto dal priore di Taizé in occasione dell’imminente incontro dei giovani a Roma promosso dalla comunità. Qui di seguito pubblichiamo il testo introduttivo.
Oggi la fede in Dio è sempre più spesso messa in discussione, soprattutto nel mondo occidentale. Il semplice pensiero che Dio esista sembra diventare più difficile. In un universo di cui conosciamo sempre meglio la complessità e l’infinitezza, come immaginare una onnipresenza di Dio, che si occuperebbe contemporaneamente dell’universo e di ogni essere umano in particolare?
Ai giovani che vengono a Taizé alla ricerca della fede, certuni alla ricerca di una vocazione, mi capita spesso di dire loro: la fede si presenta oggi come un rischio, il rischio della fiducia. Per correre questo rischio, abbiamo bisogno di coinvolgere tutto il nostro essere, tutte le nostre capacità umane, tanto quelle del cuore quanto quelle della ragione.
Se molti giovani potessero cogliere meglio come la fede non è in primo luogo l’adesione a delle verità, ma una relazione personale con Dio! Il centro della nostra fede è il Risorto presente in mezzo a noi, il quale ha un personale legame d’amore con ciascuno.
Una trentina d’anni fa, fratel Roger ha lanciato il «pellegrinaggio di fiducia sulla terra». Attraverso degli incontri di città in città, in Europa e negli altri continenti, chiedendo l’ospitalità delle famiglie che aprono le loro case, vogliamo permettere alle nuove generazioni di testimoniare che Cristo ha instaurato una solidarietà nuova che si estende a tutta la famiglia umana, al di là delle frontiere politiche, etniche, sociologiche, confessionali e anche religiose.
Il nostro pellegrinaggio di fiducia cerca, insieme ai giovani, come poter mettere in pratica questa nuova solidarietà. Ci siamo dati fino ad agosto 2015 — momento dell’«incontro per una nuova solidarietà» a Taizé — per permettere a giovani di tutti i continenti di mobilitare le loro energie, mettere in comune le loro attese, le loro intuizioni, le loro esperienze, e prendere nuovo slancio verso il presente.
Insieme alle nuove generazioni vorremmo affermare che la vita di fraternità portata da Cristo, che sarà vissuta in pienezza l’ultimo giorno, è una realtà possibile già oggi. Noi vorremmo già vivere quello che ad occhi umani non sembra possibile, poiché sappiamo che niente è impossibile a Dio.
  

(©L'Osservatore Romano 20 dicembre 2012)

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