Famiglia e verità: editoriale di padre Lombardi
Sul discorso del Papa alla Curia Romana, ascoltiamo il commento del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi:
Il discorso di fine anno per gli auguri natalizi della Curia Romana è sempre uno di quelli più personali e attentamente studiati dal Santo Padre. Una riflessione sull’anno trascorso, ma anche un approfondimento di temi che il Papa ritiene più urgenti e di maggiore momento.
Sono cose su cui sente il dovere di manifestare il suo pensiero, andando ai fondamenti, con la nettezza e il coraggio che gli sono caratteristici: è il suo dovere verso la Chiesa e l’umanità, anche se ciò può suscitare resistenze o reazioni negative. I temi scelti quest’anno sono due: la famiglia e la dualità dell’uomo e della donna; e il dialogo e l’annuncio della fede.
Sulla famiglia, il Papa non entra nelle discussioni sulla legislazione e sui matrimoni omosessuali, e non riprende neppure le indimenticabili parole di vicinanza alle coppie in difficoltà pronunciate nella veglia di Milano, ma riafferma che oggi qui è in gioco la stessa questione su “chi è l’uomo”.
La dualità dell’uomo e della donna è essenziale per l’essere umano. Da essa nascono le relazioni fondamentali fra padre, madre e figli. La dualità è iscritta nella natura della persona, nel disegno di Dio creatore. Negarlo è contrario alla verità, e affermare che è la persona umana stessa a determinare la sua identità è un passo distruttivo, che apre la via alla manipolazione arbitraria della natura, con conseguenze gravissime per la dignità dell’uomo; a cominciare dalla dignità dei figli, considerati come oggetto di un diritto e non più come soggetti di diritto. Nella “lotta per la famiglia”, insomma, ne va della stessa persona umana. Il Papa fa ampio riferimento a quanto scritto dal Gran Rabbino di Francia, dimostrando che la posizione della Chiesa non è strettamente confessionale, ma è quella della ragione, condivisa nella grande tradizione giudeo-cristiana.
Anche il secondo tema approfondito dal Papa farà discutere. E’ attualissimo e non è staccato dal primo: il cristiano entra nel rapporto di dialogo come portatore della grande esperienza della umanità letta alla luce della fede, sentendosi responsabile dei valori più preziosi e durevoli aldilà delle soluzioni meramente pragmatiche. Ed entra nel dialogo con la fiducia che la ricerca della verità non metterà mai in questione la sua identità cristiana. Perché la verità non è da noi orgogliosamente posseduta, ma ci chiama e ci guida, come Cristo che ci accompagna per mano. Anche questo è un augurio di Natale. Profondo, impegnativo, attuale.
© Copyright Radio Vaticana
Nessun commento:
Posta un commento