sabato 2 febbraio 2013

Il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo firma un decreto che vieta ai preti della Fraternità l'uso delle cappelle nella sua diocesi (Tornielli)

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20 commenti:

Roberto ha detto...

Dunque, se capisco bene, eretici protestanti possono utilizzare chiese cattoliche per ragioni ecumeniche, mentre ai sacerdoti e ai fedeli legati alla fraternitá (che al massimo sono colpevoli di scisma) non viene concesso l'uso delle chiese cattoliche.
Insomma, questo gruppo tradizionalista viene equiparato ai non cristiani. Questa é pura follia!
Davvero questo mi sembra un chiaro segno della protestantizzazione della Chiesa Cattolica.... Sono veramente disorientato.
Roberto

Dante Pastorelli ha detto...

Avevo scritto un breve commento che non è apparso per un errore che non comprendo, ma Roberto ha detto quel che volevo dire io: siamo alla follia.
Ma ora aggiungo: questo vescovo che era membro della delegazione romana ai colloqui con la Fraternità, e che chiaramente se ne dimostra nemico, rispecchia fedelmente le posizioni di Muller e Koch. E il Papa? Condivide quest'atteggiamento che spingerà davvero allo scisma formale i "lefebvriani" e forse non solo essi? La S. Pio X deve negare i dogmi della nostra Santa Religione per aver accesso alle chiese per esigenze pastorali?

Luisa ha detto...


Le nostre chiese (Svizzera) sono messe a disposizione per usi vari, concerti, spettacoli teatrali, conferenze, il presbiterio è invaso e calpestato, ma che non sia mai che dei sacerdoti della FSSPX possano celebrarvi la Santa Messa, PROBITO, INTERDIT, VERBOTEN!

Nelle nostre chiese predicano laici, pastori e pastore protestanti, le concelebrazioni ...ecumeniche, non sono l`eccezione, gli animatori e le animatrici liturgici sono pieni di fantasia, inventano perfino nuove preghiere, nemmeno il Credo fugge alla loro inventività, ma che i sacerdoti della FSSPX non si azzardino a celebrare la Santa Messa, PROIBITO!

Nelle nostre chiese la Comunione viene distribuita, ad esempio durante i funerali, a tutti, cattolici e non cattolici, perchè Dio ama tutti, ma guai ad un sacerdote della FSSPX se osa celebrare la Santa Messa, vade retro FSSPX!
Insomma gli eretici possono celebrare i loro culti sui nostri altari, ma non i sacerdoti della FSSPX che celebrano la Santa Messa cattolica, porte aperte agli eretici, sbattute in faccia ai sacerdoti della Fraternità,
insomma ancora, la Fraternità di San Pio X messa alla stessa stregua dei non cristiani!

Sarà giuridicamente ineccepibile ma l`uso che ne è fatto è lacerante, ideologicamente orientato contro la FSSPX, sintomatico e rivelatore del rigetto viscerale nei suoi confronti anche da parte dei vescovi modernisti svizzeri.

Dire ancora che quel decreto è stato deciso dalla CES e non da Mons. Morerod, che lo ha pubblicato, non so se lo hanno fatto tutti i vescovi svizzeri, conoscendo chi è il Presidente della CES non ne sono affatto stupita.

Elmer ha detto...

Certo che il papa in fatto di collaboratori non ne indovina una. Questo Morerodo doveva condurre i colloqi con La FSSPX in realtà remava contro. Mons. Fellay che è molto intelligente ha capito l'antifona e li lasciati cuocere nelloro brodo.
San Pio V disse che mai e poi mai nessun sacerdote incorrerà in censura alcuna per aver celebrato il Santo sacrificio della Messa. Dunque chi è fuori dalla Chiesa San Pio V e il Concilio di Trento o Morerod?

Gianpaolo1951 ha detto...

Schifezza delle schifezze!
Consiglierei meno "tweets" e più...
Non vado oltre per motivi di pura decenza!!!

don enzo chiarini ha detto...

apparentemente i commenti di cui sopra sembrano inoppugnabili,il problema invece esiste,perché i membri della Fraternitas,non si limitano a celebrare la messa come 500 anni fa,ma condannano quanti non la pensano come loro.Non intendono la celebrazione Eucaristica come Mensa del Signore che salva e viene incontro a gentili e giudei,ma la riducono ad un rito rigido nella forma e vuoto nella sostanza.I cristiani venivano riconosciuti dallo spezzare il pane,dalla lavanda dei piedi e dalla condivisione dei beni,in nome e memoria viva di Cristo morto e risorto,e non dalla fedeltà idolatrica a paramenti, lingue,rituali...,belli,ma contingenti,
non fondamentali.E in questo la Messa dovrebbe recuperare il significato originario,per tutti.La Fraternitas é rigida nella sua concezione ma neppure noi fedeli a Roma,celebriamo la Mensa Eucaristica,come Cristo la volle e come gli Apostoli la compresero e la vissero.Perciò prima di giudicarci e condannarci a vicenda facciamo insieme un sincero esame di coscienza(don enzo chiarini)

Elmer ha detto...

Il Santo Padre avrebbe meritato ben altri collabortori all'altezza della sua intelligenza e del suo gran cuore. Nella Chiesa spesso i contrasti son stati risolti prendendo le persone dl lato del cuore come fa il Papa ma questi vescovi odiano la FSSPX e non credo si arriverà mai a nulla.
E pensare che mons. Lefbvre voleva solo salvare il Santo Sacrificio della messa .
Quando si dice l'odio dei preti: non amore, non compassione non benevolenza ma solo un odio sterminato feroce con cui i vescovi modernisti continuano a perseguitare la FSSPX ...quale prova più eloquente! Sono inumani come l'Inquisitore di Siviglia...se il Signore Gesù TORNASSE METTEREBBERO IN GALERA PERSINO LUI!

Raffaella ha detto...

Richiamo gli anonimi che hanno scritto stamattina ad un minimo di educazione.
Mi trovo costretta a non pubblicare i commenti.
R.

Luisa ha detto...

,"perché i membri della Fraternitas,non si limitano a celebrare la messa come 500 anni fa,ma condannano quanti non la pensano come loro.Non intendono la celebrazione Eucaristica come Mensa del Signore che salva e viene incontro a gentili e giudei,ma la riducono ad un rito rigido nella forma e vuoto nella sostanza."


È un sacerdote cattolico che scrive ?
LA FSSPX celebra la santa Messa come la Chiesa l`ha celebrata fino al Vaticano II ( e non come 500 anni fa!) e come oggi è celebrata con la forma straordinaria, una Messa viva dunque e non un un "rito rigido nella forma e ...vuoto nella sostanza"!
Come mai non vedo figurare nel commento di don Chiarini la parola Sacrificio?

"ma neppure noi fedeli a Roma,celebriamo la Mensa Eucaristica,come Cristo la volle e come gli Apostoli la compresero e la vissero."

Ah sì? Ma davvero? Poveri noi, poveri voi, Romani!
Scriva subito al Papa perchè, se lei ha ragione, Benedetto XVI( e con lui i suoi predecessori) non ha capito un bel niente.
Che cosa dobbiamo leggere scritto da un sacerdote che forse ha pure carica di anime!
Ma no problem, se viene da noi in Svizzera, si troverà a casa sua.

Dante Pastorelli ha detto...

Cara Raffaella, si può dire, da parte di un non anonimo come me cghe ci mette sempre la faccia, che questo don Chiarini non ha capito niente non solo della questione Lefebvre ma neppure della Messa antica?
E quanto alla povertà e alla condivisione, la S. Pio X è famosa per la sua parsimonia nei cibi, nella sobrietà dei suoi luoghi di culto, per la semplicità e disponibilità verso gli altri, per il freddo delle case in cui risiedono i preti.
Forse questo prete non sa che ai funerali di mons. Lefebvre c'erano decine di capi di stato africani, musulmani, che intendevano così ringraziarlo per quanto aveva fatto per le loro terre e i loro popoli?
Si può dire che certi preti dovrebbero tacere e studiare e pregare di più?
Sulla situazione della Fraternità si può non esser d'accordo, e si possono avanzar riserve anche forti, ma ricorrere a certe miserabili critiche è davvero intollerabile.

Anonimo ha detto...

il commento di don Enzo Chiarini esprime bene la disinformazione sulla FSSPX. La Fraternitas non condanna e non ha mai condannato "quanti non la pensano come loro"....questa condanna l'han fatta e la fanno i progressisti neomodernisti. La Fraternitas analizza i fatti, e li critica se necessario. Se il rito della messa che celebra la Fraternitas è "vuoto nella sostanza" significa solo che la Chiesa intera fino al 1969 ha celebrato senza "sostanza" e che tale sostanza l'ha trovata solo nel 1969. Don Enzo, indipendentemente da quanti anni abbia, è vittima del lavaggio del cervello fatto dai modernisti in questi ultimi decenni. Lavaggio del cervello operato anche, se non soprattutto, attraverso il Novus Ordo protestantizzato e protestantizzante. Don F. C.

Frank ha detto...

Mons. Morerod non può essere sospettato di agire così perché pregiudizialmente modernista: uno dei suoi primi atti all'arrivo in Diocesi è stata la concessione alla FSSP dell'antica Basilica di Notre-Dame nella città di Friburgo, recentemente restaurata, in posizione centralissima e a pochi passi dalla sua Cattedrale: la Messa vi viene celebrata due volte al giorno nei feriali e la Messa cantata nei giorni festivi è seguita dal catechismo per i ragazzi (a termine di paragone, in passato si usavano la chiesa di St. Michel nelle domeniche e solennità e la chiesa di St. Jean, più discosta, per la Messa feriale il lunedì e il martedì). La FSSP si trova anche in numerosi altri centri della Diocesi (io me ne sono andato da un po', ma fino a poco tempo fa era presente a Bulle, Losanna e Ginevra, cioè nei centri principali; siconsideri anche che Losanna e Ginevra sono Cantoni prevalentemente protestanti, in cui la presenza cattolica è limitata). Il pensiero del Vescovo mi sembra molto semplice: i fedeli che lo desiderano hanno a disposizione la Messa secondo il Messale del Beato Giovanni XXIII celebrata devotamente, e possono accedervi con facilità. Dal momento che la SSPX ha rifiutato la conciliazione con Roma e persiste nelle sue posizioni, è molto meglio, a questo punto, favorire l'avvicinamento dei fedeli alla FSSP: ecco un Vescovo ineccepibile dal punto di vista dottrinale e che ha a cuore la vera unità della Chiesa. La sua presenza farà molto bene alla Chiesa in Svizzera (che ne ha bisogno).

Dante Pastorelli ha detto...

Il problema non è se cotesto vescovo ha concesso, come suo preciso dovere, peraltro, questa o quella chiesa alla S.Pietro. Il nocciolo della questione è che si aprono le porte dei luoghi di culto per esigenze pastorali ad eretici e scismatici d'gni colore e si chiudono, giustamente, ai non cristiani. Ma tra gli esclusi c'è la S. Pio X. Dunque, dalla logica - distorta - del provvedimento del vescovo se ne ricava che la S.Pio X è una setta pagana. La follia è qui.

Frank ha detto...

Non sono d'accordo. Se ne ricava semplicemente che, dopo tante discussioni che non hanno portato a nessun cambio di atteggiamento da parte della SSPX, la pazienza è finita e si cerca di privilegiare quelle realtà, come la FSSP, che mantengono realmente la comunione con Roma per evitare che un numero maggiore di fedeli scivoli verso posizioni scismatiche: in pratica si cerca di togliere il terreno da sotto i piedi della SSPX per darlo alla FSSP, per prevenire un possibile scisma o, per lo meno, per contenerne le dimensioni, il che è perfettamente legittimo e anzi sacrosanto. Diverso è il caso di quelle Chiese e comunità ecclesiali che sono già apertamente staccate da Roma e la cui posizione, a differenza di quella della SSPX, è chiara e non può ingenerare confusione nei fedeli: in quel caso non si tratta di prevenire nuovi scismi, ma di porre le basi per un lento riavvicinamento.

Roberto ha detto...

"Diverso è il caso di quelle Chiese e comunità ecclesiali che sono già apertamente staccate da Roma e la cui posizione, a differenza di quella della SSPX, è chiara e non può ingenerare confusione nei fedeli: in quel caso non si tratta di prevenire nuovi scismi, ma di porre le basi per un lento riavvicinamento."



Dunque, chiusura alla Fraternitá perché c‘é il rischio che “travino” i cattolici doc e li portion su posizioni scismatiche (o magari addirittura eretiche), mentre aperture agli eretici protestanti perché queste gentilezze ecumeniche rappresentano l’alba di un avvicinamento.
Innanzi tutto perché la logica del riavvicinamento al cattolicesimo doc funziona solo in un senso?
E poi, ma in che mondo vive Frank? E di che avvicinamento sta parlando?
Ma lo sa Frank, che qui in Germania, ma la situazione da quello che sento non é diversa in Svizzera, il Cattolicesimo si é talmente protestantizzato che la maggior parte dei Cattolici non crede vi siano differenze sostanziali tra cattolici e protestanti?
Lo sa Frank che il cattolico comune tedesco, messo di fronte ad una messa celebrata secondo l’usus antiquior, avrebbe difficoltá a riconoscerla come la propria messa?
Queste sottigliezze sono, forse, giuridicamente corrette, ma distorcono la triste realtá dei fatti.

Roberto

Dante Pastorelli ha detto...

Insomma eretici e scismatici consolidati sono meno pericolosi della Fraternità, la quale non nega alcun dogma e nessuna parola del magistero infallibile mette in dubbio. Nelle chiese cattoliche si posson diffonder eresie ma non qualche critica al Vaticano II.
Certo, c'è, ed evidente, il tentativo di togliere terra sotto i piedi alla Fraternità S.Pio X, ma non mi sembra che il gioco stia avendo molto successo: con l'atteggiamento di tipo mulleriano s'è finito per ricompattar la Fraternità che minacciava di scindersi in due tronconi, di cui uno favorevole ad un'immediata conciliazione.

Frank ha detto...

Eretici e scismatici consolidati sono meno pericolosi semplicemente perché la loro posizione è consolidata, chiara e nota da tempo: non giocano a presentarsi come gli unici custodi della Vera Dottrina Cattolica (compito che invece spetta unicamente alla Chiesa Cattolica, guidata dal Successore di Pietro in comunione con i successori degli apostoli). Se non ci fossero problemi dottrinali nella SSPX non ci sarebbe stato bisogno di tre anni di colloqui con la Santa Sede, né la SSPX si sarebbe rifiutata sdegnosamente di firmare il preambolo dottrinale proposto dal Papa (respingendo quindi un tentativo di riavvicinamento molto più concreto e forte di quelli riservati agli altri). Il problema nasce proprio perché la SSPX invece, pur dicendosi a parole fedele a Roma, di fatto, giocando sulle ambiguità, si propone come unica custode della Fede e presenta le proprie interpretazioni della dottrina e della Tradizione come le uniche vere, buone e giuste, rifiutando il Magistero petrino (non esiste solo il Magistero infallibile: rifiutare ampie porzioni del Magistero ordinario è altrettanto grave). Ma di questo è inutile discutere qui: per quanto mi riguarda mi rimetto al giudizio di Roma, e pur conoscendo tutte le debolezze e le fragilità della Chiesa odierna ho piena fiducia in lei e nelle promesse di Cristo al suo riguardo.
Nel caso delle chiese concesse all'uso di altre Chiese e comunità ecclesiali non si tratta di celebrazioni ecumeniche, ma di celebrazioni interne alle Chiese e comunità in questione, chiaramente definite come tali e destinate ai loro fedeli, in nessun caso ai cattolici (fermo restando che non conosco molte situazioni del genere nella diocesi di Losanna-Ginevra-Friborgo): in questo senso non è possibile che vengano scambiate per celebrazioni cattoliche dai fedeli cattolici. Il rischio sussiste invece nei confronti della SSPX, che si presenta come cattolica pur non avendo una posizione canonica: molto meglio, di nuovo, che chi desidera seguire la S. Messa secondo il Messale del Beato Giovanni XXIII faccia riferimento alla FSSP.
Con questo mi ritiro definitivamente dalla discussione, perché, come ho detto, discutere la posizione della Fraternità di S. Pio X non mi interessa minimamente: è compito del Vaticano decidere, e non certo mio né di altri blogger. Quello che mi premeva era soltanto difendere Mons. Morerod, Vescovo della cui saldezza dottrinale nessuno che lo conosca o lo abbia sentito parlare possa minimamente dubitare, dalle accuse ingiuste che gli venivano riversate addosso in alcuni commenti. Grazie a Raffaella per l'ospitalità e per il sempre eccellente servizio che svolge a favore di tutti noi, e un cordiale saluto a tutti!

Frank ha detto...

Un ultimissimo commento da parte mia, solo per segnalare una lettera (in francese) scritta da Mons. Charles Morerod per spiegare il proprio decreto in seguito alle critiche ricevute:

http://www.diocese-lgf.ch/fileadmin/documents/Documents/Messages/20130203CommDecretAdmission.pdf.

Luisa ha detto...


Decisamente il decreto pubblicato da mons.Morerod ha suscitato molte reazioni e perplessità, si è sentito dunque obbligato di reagire.
Innazitutto precisa che il decreto è del settembre 2011 e il testo deciso dalla CES che ha lasciato i vescovi liberi di pubblicare o no.

Dice di aver aspettato un anno perchè non voleva far passare un segnale che avrebbe potuto suggerire che non credeva più nel dialogo, e poi non ne vedeva l`utilità visto che è già quella la pratica nella Diocesi, ma....diverse dichiarazioni che giudica gravi lo hanno fatto cambiare d`idea.

In dicembre mons. Morerod ha dato un`intervista in cui minimizzava l`importanza e l`impatto della FSSPX nella sua Diocesi, non sembrava affatto preoccupato.
Niente obbligava Mons. Morerod a pubblicare quel decreto, le posizioni della FSSPX le conosce benissimo, Mons. Fellay non ha detto nulla che già non conoscesse, e la prassi nella Diocesi è GIÀ quella!
Insomma, un mese prima relativizza e minimizza, il mese seguente pubblica il decreto, bizarre, bizarre, vous avez dit bizarre?

Per quel che riguarda gli ebrei, ha detto:

"Entre autres à cause de drames historiques bien connus, le Concile Vatican II a voulu placer le dialogue religieux avec le judaïsme en termes positifs et amicaux", a souligné l’évêque. Toute déclaration en sens contraire d’un évêque ou d’un prêtre catholique "nuit gravement à la réputation de l’Eglise catholique", poursuit-t-il. "Cela justifie l’interdiction de parole dans les églises catholiques à un clergé susceptible de parler en de tels termes"."

Dunque la reputazione della Chiesa cattolica dipende da come si parla degli ebrei, chi non si inserisce nel dialogo con gli ebrei nei termini positivi e amicali voluti dal CVII è proibito di parola nelle chiese cattoliche.
Insomma nelle chiese cattoliche puoi fare e dire di tutto (e particolarmente in Svizzera) contro la Dottrina, contro la Liturgia, puoi inventare, manipolare, aggiungere e togliere, questi abusi non nuociono alla reputazione della Chiesa, ma eventualmente ricordare alcuni passaggi del Vangelo, le parole di Paolo, è PROIBITO, farlo nuoce gravemente alla reputazione della Chiesa e alle sue relazioni con gli ebrei che sembrano nei fatti prioritarie rispetto alla difesa della Dottrina e della sacra Liturgia, messe a male nelle nostre chiese.

Mons. Morerod finisce dicendo:

""si l’attitude de la FSSPX devait évoluer, je serais heureux de reconnaître avoir été excessivement pessimiste".

"Se l`attitudine della FSSPX dovesse evolvere, sarò felice di riconoscere di essere stato eccessivamente pessimista.

don enzo chiarini ha detto...

rispondo per carità cristiana e non certo per incentivare sterili polemiche.Sono vissuto tanti anni in Burundi come fidei donum e qualche anno ho convissuto con un sacerdote della Fraternitas.Pace all'anima sua,era apparentemente umile ma fissato e disobbediente ad ordini formali del vescovo,gli oppose più volte i suoi punti di vista e ci stressava con i suoi formalismi.La Chiesa e la Fede vanno vissute,non celebrando liturgie sacrificali sterili,anche se bellissimi(io sono appassionato del gregoriano),ma rinnovando nella nostra carne la Croce e la Passione di Cristo,come scrive S.Paolo.Nell'Eucarestia delle prime Comunità(Atti degli Ap.),nessuno diceva "questo é mio",tutti erano contenti e condividevano i beni.Allora invitiamoci tutti a riflettere su questi contenuti,verso i quali,tutti dobbiamo convertirci,e non fanatizziamoci su posizioni nostalgiche e cerimoniali culturalmente relativi,altrimenti dovremmo officiare in aramaico o in greco,con mantelli di lana sia in Alaska che all'Equatore.Quando si perde la sostanza del Messaggio Evangelico,gli accidenti diventano essenziali e motivo di deleterio litigio e di lacerazioni.Il sacrificio di Cristo é inutile se noi non ne seguiamo le orme nella vita,se non sacrifichiamo le nostre supposizioni e il nostro orgoglio,ut UNUM SINT.La Chiesa ha sempre bisogno di convertirsi,ma non come pretende la Fraternitas,sarebbe troppo semplice e superficiale.