giovedì 28 marzo 2013

"La rinuncia di Benedetto XVI è un atto fondativo di riforma". Carlo Di Cicco racconta "l'innovatore Ratzinger" (Galeazzi)

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7 commenti:

laura ha detto...

é stato la mia guida e il mio punto di riferimento e lo rimmarà per sempre. Il Magistero resta. Per me, son stati 8 anni di grazia e un grande dono.

Anonimo ha detto...

Anche per me, Laura, anche per me.
Alessia

Biancamargherita ha detto...

Indimenticabile e dolce Benedetto. Io non ho nessuna antipatia per papa Francesco anzi....ma Benedetto è un'altra cosa. Mi ha dato tanto, direi tutto. Quello che sono ora lo devo solo a lui. Ciò che mi fa più soffrire è che non sia stato mai capito ma sempre attaccato con una cattiveria che ancora oggi non riesco a spiegarmi. Mi manca tanto...io lo seguirei anche se fosse un semplice prete di campagna

Anonimo ha detto...

Ragazze,permettetemi di chiamarvi così,è stato un dono ed un amore grande,insostituibile ed indimenticabile anche per me e così siamo in 3.GR2

Eugenia ha detto...

Io non riesco per quanto cerchi di avvicinarmi a Francesco il dolore, la tristezza e l'amarezza di non avere più Benedetto è terribile che Dio mi perdoni.

Fabiola ha detto...

Ma l'avete letto fino in fondo, questo testo?
"La rinuncia al Soglio di Pietro, chiarisce Di Cicco, è un atto di riforma, un atto fondativo. "La pubblica opinione ha fatto pace con Ratzinger proprio all'annuncio della rinuncia che ha colto di sorpresa quanti non lo conoscevano.Le parole si sono fatte azione- aggiunge-.Adesso non si può tornare indietro nella riforme. Il capo della Chiesa ha posto sul piatto della bilancia la necessità di riformare le strutture a partire dalla SUA PERSONA".
Non commento perché non ne ho la forza. Basta leggere.

un passante ha detto...

La riforma a partire dalla persona del Papa. Poi vi dicono che siete visionari, ma ora dalle parti dell'Osservatore la rottura la si vuole far partire da Benedetto, che probabilmente ha rinunciato per stanchezza fisica e motivi di salute