venerdì 22 febbraio 2013

Benedetto XVI potrebbe togliere il segreto pontificio alla relazione dei tre saggi sul «Caso Vatileaks» (Galeazzi)

INIZIATI I CONFRONTI PER L’ELEZIONE DEL FUTURO PONTEFICE

Il Papa pronto a togliere il segreto sul caso Vatileaks

I documenti potrebbero aiutare il conclave a scegliere il successore di Benedetto XVI

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Sul conclave incombe come una mannaia l’incognita della relazione cardinalizia sugli scandali sessuali e finanziari in Curia. Prima di lasciare il Vaticano, Benedetto XVI potrebbe togliere il segreto pontificio alla relazione dei tre saggi sul «Caso Vatileaks» in modo che i cardinali elettori ne prendano visione alle Congregazioni Generali che inizieranno il 1° marzo, con la Sede Vacante. I tre «commissari» (cioè i porporati ultraottantenni Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi) saranno ricevuti dal Papa prima di giovedì 28, come ha lasciato intendere ieri mattina il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. La loro relazione certifica quella «sporcizia» che Joseph Ratzinger aveva denunciato nella famosa meditazione del Venerdì Santo del 2005, che non è riuscito a rimuovere del tutto e che si annida anche nella Curia Romana, come dimostra il furto delle carte private nell’appartamento papale. «È una questione di cui abbiamo riferito al Papa esclusivamente», ha assicurato il cardinale Herranz a Radio 24 soffermandosi sull’ipotesi che proprio la relazione dei saggi abbia innescato nel Pontefice la volontà di dimettersi. «Certo ha ammesso il cardinale - si è parlato anche di questa ipotesi dietro alle dimissioni del Papa, ma io credo che occorra rispettare la coscienza delle persone. La coscienza delle persone è il posto sacro di ogni uomo, sono decisioni che si prendono nel profondo della coscienza».È all’inizio della prossima settimana che Benedetto XVI potrebbe incontrare i tre cardinali. Il Papa li ringrazierà del lavoro svolto per il bene della Chiesa e intende togliere il segreto pontificio alla loro relazione in modo che i conclavisti ne prendano visione. Nonostante i sospetti, la Santa Sede per ora nega che ci sia Vatileaks all’origine della rinuncia papale. «La determinazione del Pontefice non è stata in alcun modo influenzata dalla vicenda Vatileaks - chiarisce l’Osservatore Romano - L’episodio infatti non ha sconvolto il Papa né gli ha fatto sentire il carico del suo ministero, anche se per Benedetto XVI si tratta di un atto incomprensibile. Nella risoluzione del caso per il Pontefice è comunque importante che in Vaticano vi sia stata l’indipendenza della giustizia e che non si sia verificato l’intervento di un monarca».
Ieri Padre Lombardi ha evidenziato che la commissione cardinalizia su Vatileaks «ha fatto il suo lavoro, ha fatto il suo rapporto, lo ha consegnato nelle mani del Santo Padre». E ha aggiunto: «Non stiamo a correre dietro a tutte le illazioni, fantasie, opinioni che vengono espresse su questo, non aspettatevi commenti, conferme, smentite su punti particolari».Nel frattempo fervono i preparativi per il conclave e si cominciano a delineare le alleanze tra i cardinali chiamati all’elezione del successore di Benedetto XVI. «La data di inizio del conclave la stabiliranno i cardinali riuniti in congregazione generale - chiarisce il portavoce vaticano padre Federico Lombardi -. Fino al 1° marzo è impossibile indicare la data. Un eventuale “Motu Proprio” toccherebbe solo punti di precisazione, non sostanziali». Di certezze ce ne sono poche. Forse solo una: che non esiste, al contrario di quanto accadde nel 2005, un candidato che spicca. Non c’è, insomma, un Ratzinger. Candidature solide si stanno delineando. La situazione inedita creata dal Papa con l’annuncio choc della rinuncia al Soglio petrino rende friabile ogni prospettiva e non esclude sorprese, colpi di scena, alleanze impreviste. Un ruolo centrale verrà svolto dagli statunitensi. Sono tra i primi ad aver affrontato lo scandalo della pedofilia, sono all’avanguardia in questioni chiave della Chiesa cattolica nella società secolarizzata, e, più prosaicamente, rappresentano il maggior contributore delle casse della Santa Sede. Difficile che la Chiesa sia pronta per un Pontefice africano o asiatico, continenti numericamente esigui in conclave.

© Copyright La Stampa, 22 febbraio 2013

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Troppe volte il buon Padre Lombardi ha messo le mani avanti, e anche in queste dichiarazioni mi sembra con rispetto che metta un po' troppo del suo.

Al di là di questo, mi azzardo a considerare saggia l'eventuale decisione del Santo Padre, che Galeazzi dà per certa, di portare al corrente i cardinali in Concalve - non altri - dei contenuti della Relazione della Commissione. E' bene che tutti loro sappiano, e che il nuovo Papa abbia chiara consapevolezza delle responsabilità che assume.
In ogni caso la Provvidenza opera, e gli atti di Benedetto XVI sono stati e sono atti di governo portentosi, fino a dare tutto. Altro che ritiro.

gianni

gemma ha detto...

Questo dossier rischia di diventare come il segreto di Fatima. E visto che non sono mancati gli spifferi dei cardinali sui conclavi mi aspetto che non mancheranno nemmeno quelli sul dossier ai ventriloqui di fiducia. E fioriranno indiscrezioni, dietrologie, falsità. Ci si dica la verità una volta tanto, ora, per non lasciarci nelle troppe verità false che ci verranno propinate dopo. Saremo sicuramente più liberi e meno schiavi di chi vuol male la Chiesa

Raffaella ha detto...

Concordo!
Il dossier sia reso pubblico (nel senso che tutti possano leggerlo e non solo i cardinali).
Dobbiamo essere messi in grado di separare le colombe dalle serpi schifose e velenose.
R.

Eugenia ha detto...

Concordo gemma e Raffaella che venga reso pubblico il contenuto del dossier basta misteri i fedeli devono sapere e rendersi conto della sporcizia nella chiesa che Benedetto ha cercato con tutte le sue forze di combattere. Basta con l'omertà.

Anonimo ha detto...

E' bene che tutti sappiamo come sono andate le cose, anche perché per colpa di pochi non possiamo criminalizzare tutti. Credo che in Curia ci siano anche persone degnissime: non possiamo permetterci di buttare il bambino con l'acqua sporca!