domenica 17 febbraio 2013

Esercizi Spirituali. Il card. Ravasi: affiderò alla Bibbia il mio saluto a Benedetto XVI


Esercizi Spirituali. Il card. Ravasi: affiderò alla Bibbia il mio saluto a Benedetto XVI

Iniziano stasera alle 18, nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico, gli Esercizi spirituali quaresimali per il Papa e la Curia Romana. Gli Esercizi, che termineranno sabato 23, sono uno degli ultimi impegni del Pontificato di Benedetto XVI e saranno predicati dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Il tema degli Esercizi sarà “Ars orandi, ars credendi. Il volto di Dio e il volto dell’uomo nella preghiera salmica”. Fabio Colagrande ha chiesto al porporato se, dopo la notizia della rinuncia da parte del Papa, abbia modificato in qualche modo le meditazioni preparate:  

R. - Ho pensato soltanto di fare un particolare saluto iniziale, come è già stato fatto dal cardinale decano e dal cardinale segretario di Stato, ma un saluto, in questo caso, che io vorrei affidare alla Bibbia. Cercherò, cioè, un’immagine che rappresenti idealmente il futuro della presenza di Benedetto XVI nella Chiesa, come una presenza di sfondo, che continua ad essere tale proprio nella dimensione verticale, cioè nella dimensione del sentiero d’altura, dove egli andrà ora, che è proprio quello della contemplazione, della preghiera per la Chiesa, del ministero fatto attraverso l’intercessione nei confronti della comunità che lui prima aveva diretto.

D. – Che bilancio fare del Pontificato di Benedetto XVI per quanto riguarda il dialogo con le altre culture? Glielo chiedo proprio come presidente del dicastero, che di questo si occupa dal punto di vista pastorale...

R. – Credo che l’elemento più significativo, il primo in assoluto, sia quello del Cortile dei Gentili, perché rappresenta una realtà che è partita proprio dalle sue parole, che è stata – io lo posso testimoniare, come responsabile di questa istituzione – seguita da lui sempre con grande interesse, con grande partecipazione, e perché rappresenta forse il modello necessario di confronto tra i valori, in un momento in cui tutti i valori sono diventati “grigi”, oppure semplicemente sono accantonati. Un secondo elemento, direi, è certamente quello dell’essersi interessato anche del rapporto con l’arte. Abbiamo avuto occasione di eventi significativi, come quello della Sistina, come quello dei suoi 60 anni di sacerdozio. Sono proprio elementi che mostrano come la Chiesa voglia ritornare ancora alla grandezza del dialogo con il bello, non soltanto con il vero. E poi direi anche, però, il rilievo che ha dato al problema del rapporto tra fede e ragione. Quindi la cultura è stata un elemento indispensabile, credo, per decifrare anche il suo Pontificato. Tutto quello che noi facciamo, per esempio nel campo del dialogo con la scienza, nel campo del rapporto con la gioventù, con le nuove culture giovanili - e non dimentichiamo che l’ultimo incontro, l’ultima Plenaria di Dicastero che ha fatto era proprio attorno al tema delle culture giovanili - tutto questo non è nient’altro che la declinazione di quel binomio fondamentale fede-ragione che a lui è particolarmente caro. Tutti questi elementi sono elementi che sicuramente, anche il nuovo Pontefice considererà nel suo piano pastorale, perché sono, alla fine, il ritratto dell’impegno ecclesiale nel mondo. 

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: